Piano casa, incentivi per acquisto e affitti agevolati: le novità in Manovra

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Il Piano casa prende forma nella Legge di Bilancio 2026. Un emendamento presentato da Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, rientra tra quelli "segnalati" dall'Ufficio di presidenza della commissione Bilancio e verrà dunque esaminato nella discussione sulle modifiche al testo approvato dal governo il 17 ottobre scorso.

Quello che devi sapere

In cosa consiste il Piano casa

Ad annunciare per prima l'intenzione del governo di varare un Piano casa era stata la premier Giorgia Meloni, ospite lo scorso 27 agosto del Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini. "Una delle priorità con cui intendiamo lavorare con Matteo Salvini è un grande Piano casa a prezzi calmierati per le giovani coppie. Perché senza una casa è più difficile costruirsi una famiglia", aveva detto Meloni dal palco della kermesse Cl.

 

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L'apertura del governo

Nella bozza di Legge di bilancio 2026 licenziata dal Consiglio dei ministri tuttavia non c'era traccia della misura che mira a contrastare il disagio abitativo. Nelle settimane scorse dal governo sono arrivati segnali di una riapertura della questione. "Nel corso dell’esame parlamentare della Legge di Bilancio è intenzione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti intervenire con una proposta emendativa per rafforzare il Piano casa sia in termini economici, aumentando le risorse, sia negli strumenti attuativi, per renderlo ancora più efficace", ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo durante il question time a un'interrogazione presentata dal Movimento Cinque Stelle.

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L'emendamento

Nel pieno della scrematura sugli emendamenti alla Manovra, la Lega ha presentato un articolo aggiuntivo, il 133 bis, che traccia un Piano casa da 877 milioni di euro in cinque anni. Secondo la proposta del Carroccio, verranno definiti "programmi di edilizia sociale consistenti nella locazione, a canone agevolato, sulla base di contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili". La misura è destinata in primo luogo a "giovani, giovani coppie e genitori separati" intenzionati ad adibire l'immobile ad "abitazione principale".

Cos'è il rent to buy

La misura incentiva di fatto la formula del rent to buy, meccanismo che prevede il pagamento di una quota parziale del canone mensile di affitto come acconto in vista di un possibile acquisto futuro dell'immobile stesso. Spetta in ogni caso al locatario decidere se procedere con l'acquisto: in questo caso dal prezzo verranno sottratte le quote già versate.

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Affitti agevolati per le persone anziane

Nel Piano casa sono previsti inoltre fondi per programmi di edilizia sociale in favore delle persone anziane. In questo caso la locazione a canone agevolato riguarda in misura maggiore "unità immobiliari associate a contratti di permuta" con l'obiettivo di favorire la "realizzazione di progetti di coabitazione".

Le risorse previste

Quante risorse verranno stanziate di anno in anno per il Piano casa? Stando alla proposta leghista, per il prossimo anno l'onere per lo Stato ammonterebbe a 122,41 milioni, cifra destinata a calare a 116,15 milioni nel 2027. Nel 2028, il provvedimento assorbirà invece 228,36 milioni per poi scendere a 180 milioni nel 2029. La conclusione del Piano è fissata al 2030 con una spesa prevista di 230 milioni.

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Fondi di investimento alternativi

L'emendamento prevede inoltre che una quota delle risorse vada alla sottoscrizione di Fondi di investimento alternativi (Fia) italiani riservati. Viene previsto che il patrimonio debba essere investito in beni immobili "ivi inclusi quelli derivanti da contratti di leasing immobiliare con natura traslativa e da rapporti concessori, partecipazioni in società immobiliari, parti di altri Fia immobiliari, anche esteri, coerenti con gli obiettivi del Piano casa Italia".

Le coperture

Sul fronte delle coperture, per il 2026 il Piano casa potrà contare in misura maggiore, per 100 milioni sui 122 richiesti, sulle risorse in arrivo dal Fondo per interventi strutturali di politica economica. La proposta di modifica ammette inoltre il reperimento di risorse tramite la rimodulazione del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) nel ciclo 2021-2027.

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La parola finale alla Ragioneria dello Stato

Trattandosi di un intervento che incide sulla finanza pubblica, l'ultima parola spetta alla Ragioneria dello Stato, dipartimento del Ministero dell’Economia che valuta l'impatto di qualsiasi norma sui conti pubblici.

Romeo (Lega): "Dipende tutto dalla Ragioneria"

"Noi abbiamo fatto la proposta, ora dipende tutto dalla Ragioneria dello Stato, vediamo se riusciamo ad ottenere qualche risorsa", ha detto a Open Massimiliano Romeo, primo firmatario dell'emendamento. 

 

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