Decreto fiscale è legge, da verifiche Agenzia delle Entrate a concordato: cosa prevede

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Il decreto fiscale è legge. La misura sostenuta dal governo Meloni ha ricevuto il via libera sia dalla Camera sia dal Senato. A Montecitorio i sì sono stati 147, 87 i contrari e 5 gli astenuti. Il 29 luglio 2025 Palazzo Madama ha approvato il decreto in via definitiva, confermando il testo licenziato il 22 luglio dalla Camera. Il decreto è stato votato per alzata di mano, senza registrazione del numero dei voti. Il provvedimento d'urgenza è quindi stato convertito e sarà legge dopo la promulgazione da parte del presidente della Repubblica.

 

Il decreto introduce delle novità, alcune erano già previste nel testo iniziale mentre altre sono state inserite durante l'iter parlamentare. Previsto un nuovo ravvedimento per i contribuenti autonomi e i professionisti che aderiscono al concordato preventivo e nuovi criteri per le verifiche fiscali che limitano i blitz della Guardia di Finanza. Ma anche norme per consentire la deducibilità delle spese di trasferta fuori dall'Italia anche non tracciate e norme sui tempi per le delibere Imu dei Comuni.

Quello che devi sapere

Ravvedimento e concordato

Il decreto fiscale va a intervenire sul ravvedimento, per il quale di fatto si replica quanto già sperimentato lo scorso anno. Accettando la proposta dell'Agenzia delle Entrate, infatti, autonomi e professionisti potranno chiudere i conti arretrati con il Fisco per gli anni che vanno dal 2019 al 2023. Per coloro che aderiranno al concordato per la prima volta nel biennio 2025-2026, ci sarà la possibilità di "scudare" le annualità comprese tra il 2019 e il 2023. 

 

Leggi anche: Rinnovo contratti enti locali, aumenti per 480mila dipendenti: cosa sappiamo

Quanto bisognerà pagare

Chi invece ha già aderito l'anno scorso avrà la possibilità di sanare il 2023, considerato che gli anni precedenti sono già emersi. Gli importi da pagare in via agevolata variano a seconda delle pagelle fiscali di ciascun contribuente, i cosiddetti Isa, e per gli anni della pandemia di Covid-19 è previsto uno sconto del 30%.

 

Per approfondireImu sulla seconda casa, impennata di ruderi abbandonati: Frosinone prima tra le province

pubblicità

Novità sulle verifiche dell’Agenzia delle Entrate

L'altra norma di rilievo introdotta durante l'esame parlamentare riguarda i controlli e chiede di motivare "adeguatamente" le verifiche di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza in aziende e studi professionali. In caso di accesso, ispezione e verifiche fiscali nei locali destinati all'esercizio di attività commerciali, industriali, agricole, artistiche o professionali, le circostanze e le condizioni che hanno giustificato l'accesso dovranno essere "espressamente ed adeguatamente indicate e motivate" negli atti di autorizzazione e nei verbali, stabilisce la nuova norma.

 

Leggi anche: Controlli fiscali, arriva tregua estiva: ad agosto stop avvisi e lettere Agenzia Entrate

La condanna all’Italia

Questa novità è stata inserita nel decreto fiscale perché si è reso necessario un adeguamento della legislazione: a febbraio scorso è infatti arrivata una sentenza di condanna all'Italia da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo su questo tema. 

pubblicità

Rimborsi delle trasferte e spese di rappresentanza

Per quanto riguarda invece il fronte dei rimborsi in caso di trasferte, il decreto ha invece chiarito l'applicazione della tracciabilità che risultava impossibile in alcuni casi. La deducibilità delle spese di viaggio - e anche di vitto e alloggio - sostenute all'estero anche se effettuate con mezzi non tracciabili sono valide. Al pari delle imprese, la deducibilità delle spese di rappresentanza è invece vincolata al pagamento con mezzi tracciabili ovunque, non solo in Italia ma anche all’estero.    

Slitta l’acconto 2025

Nel decreto fiscale è contenuto anche lo slittamento del versamento del pagamento del saldo 2024 e dell'acconto 2025 per i soggetti Isa e per i forfettari. Dal 21 luglio 2025 fino a 20 agosto 2025 ci sarà la possibilità di versare quanto dovuto con una maggiorazione pari allo 0,4% dell’importo. 

pubblicità

Novità per Imu e lavoratori impatriati

E ancora i Comuni avranno più tempo per approvare la delibera sulle aliquote dell'Imu: se non lo hanno fatto entro il 28 febbraio, avranno ancora tempo per deciderle fino al 15 settembre. Una norma, infine, prevede il divieto di cumulabilità tra i benefici per i lavoratori impatriati e gli incentivi per i ricercatori che rientrano dall'estero e per i neo-residenti.

Le reazioni politiche al decreto

Per Vito De Palma, capogruppo di Forza Italia in Commissione Finanze e relatore del provvedimento, la maggioranza tramite il decreto fiscale ha “dimostrato che è possibile costruire un fisco più equo, moderno e vicino al Paese reale. Uno Stato che sostiene chi produce, non lo ostacola. Che dialoga con i cittadini, non li opprime". Mentre per Claudio Stefanazzi, deputato del Partito Democratico e componente della commissione Finanze, “questo non è un decreto fiscale: è un manifesto ideologico, pensato per premiare i furbi e penalizzare i contribuenti onesti".

 

Leggi anche: Stipendi, dal 2026 fine del segreto salariale: le nuove regole previste dalla direttiva Ue

pubblicità