Contratto per dirigenti medici e sanitari, in arrivo aumenti e arretrati: novità e i dubbi

Economia
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Introduzione

Il 18 novembre è stata sottoscritta all'Aran, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, la pre-intesa del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-2024 per l'Area della Dirigenza Medica e Sanitaria. Ecco chi riguarda, gli aumenti previsti, gli arretrati in arrivo e le polemiche

Quello che devi sapere

Il contratto

Il Contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-2024 per l'Area della Dirigenza Medica e Sanitaria riguarda 137mila dirigenti, di cui 120mila medici e 17mila dirigenti sanitari non medici. Le risorse complessive disponibili sono pari a 1,2 miliardi di euro e assicurano un incremento medio del 7,27%, che si traduce in aumenti medi in busta paga di circa 491 euro al mese per 13 mensilità e in arretrati medi stimati in 6.500 euro.

 

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I dubbi

La pre-intesa sul nuovo contratto è stata sottoscritta nei giorni scorsi nella sede dell'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran). L'accordo, però, è stato bocciato dai sindacati Fp Cgil Medici e Fassid, che non hanno firmato. La Cgil ha proclamato uno sciopero della categoria per il 12 dicembre, giorno dello sciopero generale contro la Manovra già proclamato dal sindacato.

 

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I dettagli

Il contratto 2022-2024 apre la strada alla trattativa per il successivo accordo 2025-27. Il contratto riguarda l'Area della Dirigenza Medica e Sanitaria, che comprende 137mila dirigenti: 120mila medici e 17mila dirigenti sanitari non medici. Le risorse complessive disponibili sono 1,2 miliardi di euro e, come detto, assicurano un incremento medio del 7,27%. Sono previsti aumenti medi di circa 491 euro al mese per 13 mensilità e arretrati medi stimati in 6.500 euro. Gli aumenti arriveranno in busta paga dopo la sottoscrizione definitiva del contratto, quindi fra due o tre mesi.

 

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Aran: “Accordo ampiamente soddisfacente”

Dopo la firma, il presidente dell’Aran Antonio Naddeo si è detto soddisfatto. "La trattativa, avviata lo scorso 1° ottobre, si è svolta in un clima positivo e ha portato alla definizione di un accordo considerato ampiamente soddisfacente dalla maggior parte delle organizzazioni sindacali. La firma è arrivata a poco più di un mese dall'avvio della trattativa. Si garantiscono incrementi economici significativi. Con il via libera di oggi si apre ora la strada all'avvio in tempi rapidi del negoziato per il triennio 2025-2027”, ha detto Naddeo.

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I commenti di Anaao Assomed e Cimo Fesmed

Sarebbe stato da irresponsabili non firmare questo contratto. Le risorse economiche per il 2022-2024 erano già state stanziate e abbiamo ritenuto prioritario distribuirle da subito ai colleghi”, ha commentato Pierino Di Silverio, segretario del maggiore sindacato dei medici dirigenti, l'Anaao Assomed. Tra le novità, ha sottolineato, ci sono "aumenti per i più giovani, carriere più flessibili con riconoscimento dell'anzianità anche per le branche equipollenti, riconoscimenti economici per chi lavora in pronto soccorso".

 

Si è detto "complessivamente soddisfatto" anche il presidente del sindacato Cimo Fesmed, Guido Quici: “Ora è fondamentale che l'iter di verifica della pre-intesa proceda rapidamente, così da arrivare al più presto alla firma definitiva del contratto e consentire alle Regioni di emanare l'atto di indirizzo per l'avvio delle trattative del triennio 2025-2027”, ha precisato.

Giudizio positivo dalla Fvm, per Aaroi-Emac contratto “ponte”

Giudizio positivo è arrivato anche dalla Federazione veterinari medici e dirigenti sanitari (Fvm), che ha sottolineato come "un'attenzione particolare è stata dedicata ai giovani professionisti verso i quali c'è stato un maggior riconoscimento economico percentuale, con l'obiettivo di rendere più attrattivo il lavoro all'interno del Ssn e favorire il loro inserimento e la loro permanenza nel servizio pubblico". Inoltre, ha spiegato il sindacato, "sul versante della tutela dei lavoratori è stato introdotto un principio sacrosanto secondo il quale i sanitari che subiscono aggressioni riceveranno tutela legale in ogni grado di giudizio e assistenza psicologica". Tuttavia, ha incalzato Fvm, “molto resta da fare, sia sul versante normativo sia su quello economico, quindi auspichiamo di poter vedere quanto prima l'atto di indirizzo datoriale 2025-2027".

 

Si tratta di un contratto “ponte” anche secondo il sindacato degli anestesisti e rianimatori Aaroi-Emac: "Il confronto che ha caratterizzato questa tornata contrattuale si è concentrato in modo quasi esclusivo sul versante economico, rimandando alla prossima stagione 2025-2027 il lavoro sul piano normativo", ha sottolineato la sigla.

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La bocciatura di Fp Ggil medici e Fassid

Sul fronte opposto c’è la Fp Ggil medici, che ha bocciato in toto la pre-intesa. "Siamo amareggiati e indignati che si sia deciso di interrompere precocemente, in solo tre sedute, la trattativa per il rinnovo del Ccnl 2022-24. Un contratto definanziato di 537 euro lordi medi mensili rispetto all'inflazione e nessun miglioramento normativo. Siamo sconcertati per la precipitazione di una sottoscrizione frettolosa utile solo alla propaganda del governo. Ma siamo pronti a ripartire da subito con lo sciopero del 12 dicembre contro la Legge di bilancio e con la consultazione su tutte le Aziende del Servizio sanitario nazionale”, ha detto il segretario nazionale Andrea Filippi.

 

Anche Fassid non ha siglato la pre-intesa. Tre le motivazioni, la coordinatrice nazionale Roberta Di Turi ha elencato: “Le risorse messe in campo sono da principio insufficienti per compensare la spinta inflazionistica del triennio, coesistono condizioni di lavoro che avrebbero dovuto essere oggetto di correttivo normativo e non sono state minimamente scalfite. A ciò si aggiunga il grave e immotivato rifiuto alle diverse proposte volte a ridurre l’inaccettabile sperequazione tra l’indennità di specificità medica e sanitaria, che penalizza i dirigenti sanitari che lavorano fianco a fianco con i medici per il raggiungimento delle finalità comuni della salute pubblica”.

Il ministro Zangrillo: “Altro obiettivo concreto raggiunto dal governo

La firma della pre-intesa è stata accolta con soddisfazione, intanto, dal ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. “La firma all'Aran del contratto anche per la dirigenza medica e sanitaria è un altro obiettivo concreto raggiunto da questo governo. È un traguardo che si inserisce in un percorso virtuoso, reso possibile grazie all'impegno e alle risorse stanziate in due Leggi di bilancio, al lavoro dell'Agenzia della rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni e al dialogo costruttivo con quelle organizzazioni sindacali capaci di ascoltare le reali istanze dei lavoratori", ha detto Zangrillo. Dopo aver sottolineato le cifre del contratto, il ministro ha aggiunto: “Altro elemento di grande soddisfazione è rappresentato dal fatto che la firma arrivi a poco più di un mese dall'avvio della trattativa. Unico rammarico è la mancata adesione, anche questa volta, della Cgil (seguita dalla Fassid) che continua in una logica, ora più che mai, dettata da obiettivi non sindacali, bensì politici".

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Il contratto del comparto Sanità 2022-24

A fine ottobre c’era stata la firma definitiva all'Aran, dopo la pre-intesa dello scorso giugno, del contratto del comparto Sanità 2022-24. Previsti aumenti per infermieri, ostetriche, amministrativi e sanitari - in tutto una platea di 581mila lavoratori - fino a 172 euro lordi al mese, in busta paga già da novembre per gli arretrati 2024-25. Diverse le novità: dall'ampliamenti dei percorsi di carriera alla settimana “corta” lavorando 36 ore settimanali su 4 giorni, dall'introduzione del nuovo profilo di Assistente infermiere alle ferie “a ore” e il patrocinio legale da parte dell'Azienda in caso di aggressioni con la possibilità di supporto psicologico. Due sindacati, la Cgil e la Uil, non hanno sottoscritto l'accordo, bocciato per risorse e contenuti.

 

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