Taglio Irpef, rinnovi e detassazione, gli aumenti di stipendio della Manovra 2026

Economia
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Introduzione

Sono diverse le misure contenute nella Legge di Bilancio per il 2026 che porteranno qualche aumento di stipendio nelle tasche di alcune categorie di lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, a partire da un nuovo taglio dell’Irpef e passando per la detassazione degli aumenti contrattuali. Ecco cosa aspettarsi dal prossimo anno. 

Quello che devi sapere

Taglio Irpef per il ceto medio – quanto valgono gli aumenti?

Il governo Meloni prosegue dunque sulla strada di riduzione delle aliquote Irpef, concentrandosi sul ceto medio. Scatta così la sforbiciata di due punti sulla seconda fascia di aliquote, che passa dal 35% al 33%, per i redditi che vanno dai 28mila ai 50mila euro annui. La novità, ha spiegato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, coinvolge circa 13,6 milioni di contribuenti, di cui 8,2 milioni con reddito prevalente da lavoro dipendente. Il beneficio medio dovrebbe essere di 210 euro, a fronte di un peso complessivo della misura che si aggira sui 3 miliardi all'anno per il triennio che va dal 2026 al 2028. Il taglio vale però soltanto per la "parte" di reddito che ricade nel secondo scaglione, quindi i benefici saranno tanto più alti quanto più alta sarà quella parte di reddito. Lo saranno quindi per chi guadagna di più, mentre chi è più vicino ai 28mila euro vedrà aumenti molto risicati.

 

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Quanto si guadagna dalla flat tax sugli aumenti contrattuali

Cala poi il prelievo sugli aumenti contrattuali, nell’ottica di incentivare i rinnovi. La Manovra ha previsto una sorta di flat tax, con aliquota fissa al 5%, per i redditi fino a 28mila euro all’anno (che sono quindi esclusi dal nuovo taglio dell’Irpef). A essere interessati, secondo le stime della relazione tecnica che accompagna la finanziaria, dovrebbero essere 3,326 milioni di lavorati dipendenti, inclusi quelli con contratto sottoscritto nel primo semestre del 2025. Dalla misura si stima inoltre un minor gettito complessivo di competenza di 474,9 milioni di euro, mentre – secondo i calcoli della Ragioneria dello Stato – l’aumento medio viaggerà sui 680 euro all’anno

 

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Tassazione ridotta sui premi di risultato

E ancora, nel pacchetto della Manovra è entrato anche l’innalzamento da 3mila euro a 5mila euro della somma dei premi di risultato sottoposti a tassazione ridotta: si passa dal 5% all’1%. Lo stesso vale per la partecipazione agli utili aziendali. In questi due casi, sulla base di elaborazioni dei premi agevolati dichiarati nell'anno d'imposta 2023, si stima che saranno toccate 250mila persone.

 

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Aumenti al salario accessorio per Enti locali

Arriva poi un fondo per aumentare il trattamento accessorio dei lavoratori dipendenti dei Comuni, fatta esclusione per i dirigenti. “Ai fini della progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale dei Comuni è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’interno, un fondo con una dotazione pari a 50 milioni di euro per l’anno 2027 e a 100 milioni euro annui a decorrere dall’anno 2028 da destinarsi, nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale del Comparto Funzioni locali per il triennio 2025-2027, all’incremento del trattamento accessorio, anche fisso e ricorrente, del personale non dirigente dei predetti enti”, si legge in Manovra.

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Le stime sugli aumenti per i Comuni

È ancora difficile stimare di quanto sarà l’aumento per i dipendenti comunali, anche perché bisogna aspettare il decreto del ministro dell’Interno e di quello della Pubblica amministrazione che andranno a ripartire le risorse del fondo tra gli enti, sulla base dei criteri definiti dalla contrattazione collettiva nazionale. L’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) stima comunque un incremento medio di circa 18 euro al mese, per 13 mensilità, che dovrebbe quindi arrivare a 234 euro all’anno. 

Detassazione per trattamento accessorio PA

Anche gli altri dipendenti della Pubblica amministrazione possono guardare a una detassazione del trattamento accessorio, con un’aliquota del 15% fino a un massimo di 800 euro (“comprensivi delle indennità di natura fissa e continuativa"), ma solo se il reddito totale sta dentro i 50mila euro. La misura non si applica alle forze di polizia e forze armate che hanno agevolazioni specifiche mentre per i dipendenti del Servizio sanitario nazionale "si aggiunge" alle altre misure previste.

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Lavoro notturno e lavoro festivo

E ancora, la Manovra prevede la stessa aliquota di prelievo, quindi sempre 15%, anche per le maggiorazioni corrisposte per il lavoro notturno e per il lavoro festivo, con alcuni paletti: sarà valida solo per i redditi fino a 40mila euro e comunque oltre i 1500 euro l’aliquota tornerà a salire.

Lavoratori del turismo

Nel settore turistico, "per il periodo dal 1° gennaio al 30 settembre 2026 ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande" e "ai lavoratori del comparto del turismo" viene invece "riconosciuto un trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde", sempre con un tetto di reddito a 40mila euro

 

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