Tredicesima, come si calcola e perché è più bassa delle altre mensilità

Economia
©Getty

Introduzione

Per milioni di lavoratori con contratto di lavoro subordinato – cioè per i dipendenti, compresi gli apprendisti e i lavoratori domestici – e per milioni di pensionati il mese di dicembre porta con sé la tredicesima mensilità.

 

I lavoratori la vedranno arrivare insieme alla busta paga, non oltre il 24 dicembre (a meno che non sia previsto un termine differente dal contratto collettivo del settore di riferimento), mentre i pensionati la troveranno accreditata nel cedolino partire da lunedì 1° dicembre. Ma come si calcola la tredicesima? E perché è tendenzialmente più bassa delle altre mensilità?

Quello che devi sapere

Tredicesima, un tipo di retribuzione differita

La tredicesima è un tipo di retribuzione differita: viene maturata nel corso di tutto l’anno, ma viene corrisposta in un’unica soluzione nel mese di dicembre.

 

Per approfondire: Stipendi lavoratori privati, ecco chi guadagna di più in Italia: la classifica dell’Inps

Come si calcola la tredicesima? Gli elementi dello stipendio

Non esiste una cifra fissa per la tredicesima, né un metodo universale per capire di quanto potrebbe essere: le modalità di calcolo specifico vengono stabilite dai vari contratti collettivi di lavoro. Generalmente però l’importo dipende dalla retribuzione globale di fatto percepita durante l’anno di riferimento, in base all’importo degli elementi fissi dello stipendio.

 

Per approfondire: Lavoro privato, crescono i dipendenti e rimane ampio gap salariale tra uomini e donne

pubblicità

Il valore della tredicesima

La tredicesima corrisponde solitamente a un dodicesimo dello stipendio totale percepito: ogni mese si accantona una rata pari appunto a un dodicesimo del lordo annuo. Chi non ha lavorato per 12 mesi, perché ad esempio è stato assunto in una nuova azienda a metà anno, ha comunque diritto alla tredicesima, che sarà però calcolata moltiplicando lo stipendio fisso per il numero di mesi di lavoro effettivo e dividendolo poi per 12.

La tredicesima per i lavoratori in part-time

Il ragionamento è lo stesso per chi ha stipulato un contratto part-time: per loro la tredicesima si calcola sulla base del numero di ore di lavoro effettivo.

pubblicità

Le assenze dal lavoro e la tredicesima

Sulla tredicesima influiscono anche le assenze dal lavoro. Solo alcuni casi ritenuti “giustificati” non intaccano il suo importo finale, come possono essere i congedi di maternità e di paternità e quelli matrimoniali, i periodi a casa dovuti a infortuni sul lavoro e le malattie (nei limiti contrattuali).

Perché la tredicesima è più bassa delle altre mensilità?

Tenendo a mente tutto ciò, perché, almeno per i lavoratori, la tredicesima è più bassa delle altre 12 mensilità? Dipende innanzitutto dalla sua tassazione: se è vero che segue il regime ordinario (quindi con i contributi previdenziali canonici e con le aliquote Irpef del 23% fino a 28mila euro di reddito, 35% per la fascia fino a 50mila e 43% per gli importi superiori), va anche detto che non si applicano le detrazioni fiscali (come possono essere quelle per familiari a carico) che invece toccano normalmente lo stipendio. Già per questo motivo, nel suo valore netto, la tredicesima sarà dunque leggermente inferiore a quanto viene percepito nel resto dell’anno. Bisogna poi considerare che viene conteggiata ai fini del calcolo del Tfr (trattamento di fine rapporto) e che per calcolarla non si fa riferimento a voci di retribuzione come possono essere gli straordinari, bonus occasionali, straordinari (a meno che non siano forfettizzati o continuativi) e tutte le varie indennità non fisse. 

 

Per approfondire: Manovra 2026, ecco quanto risparmieranno le famiglie con le modifiche a Irpef e Isee

pubblicità

Manovra, salta detassazione della tredicesima

Negli scorsi mesi si era pensato di inserire nel testo della Legge di Bilancio per il 2026 forme di detassazione della tredicesima, intervento su cui aveva spinto Forza Italia. Erano essenzialmente due le ipotesi (alternative) circolate: una totale esenzione dall’Irpef oppure l’applicazione di un’imposta sostitutiva agevolata, sulla scia dell’aliquota ridotta del 10% che è già prevista per i premi di produttività. Alla fine entrambe sono però state scartate: le risorse finanziarie, come sempre, scarseggiano. Si è quindi preferito puntare su interventi di altro tipo. 

 

Ti potrebbe interessare anche: Anticipo Tfr statali in Manovra 2026, Cgil: "Salta detassazione, perdite fino a 750 euro"

pubblicità