Sanità, firmato contratto. Aumenti stipendio per infermieri e sanitari: a quanto ammontano

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Nella giornata di lunedì 27 ottobre, durante un incontro all'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran), è arrivata la firma definitiva del contratto del comparto Sanità 2022-24, dopo la preintesa dello scorso giugno e il parere positivo della Corte dei Conti. Ecco cosa sapere e quali sono le principali novità.

Quello che devi sapere

Stipendi

Tra le novità del contratto del comparto Sanità 2022-24, ci sono aumenti di stipendio per infermieri, ostetriche, amministrativi e sanitari - in tutto una platea di 581mila lavoratori - fino a 172 euro lordi al mese, in busta paga già da novembre per gli arretrati 2024-25 (13 mensilità).

 

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Carriera

È stato previsto l'ampliamento della platea dei possibili dipendenti che possono partecipare all'accesso all'area di elevata qualificazione: oltre alla laurea magistrale accompagnata da un incarico di funzione di almeno tre anni è stata introdotta la possibilità di accesso al personale in possesso della laurea triennale accompagnata da un periodo di incarico di funzione di almeno sette anni oppure il possesso di titoli di studio equipollenti unitamente ad un periodo di almeno sette anni di incarico di funzione.

 

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La settimana corta

Sono stati inoltre introdotti e/o rivisti alcuni aspetti degli istituti contrattuali, fra i quali: la possibilità, in via sperimentale e garantendo comunque qualità e livello dei servizi resi all'utenza, di poter articolare l'orario di lavoro di 36 ore settimanali su quattro giorni, previa adesione volontaria da parte dei lavoratori; il riconoscimento del buono pasto in lavoro agile nonchè la priorità di accesso a questo istituto contrattuale per chi è in situazioni di disabilità o per assistenza a famigliari disabili; la possibilità di poter coniugare lo straordinario in presenza di incarico fino al valore di 5.000 euro.

 

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Dall’Assistente infermiere alle ferie ad ore

È stato introdotto il nuovo profilo di Assistente infermiere e sono state estese alcune tutele relative a permessi, assenze e congedi nonché la formazione del personale. Particolare attenzione è stata poi riservata all'aumento dell'età media del personale prevedendo specifiche politiche e strumenti di age management volte a favorire e a migliorare le condizioni di lavoro del personale pubblico che presenta oggi un'età media elevata; la possibilità di fruizione delle ferie anche ad ore; eventuali necessità temporanee del personale che possono essere affrontate attraverso la concessione di limitati periodi di part time in deroga alla graduatoria annuale.

 

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Tutele per aggressioni

Data la peculiarità del settore sanitario, è stata introdotta specifica tutela per il personale oggetto di aggressioni da parte di terzi, prevedendo il patrocinio legale da parte dell'Azienda e la possibilità, se richiesta dal dipendente, di supporto psicologico. Infine, sono state aggiornate le indennità di specificità infermieristica e di tutela del malato nonché l'indennità di pronto soccorso.

Le altre misure

Tra i punti, anche nuove misure in favore dei dipendenti più anziani come la possibilità di chiedere il part time, l'esonero notturno, l'esonero dalla pronta disponibilità o la possibilità di essere impiegati come tutor dei neo assunti. Si introduce inoltre la possibilità di cedere le ferie anche per assistere parenti di primo grado (ferie solidali).

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Sindacati divisi

Hanno sottoscritto il contratto i sindacati Nursind e Nursing up, mentre non hanno firmato i sindacati Cgil e Uil, come già avvenuto per la preintesa firmata a giugno. Lo hanno bocciato per risorse e contenuti. Come detto, la platea interessata è composta da 581mila professionisti, tra infermieri, ostetriche e amministrativi. Nel piatto sono previsti aumenti medi tra i 150 e i 172 euro mensili.

Soddisfazione di Aran

Il presidente Aran, Antonio Naddeo, ha definito la trattativa “difficile e complicata", ma che ha raggiunto un "risultato positivo" rappresentando una "buona base di partenza per il prossimo contratto 2025-27".

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Zangrillo: “Subito al lavoro sul contratto 2025-2027”

Soddisfatto il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo: "La trattativa è stata molto complicata, ma è fondamentale essere giunti alla fine. La firma definitiva del contratto del comparto sanità 2022-2024 è un importante risultato per il settore. Ora bisogna guardare immediatamente al prossimo contratto 2025-2027 per dare continuità alla contrattazione. Gli aumenti medi sono pari a circa 170 euro mensili. Con importanti incrementi delle indennità specifiche, tra cui quella del pronto soccorso, che può arrivare anche a 500 euro. Importanti anche gli arretrati visto che il contratto viene firmato nel 2025. Ora dobbiamo rendere effettivi gli stanziamenti per la tornata contrattuale 2025-2027”.

Parere positivo anche dalle Regioni

Secondo Marco Alparone, presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, “l'accordo raggiunto rappresenta un riconoscimento concreto, sia economico sia professionale, per coloro che quotidianamente assicurano il funzionamento del Servizio sanitario nazionale. Ora non ci fermiamo, andiamo avanti nel percorso intrapreso per migliorare le condizioni di lavoro delle professioniste e dei professionisti che operano all'interno del sistema sanitario”. Si guarda già avanti: “Si apre ora una nuova fase che ci vedrà impegnati a costruire le linee di indirizzo per la stagione contrattuale 2025-2027, così da poter avviare immediatamente la nuova fase di negoziazione e garantire una continuità contrattuale, tra una tornata e l'altra. L'obiettivo è quello di accrescere l'attrattività e la competitività dell'intero settore".

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I sindacati favorevoli

Rimarcano gli aspetti positivi i due sindacati di categoria che hanno sottoscritto il contratto: "La firma è un momento importante soprattutto per la prospettiva che apre. Ci permette subito, infatti, di sbloccare l'iter della prossima tornata 2025-2027", rileva Andrea Bottega, segretario nazionale del sindacato degli infermieri Nursind, secondo cui “l'intenzione adesso è quella di chiudere la negoziazione 2025-2027 entro il 2026”. Bene il contratto, che tuttavia "è solo un punto di inizio: ora la battaglia sarà per i percorsi di carriera e stipendi più dignitosi", commenta il presidente del sindacato infermieristico Nursing up.

Critiche da Cgil e Uil

Sul fronte opposto la Fp Cgil e la Uil, che non hanno sottoscritto l'accordo. Dura l'analisi della Fp Cgil, secondo cui è stato firmato un contratto che "mortifica le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica e, per la prima volta, li impoverisce: Siamo in presenza di un contratto al ribasso che porta ad una perdita media mensile di 172 euro rispetto al costo della vita". Netto anche il 'no' della Uil rispetto ad un contratto che "continua a basarsi su meccanismi accessori e temporanei, incentrati su lavoro straordinario e prestazioni aggiuntive, piuttosto che su un rafforzamento stabile dei trattamenti tabellari e della struttura retributiva ordinaria". Bocciata anche la figura dell'assistente infermiere, che "non risulta sufficientemente definita e regolamentata a discapito sia dei livelli essenziali di assistenza che degli infermieri attualmente in servizio". Ciò che invece serve, conclude il sindacato, è "un reale cambio di passo per evitare il collasso della sanità pubblica".

 

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