“La rottamazione favorisce chi è stato inadempiente rispetto ai contribuenti che hanno pagato regolarmente”, ha detto la magistratura contabile durante l’Audizione sulla Manovra. Ancora: “La prospettiva di future rottamazioni può ridurre l’incentivo a pagare regolarmente”. Inoltre, i dati mostrano che queste misure non portano mai quello che ci si aspetta: l’incasso previsto è spesso più basso dell’incasso reale. Anche di questo si è parlato a Numeri, l’approfondimento di Sky TG24, nella puntata del 6 novembre
Continua il dibattito sulla Manovra 2026, che prosegue il suo iter in Parlamento. Ieri è stato l’ultimo giorno di audizioni davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Si sono conclusi, quindi, gli oltre 80 interventi con cui associazioni, enti, istituzioni e categorie hanno illustrato i propri rilievi sulla Legge di bilancio del governo Meloni. La prossima settimana il lavoro in Senato entrerà nel vivo, con gli emendamenti attesi entro il 14. Ieri c’è stata anche l’audizione della Corte dei Conti, che tra le altre cose ha espresso dubbi sulla rottamazione. Anche di questo si è parlato a Numeri, l’approfondimento di Sky TG24, nella puntata del 6 novembre.
Le critiche della Corte dei Conti sulla rottamazione
Sulla rottamazione delle cartelle, prevista dalla Manovra 2026, è quindi arrivata la critica della Corte dei Conti. “La rottamazione favorisce chi è stato inadempiente rispetto ai contribuenti che hanno pagato regolarmente”, ha detto la magistratura contabile durante l’Audizione in Senato di ieri, 6 novembre.
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“Riduce l’incentivo a pagare regolarmente”
Poi la Corte dei Conti, nella stessa Audizione, ha aggiunto: “La prospettiva di future rottamazioni può ridurre l’incentivo a pagare regolarmente, generando un comportamento opportunistico con minori pagamenti e quindi future perdite di gettito”. Il rischio per lo Stato, quindi, è quello di recuperare soldi con le sanatorie ma di perderli dall’altra parte sul gettito.
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Aspettative contro realtà
Le rottamazioni, tra l’altro, non portano mai quello che ci si aspetta: l’incasso previsto, come mostrano i numeri, è spesso più basso dell’incasso reale. Visto che è sempre successo, ha sottolineato la Corte dei Conti chiedendo di fare attenzione alle stime, non c’è motivo di ritenere che questa volte le cose andranno in modo diverso.
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