Il gruppo canadese non ha scelta e spiega le ragioni del ricorso alla bancarotta controllata
"Negli ultimi 36 anni il Cirque du Soleil è stata un'organizzazione di grande successo. Con i ricavi zero legati alla forzata chiusura di tutti gli spettacoli per il Covid-19 (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE), il management ha deciso di agire in modo deciso per tutelare il futuro della società", queste le parole di Daniel Lamarre, il presidente e amministratore delegato di Cirque du Soleil Enetrtainment Group. "Non vediamo l'ora di rilanciare le nostre attività e trovarci di nuovo insieme per creare quel magico spettacolo che il Cirque du Soleil è per i suoi milioni di fan nel mondo", aggiunge Lamarre.
Il Cirque du Soleil, fondato 36 anni fa dall’ex-mangiatore di fuoco Guy Laliberté a Montréal insieme a Gilles Ste-Croix e Daniel Gauthier, ha chiesto l'apertura della procedura di bancarotta con l'obiettivo di ristrutturare il proprio debito, il gruppo canadese spiega che la decisione è legata ai lunghi mesi di inattività cui è stato costretto dall'epidemia di Coronavirus. La compagnia ha fatto anche sapere di voler aprire un tavolo con Investissement Quebec e gli azionisti, la richiesta sarà esaminata domani, 30 giugno dalla Corte superiore del Quebec.
Anche in Italia la situazione dei lavoratori dello spettacolo è critica, artisti e musicisti continuano a protestare contro il mancato sostegno al settore da parte del governo a seguito del blocco delle attività. Gli aiuti governativi sono insufficienti ed è necessario rimettere in moto in qualche modo, i concerti e tutte le attività sospese. Secondo Paolo Fresu, uno dei tanti artisti che ha richiamato l'attenzione sul problema, "la ripartenza deve cambiare totalmente lo status degli artisti. Non possiamo dimenticare che i lavoratori dello spettacolo non hanno solo doveri, ma anche diritti”. Insieme al trombettista sardo, tra i promotori del Forum dell’Arte e dello Spettacolo, sono in molti gli artisti (#iolavoroconlamusica, i cantanti sui social "richiamano" il Governo FOTO) che si sono uniti al coro di proteste aderendo a vari eventi, tra i più recenti quelli organizzati per il 21 giugno, giorno dedicato alla Festa della Musica.