
Coronavirus, i grandi marchi falliti o fortemente danneggiati: da Muji a Pizza Hut. FOTO
Negli Usa, Muji e Brooks Brothers sono tra gli ultimi grandi brand ad aver presentato il Chapter 11, simile all'amministrazione straordinaria italiana. La diffusione del Covid-19 non è stata l'unica causa, ma ha fortemente contribuito alla crisi di numerosi marchi noti in tutto il mondo a partire da Zara fino al Le Cirque du Soleil e Levi's. Fallito anche il marchio di jeans italiano Rifle

L'epidemia di Covid-19, con i conseguenti lockdown, ha creato serie difficoltà a molti brand famosi in tutto il mondo. A partire dal mondo della moda fino a quello alimentare, dei trasporti aerei, della tecnologia e dell'energia, sono tanti i grandi nomi di aziende falliti, vicini alla bancarotta o a rischio chiusura e forte ridimensionamento
Ocse fotografa la disoccupazione in Italia
Muji, il brand di prodotti per la casa e abbigliamento simbolo del minimalismo made in Japan ha chiesto di accedere al Chapter 11, la norma della legge fallimentare degli Stati Uniti che prevede una procedura di ristrutturazione a seguito di gravi dissesti finanziari. Al momento della richiesta, il marchio aveva accumulato debiti per 64 milioni di dollari. A pesare gli elevati canoni di affitto sommati alle chiusura dei negozi a causa del lockdown

In Italia è fallito lo storico marchio di jeans "Rifle". L'azienda fiorentina, fondata nel 1958, era in crisi da anni e nel 2017 erano entrati capitali stranieri per cercare di risollevare il brand. Il blocco dei mercati conseguente alla pandemia ha affossato ulteriormente le sorti dell'impresa
Rifle, fallisce lo storico marchio di jeans italiano
Brooks Brothers, la più antica catena di negozi al dettaglio d'America e simbolo della moda maschile, nonostante gli oltre 200 anni di storia non ha resistito ai cambiamenti del mercato. La situazione economica del marchio si è poi aggravata con il blocco dei consumi legato alla diffusione dell'epidemia che ha portato la società a presentare il Chapter 11, simile all'amministrazione straordinaria italiana
Brooks Brothers, cosa è successo al brand. FOTO
Istanza di fallimento è stata presentata anche dal gigante americano Pizza Hut, con la catena di ristoranti Wendy’s. La crisi legata al coronavirus avrebbe creato un debito di quasi un miliardo di dollari, di cui 900 milioni solo di Pizza Hut. Solo il subentro di nuovi gestori potrebbe scongiurare la chiusura definitiva
Pizza Hut dichiara il fallimento. FOTO
Con la notizia della chiusura di 1200 negozi tra Europa e Asia, anche la catena di negozi d'abbigliamento spagnola Zara ha mostrato di essere stata fortemente colpita dalla pandemia. L'azienda ha fatto sapere di puntare la nuova strategia di crescita sulle vendite online
Zara chiude 1.200 negozi
Il crollo delle vendite provocato dalla diffusione del Coronavirus ha colpito anche il noto brand di jeans Levi’s che sta tagliando 700 dipendenti, pari al 15% della forza lavoro totale dell'azienda. La chiusura temporanea dei negozi ha fatto registrare una riduzione del 62% del fatturato netto e una perdita netta di 364 milioni di dollari

Le Cirque du Soleil, si è arreso e ha avviato la procedura di bancarotta secondo la normativa canadese. Il ceo Daniel Lamarre ha dichiarato che "con zero ricavi a causa della chiusura forzata di tutti gli spettacoli per il Covid-19, il management ha dovuto agire in modo deciso per proteggere il futuro dell’azienda". Ora, con un accordo, gli attuali azionisti dovrebero acquisire quasi tutti gli asset in un riassetto che prevederà una parte di cash, di debito e di nuovo capitale per sostenere i lavoratori e ripartire con nuovi spettacoli
Cirque du Soleil fa ricorso alla bancarotta
La società Dentix ha chiuso circa 60 laboratori in 12 regioni italiane dei suoi 350 centri per la cura dei denti in Europa. Il 1 luglio Dentix Italia ha chiesto il concordato preventivo in continuità per poter riaprire le attività

Chiusi anche oltre 3.500 dei 5.062 negozi H&M. Nel primo trimestre del 2020 la catena svedese ha registrato un calo delle vendite globali del 23%, mentre nei successivi tre mesi, i più colpiti dalla pandemia, il crollo è arrivato al 50%. Come Zara, anche H&M è nettamente cresciuta dal lato delle vendite online con un aumento di circa il 40%

Con i campionati sospesi, il mondo del calcio sta facendo i conti con importanti difficoltà. La squadra di calcio gallese Wigan, già in perdita per 9,2 milioni di sterline dallo scorso anno, non ha resistito e ha dichiarato bancarotta. Il club gallese è stato rilevato da un consorzio con sede a Hong Kong

A presentare il Chapter 11 negli Usa e in Canada è stata anche la Hertz Global Holding. Nel procedimento restano però escluse Hertz Italia e le altre società di Hertz International in Europa, Australia e Nuova Zelanda che sono rimaste pienamente operative

Gap ha cancellato tutti gli ordini per la stagione autunnale

Sull'orlo del fallimento c'è anche l'iconica catena americana di grande distribuzione Macy's

Ricorso al Chapter 11 è stato fatto anche da J. Crew Group, il rivenditore di abbigliamento e accessori statunitense che controlla anche il marchio Madewell

In fallimento, a causa della pandemia, c'è il brand britannico di abbigliamento e articoli per la casa Laura Ashley. Già in difficoltà finanziarie, il 17 marzo l'azienda ha annunciato di non aver trovato i fondi necessari per sopravvivere agli effetti del Covid-19

Wirecard, società descritta come il futuro della finanza tedesca, dopo la notizia di un buco da 1,9 miliardi, l'ipotesi di frode a danno della società, le accuse e le smentite, ha visto le sue azioni e i suoi bond collassare. Anche in questo caso il Covid-19 sembra aver influito pesantemente sul crollo dell'azienda

A fallire durante l'epidemia di coronavirus è stato anche il brand di costumi Made in Italy Parah. Il marchio e i negozi, però, restano attivi perché la società è stata acquistata dalla Parahsol con sede legale a Latina

La crisi ha costretto persino la grande catena del lusso Neiman Marcus a licenziare quasi tutti i suoi 14.000 dipendenti e a fare ricorso al Chapter 11

Bancarotta per JcPenney che ha spiegato di aver raggiunto un accordo con alcuni istituti di credito per un finanziamento di sostegno da 450 milioni di dollari da utilizzare mentre si svolge la procedura fallimentare

Pronta a ricorrere alla procedura fallimentare sarebbe anche Nordstrom, la catena di grandi magazzini che ha chiuso molti negozi e sta attuando un piano di ristrutturazione aziendale che prevede anche tagli di posti di lavoro

Nell'elenco delle società che hanno presentato il Chapter 11 si aggiungono la compagnia aerea messicana Aeromexico, uno dei principali vettori commerciali dell’America Latina, la cilena Latam e la colombiana Avianca. (Nella foto un aereo di Aeromexico)

Modell's Sporting Goods è un rivenditore di articoli sportivi americano con sedi nel nord-est degli Stati Uniti che, nel corso degli anni, ha avuto oltre 150 punti vendita negli Usa. Colpito duramente dalla crisi causata dalla pandemia è tra le aziende che hanno presentato il Chapter 11

Il Chapter 11 è stato presentato anche dalla catena messicana di cinema Cmx Cinemas

Tra le società che si sono già avvalse del Chapter 11 ci sono anche True Religion Apparel, The Schurman Retail Group, Lucky's Market, Earth Fare, Pier 1 Imports, Art Van Furniture, FoodFirst Global Restaurants e Apex Parks

Negli Usa il Covid-19 sta creando disagi alla Constellation Brands che controlla il marchio Corona. Il nome dell'epidemia avrebbe reso restii molti americani dall'acquistare la birra del brand. Secondo un sondaggio della 5W Public Relations, su un campione di 737 di bevitori di birra, il 34% non acquisterebbe in alcuna circostanza una bottiglia di Corona. Tra i bevitori affezionati al marchio, il 14% ha smesso o smetterà di comprarla, mentre il 16% sarebbe confuso sulla veridicità o meno di un ipotetico legame tra la birra Corona ed il Coronavirus