Rc auto, scontro su risarcimento diretto: rappresentanti consumatori contro nuovi forfait
EconomiaIntroduzione
Nei giorni scorsi si è tenuto al Mimit, il ministero delle Imprese e del made in Italy, un incontro con i rappresentanti del Consiglio nazionale consumatori e utenti (Cncu) per parlare di Rc auto. I membri del Cncu, però, si sono rifiutati di firmare la relazione presentata dalle compagnie assicurative al ministero, nella quale i forfait nel risarcimento diretto vengono alzati del 6%. La protesta, hanno spiegato i rappresentati, non è solo contro gli aumenti ma contro tutto il sistema del risarcimento diretto. I dettagli
Quello che devi sapere
Il no ai nuovi forfait
Nella riunione al Mimit, quindi, i rappresentanti nominati dal Cncu - Sonia Monteleone per Movimento Consumatori e Stefano Mannacio per Assoutenti - hanno deciso di non firmare la relazione sui nuovi forfait destinati a regolare il risarcimento diretto nei sinistri stradali. Si è rotto definitivamente, così, il fronte consumatori-assicuratori.
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Cos’è il forfait
Ma cos’è il forfait assicurativo nel risarcimento diretto per incidente stradale? Già da alcuni anni è in vigore un sistema che, quando un automobilista subisce un incidente, prevede che l’interessato venga risarcito direttamente dalla propria compagnia assicurativa. In particolare, alcune assicurazioni aderiscono alla Convenzione Card, un accordo che consente all’automobilista danneggiato di ricevere un risarcimento danni in tempi brevi rispetto alla procedura di risarcimento ordinario che richiede più tempo. Il forfait è l’importo che la compagnia di assicurazione che ha risarcito il proprio conducente assicurato ottiene, come rimborso, dalla compagnia dell’effettivo responsabile dell’incidente. Per velocizzare le procedure, infatti, le compagnie hanno creato questi forfait. Si tratta di una somma forfettaria di denaro, diversa per area geografica, che viene data a titolo di rimborso e che una compagnia versa all’altra quando gestisce un sinistro per conto suo. In altre parole, questi forfait non stabiliscono quanto prende l’automobilista danneggiato, ma quanto una compagnia deve rimborsare all’altra per aver gestito il cliente. Ogni anno le tabelle dei forfait vengono riviste: nell’ultima revisione sono state alzate del 6%.
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I motivi del no
La scelta di non firmare e di arrivare allo scontro - come spiega una nota di Assoutenti - "nasce da una valutazione approfondita. L’attuale sistema dei forfait, pur concepito per rendere più semplice la gestione dei sinistri, nel tempo ha prodotto effetti contrari alle attese: valori economici lontani dai costi reali, minore trasparenza nei rapporti tra compagnie, difficoltà nei controlli e procedure sempre più pesanti per gli utenti". Movimento Consumatori, poi, aggiunge: è “una decisione maturata dopo un’approfondita valutazione tecnica e assunta nell’esclusivo interesse degli utenti. Il sistema dei forfait, ideato per semplificare la gestione dei sinistri, ha progressivamente evidenziato gravi criticità, oggi non più ignorabili”.
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Serve “una revisione profonda”
Nel comunicato di Assoutenti, inoltre, si mette in evidenza che “anche Ivass – nelle sedi istituzionali e durante le recenti riunioni con Mister Prezzi – ha sottolineato come il modello attuale sia soggetto a distorsioni e necessiti di una revisione profonda, in particolare per quanto riguarda il sistema Card, che regola le compensazioni fra imprese nel risarcimento diretto”.
Le criticità secondo Assoutenti
Le criticità, secondo Assoutenti, sono evidenti:
- cresce il rischio di comportamenti opportunistici;
- diventa più difficile contrastare le frodi;
- le procedure burocratiche prevalgono sulla qualità della gestione del sinistro;
- i contratti assicurativi risultano spesso complessi e poco chiari per gli utenti;
- si registrano pressioni sulle modalità di riparazione, non sempre rispettose della regola d’arte;
- aumentano le difficoltà nella gestione dei casi “borderline”, vicini ai limiti di applicabilità del risarcimento diretto.
Assoutenti chiede una “riforma complessiva”
A questo, continua Assoutenti, si aggiunge un altro problema: “Il sistema del risarcimento diretto genera costi amministrativi maggiori rispetto alla procedura tradizionale, senza offrire vantaggi reali al cittadino”. Per questi motivi, Assoutenti ritiene “indispensabile avviare una riforma complessiva”. “Le strade possibili sono due – sostiene l’associazione –: tornare a un modello basato sulla responsabilità civile pura oppure confermare la facoltatività del risarcimento diretto anche nella fase stragiudiziale, come già riconosciuto dalla Corte Costituzionale. È il momento di costruire un sistema più equilibrato, trasparente e realmente orientato alla tutela degli automobilisti”.
Le criticità secondo Movimento Consumatori
Anche Movimento Consumatori mette in evidenza le criticità del sistema attuale. Le principali distorsioni rilevate, spiega, riguardano:
- l’aumento del moral hazard, con rischio crescente di comportamenti opportunistici tra imprese;
- la ridotta capacità antifrode, dovuta alla difficoltà per il gestionario di effettuare riscontri tempestivi e approfonditi sul veicolo del responsabile civile;
- prassi risarcitorie non orientate alla migliore tecnica liquidativa, ma all’adempimento di procedure burocratico-amministrative che hanno progressivamente impoverito la professionalità degli addetti ai lavori;
- la proliferazione di contratti assicurativi incomprensibili, caratterizzati da clausole vessatorie, limitative del risarcimento e di difficile intelligibilità per gli utenti;
- prassi commerciali considerate aggressive da parte di alcuni intermediari assicurativi;
- complicazioni nella gestione dei sinistri con lesioni “borderline”, collocati al limite di applicabilità del risarcimento diretto o lievemente oltre;
- fenomeni di integrazione verticale surrettizia tra compagnie e carrozzieri, con metodi riparativi imposti dalle imprese e non sempre rispettosi della riparazione a regola d’arte.
“A ciò si aggiunge – continua Movimento Consumatori – che il sistema del risarcimento diretto continua a generare costi amministrativi superiori rispetto al modello tradizionale, senza tradursi in benefici concreti per gli assicurati”.
Le proposte di Movimento Consumatori
Alla luce di questo quadro, anche Movimento Consumatori “ritiene indispensabile avviare una riforma complessiva del meccanismo Rc Auto e auspica il ritorno a un sistema più trasparente e lineare, fondato sul principio ‘chi rompe paga’, che responsabilizzi realmente chi causa il danno e restituisca equilibrio al mercato”. Secondo l’associazione, “le possibili direttrici di riforma sono due”:
- il ripristino di un modello basato sulla responsabilità civile pura;
- il mantenimento della facoltatività del risarcimento diretto anche nella fase stragiudiziale, come riconosciuto dalla Corte Costituzionale.
“È il momento di ricostruire un sistema equilibrato, trasparente e realmente orientato alla tutela degli automobilisti. Movimento Consumatori continuerà a impegnarsi affinché ogni scelta regolatoria ponga al centro i diritti dei consumatori e non gli interessi del mercato assicurativo”, conclude l’associazione.
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