Manovra, Giorgetti: "Tutela i redditi medi e mantiene conti in ordine"

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Scontro in Parlamento sugli effetti del taglio dell'Irpef previsto nella manovra. Per il presidente dell'Istat Chelli oltre l'85% delle risorse ricavate dalla misura "sono destinate alle famiglie dei quinti più ricchi della distribuzione del reddito". Critiche respinte dal ministro dell'Economia Giorgetti, secondo il quale l'intervento sull'Irpef, con la riduzione dell'aliquota dal 35 al 33%, "tutela i contribuenti con redditi medi"

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Scontro in Parlamento sugli effetti del taglio dell'Irpef previsto nella manovra. Per il presidente dell'Istat Chelli oltre l'85% delle risorse ricavate dalla misura "sono destinate alle famiglie dei quinti più ricchi della distribuzione del reddito". Sulla stessa linea Bankitalia: la manovra - dice il vice capo del Dipartimento Economia e Statistica Balassone - "fa poco sulla disuguaglianza dei redditi". Critiche respinte dal ministro dell'Economia Giorgetti, secondo il quale l'intervento sull'Irpef, con la riduzione dell'aliquota dal 35 al 33%, "tutela i contribuenti con redditi medi". Rilievi anche da Corte dei Conti e Upb. Nel mirino dei giudici contabili la rottamazione perché "l'Erario può diventare 'finanziatore' dei contribuenti morosi". "Questa rottamazione è l'ultima, aiuta chi non ce la fa", ribatte il ministro dell'Economia. 

Le parole di Giorgetti

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, durante un'audizione sulla manovra davanti alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, ha difeso la filosofia della legge di bilancio, sottolineando che la riduzione dell’aliquota dal 35 al 33% "tutela i contribuenti con redditi medi" e "dà risposte a esigenze profonde del Paese". Il titolare del Tesoro ha spiegato che la misura Irpef estende la platea di chi aveva già beneficiato del taglio del cuneo fiscale, "coinvolgendo il 32% del totale dei contribuenti, per un valore del beneficio medio atteso di 218 euro l’anno, che può arrivare fino a 440 euro per la fascia più alta interessata”" Giorgetti ha inoltre ricordato che nel testo della manovra "sono presenti vari interventi di carattere fiscale per le famiglie, per le famiglie numerose, a supporto della genitorialità, della sanità e delle imprese".

"Ogni confronto con le manovre precedenti è improprio"

Il ministro ha anche chiarito che "ogni confronto della manovra da 18 miliardi con le precedenti non terrebbe conto di alcuni aspetti rilevanti", a partire dalle nuove regole europee di governance economica. Inoltre, ha aggiunto, "la legge di bilancio dello scorso anno ha finanziato in via permanente e strutturale misure che in passato venivano rifinanziate anno per anno", il che modifica il quadro complessivo del bilancio statale e la percezione dell’impatto numerico della manovra attuale.
Nel suo intervento Giorgetti ha definito la politica di bilancio "attenta a garantire la sostenibilità del debito" e coerente con le nuove regole europee. "Una gestione responsabile dei conti pubblici – ha detto – è un requisito fondamentale per il nostro Paese, che ogni anno deve rinnovare 400 miliardi di titoli del debito pubblico". Il ministro ha rivendicato la strategia seguita negli ultimi tre anni: "Un approccio che in un periodo complicato ha bilanciato il supporto a specifici settori con l’esigenza di mantenere in ordine i conti". Questa linea, ha sottolineato, "ha contribuito al recente miglioramento del rating dei titoli del debito pubblico" e ha rafforzato la credibilità dell’Italia sui mercati, con benefici che "hanno coinvolto anche le istituzioni finanziarie e le aziende".

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Sulla Rottamazione "il costo iniziale verrà compensato"

Un passaggio dell’audizione è stato dedicato anche alla rottamazione dei debiti fiscali, che secondo Giorgetti "può comportare un costo teorico in termini di minori entrate", ma "questo viene poi, a lungo termine, compensato". Il ministro ha spiegato che la regolazione dei debiti arretrati non deve essere letta come una perdita secca per l’erario, ma come parte di un processo di recupero di sostenibilità nel tempo.  "Sempre in ambito fiscale - ha detto Giorgetti - si introduce una nuova misura di regolarizzazione dei debiti fiscali, strutturata in maniera da aiutare le imprese e contribuenti in difficoltà, attraverso la loro diluizione in un certo periodo di tempo. Nel nuovo schema, tali debiti potranno essere sanati in unica soluzione, entro il 31 luglio del prossimo anno, oppure in 54 rate bimestrali di pari importo, da versare a partire nel periodo che va da luglio 2026 a maggio 2035. Nel caso di pagamento rateale, si applicano interessi del 4 per cento annuo e si prevede anche un pagamento minimo per le singole rate di 100 euro".  Sebbene la regolazione rateale dei debiti possa comportare un costo teorico in termini di minori entrate riferite al primo anno di applicazione - ha osservato il ministro - la spalmatura delle stesse su un periodo di 8 anni aumenta la loro probabilità di riscossione compensando il 'costo' iniziale. Questi benefici decadono, tuttavia, in caso di mancato pagamento, completo o parziale, della prima rata, dell'ultima o di due rate successive".

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"Impatto delle tasse sulle banche è assorbibile"

La manovra, ha osservatoGiorgetti, "si inserisce in un quadro congiunturale incerto" e "una politica di bilancio responsabile è la condizione necessaria per garantire la stabilità economico-finanziaria del Paese" e contiene "interventi volti all'efficientamento della spesa corrente, mentre sulla spesa in conto capitale" si punta a rispondere all'esigenza di "migliorare la capacità di efficientamento della spesa corrente con rimodulazione delle dotazioni di bilancio che tenga conto dell'andamento gestionale senza pregiudicare realizzazione dei relativi interventi". Il ministro dell'Economia si è soffermato anche sulla tassazione agli istituti di credito. "Un contributo importante al finanziamento della manovra viene dal settore bancario e assicurativo che forniranno 10 miliardi nel triennio: un impatto assorbibile alla luce della solidità e profittabilità del sistema bancario cui ha contribuito anche la linea del rigore sui su conti pubblici adottata da questo governo", ha spiegato, per poi precisare che le misure su banche e assicurazioni sono "frutto della proficua interlocuzione con le associazioni di categoria". 

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"A inizi 2026 informativa a Camere su spese Difesa"

Per quanto riguarda la Difesa, Giorgetti ha affermato: "Nel ribadire il percorso di crescita della spesa affermato nel Documento di programmatico di finanza pubblica e nelle risoluzione", si chiarisce che "il governo agli inizi del prossimo anno finanziario informerà il Parlamento relativamente alle spese militari nel prossimo triennio e, qualora se ne ravvisasse la necessità, l'Italia - sempre con il pieno coinvolgimento delle assemblee parlamentari - potrebbe valutare l'attivazione della clausola nazionale di salvaguardia prevista per tali tipologie di spese". 

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"Manovra condivisa, su modifiche Mef pronto a supporto"

Il ministro ha specificato che iIl parlamento potrà, "nell'ambito delle proprie prerogative modificare" la manovra "ove lo ritenga necessario, ma ritengo opportuno ricordare che i nuovi parametri europei impongono un'attenta valutazione degli effetti finanziari delle proposte emendative alla luce del rispetto non solo dei saldi di finanza pubblica ma anche della traiettoria della spesa", al fine di evitare la formazione di "residui". Da parte del Mef, ha detto ancora Giorgetti, "assicuro come di consueto la massima collaborazione delle strutture tecniche a fornire il supporto utile per la valutazione delle proposte emendative che saranno tempestivamente presentate". Poi ha puntualizzato: "Il disegno di legge che ho illustrato oggi rappresenta la proposta condivisa e predisposta nell'ambito del Consiglio dei ministri". Il ministro ha spiegato che la manovra potrà comunque essere modificata dal Parlamento, il ministro ha assicurato da parte del Mef, "come di consueto, la massima collaborazione delle strutture tecniche a fornire il supporto utile alla valutazione delle eventuali proposte emendative che saranno tempestivamente presentate". 

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"Con Amco riscossione efficace e presidio a sentenze Ue"

Per supportare le capacità di riscossione degli enti locali, ha poi concluso Giorgetti, "si consente loro di affidare il servizio relativo alle attività di riscossione coattiva delle entrate tributarie o patrimoniali proprie ad Amco, società a totale partecipazione pubblica, che si avvarrà delle società già esistenti a livello territoriale. Un intervento che, oltre a rendere più efficiente un'attività fondamentale per l'equilibrio economico-finanziario degli enti locali, introduce un presidio a fronte anche delle ultime decisioni delle Corti di giustizia europee, in materia di responsabilità ultima dello Stato centrale".

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