Sanità, oggi la firma del nuovo contratto collettivo nazionale: quali sono le novità
EconomiaIntroduzione
Per oltre 581 mila dipendenti non medici del Servizio sanitario nazionale, come infermieri, ostetriche, operatori sociosanitari, tecnici e personale amministrativo, è previsto un incremento medio lordo di circa 172 euro mensili a novembre. L’aumento è legato alla firma sul nuovo contratto collettivo nazionale 2022-2024, che dovrebbe avvenire oggi: ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
L’arrivo degli arretrati
La firma sancisce l’atto conclusivo di un percorso iniziato prima della pausa estiva, quando le parti avevano raggiunto un’intesa preliminare. Il via libera della Corte dei conti, necessario per la validità del Ccnl, è stato concesso nelle ultime ore, sbloccando così l’intera procedura. Oltre all’aumento in busta paga, infermieri, tecnici e personale non dirigente del sistema sanitario riceveranno anche arretrati compresi tra 900 e 1.270 euro, variabili in base al profilo professionale.
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Cosa prevede il nuovo contratto
Ma le novità non si limitano all’aspetto economico. Il nuovo contratto potenzia diverse indennità, come quella destinata al personale dei pronto soccorso, e introduce disposizioni normative aggiornate per migliorare le condizioni di lavoro, valorizzare le competenze del personale e rendere più efficiente l’organizzazione complessiva del Servizio sanitario nazionale. Un esempio è la disposizione prevista per il personale sanitario con più di 60 anni: il nuovo contratto prevede una riduzione dei turni notturni, in modo tale da alleggerire il carico di lavoro nelle fasce più impegnative della giornata.
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Di quanto aumenteranno le indennità aggiuntive
Con la firma del contratto collettivo 2022–2024, gli stipendi tabellari subiranno un incremento medio di circa 145 euro lordi al mese, ai quali si aggiungono diverse indennità aggiuntive:
- 16,91 euro per il lavoro nei pronto soccorso;
- 3,38 euro di specificità infermieristica;
- 5,52 euro lordi derivanti dal superamento del tetto dei trattamenti accessori;
- 1,45 euro per l’indennità di tutela del paziente.
La tutela del personale aggredito
Un capitolo importante riguarda la tutela del personale aggredito: di fronte al crescente numero di episodi di violenza contro gli operatori sanitari, il nuovo Ccnl stabilisce che l’ente o l’azienda sanitaria debba sostenere le spese legali per la difesa del lavoratore coinvolto. Il contratto introduce anche nuove regole sulla pronta disponibilità, con limiti più rigidi per evitare che venga usata come strumento sostitutivo di carenze d’organico. Inoltre, viene ampliata la possibilità di cedere o ricevere giorni di ferie tra colleghi, favorendo una gestione più flessibile del tempo di lavoro.
Il contratto per il triennio 2025-2027
Già in questa settimana è attesa la sottoscrizione dell’Accordo quadro che definirà comparti e aree di contrattazione per il triennio 2025–2027, che prevede per i professionisti non medici del Servizio sanitario nazionale un ulteriore incremento retributivo del 6,9%. Una volta completato questo passaggio, l’Aran, l’agenzia incaricata di negoziare i rinnovi con le organizzazioni sindacali, potrà avviare i primi tavoli di confronto. Le trattative prenderanno il via dai settori della Sanità e delle Funzioni centrali, mentre per le Funzioni locali e per il comparto Istruzione e Ricerca i tempi saranno più lunghi, poiché i contratti 2022–2024 di docenti e dipendenti comunali non sono ancora stati chiusi. Nella giornata di domani, invece, verranno firmati anche i Ccnl dei dirigenti delle Funzioni centrali (triennio 2022–2024) e quello relativo all’area della Presidenza del Consiglio dei ministri, rimasto in sospeso dal periodo 2019–2021.
Le priorità sindacali
Le priorità sindacali per il prossimo rinnovo del contratto della Sanità 2025–2027 comprendono la detassazione degli aumenti salariali, misura non inserita nella recente legge di bilancio, e il riconoscimento pieno delle specificità professionali di chi opera nei settori sanitario e sociosanitario.
Le risorse a bilancio
Sul piano finanziario, la legge di Bilancio ha già previsto stanziamenti aggiuntivi significativi: 2,4 miliardi di euro nel 2026 e 2,65 miliardi sia per il 2027 che per il 2028. Queste nuove risorse saranno destinate a rafforzare le indennità di specificità di medici e infermieri e a finanziare nuove assunzioni, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi e la tenuta del sistema sanitario nazionale.
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