Conto termico 3.0, il nuovo bonus in vigore da Natale: cosa sapere

Economia

Introduzione

Il decreto del 7 agosto 2025 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 settembre. Si tratta della versione che aggiorna la disciplina di incentivazione degli interventi di piccole dimensioni per l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Il provvedimento entrerà in vigore dal 25 dicembre 2025 e prevede incentivi per pubbliche amministrazioni, imprese e soggetti privati, con un tetto complessivo di spesa pari a 900 milioni di euro annui (di cui 400 per la Pa).

Quello che devi sapere

Le tempistiche

Il Conto termico 3.0 partirà dunque a Natale, ma come spiega Il Sole 24 Ore, nel mentre andranno riviste le regole applicative per l’accesso agli incentivi, un passaggio che potrebbe allungare l’attesa per l’avvio della misura. Le regole applicative dovranno stabilire (anche modificando quelle attuali), le modalità di presentazione delle domande. Dovrebbero arrivare entro due mesi dall’entrata in vigore del provvedimento.

 

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I vantaggi

Questa terza versione (la prima risale al 2012, la seconda al 2016) si presenta per una serie di lavori come una strada vantaggiosa rispetto ai classici bonus casa che sono stati man mano depotenziati. Basti pensare che, a meno di modifiche in manovra, dal 2026 gli interventi di efficientamento energetico saranno agevolati 36% nelle prime case e al 30% nelle altre, con il rientro degli sgravi in 10 anni. Per il Conto termico invece lo sconto massimo potrà arrivare al 65%, anche se alcuni interventi avranno delle soglie minori. La convenienza rispetto ai bonus casa andrà analizzata per le singole tipologie di casistiche.

 

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Nessun limite di reddito

Il Conto termico non prevede differenze tra prime e seconde case. E non ci saranno paletti di reddito per accedere alla misura, al contrario di quanto accade con le nuove soglie introdotte per le detrazioni fiscali. Essendo poi un contributo erogato sul conto corrente non ci saranno problemi di capienza fiscale.

 

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Erogazione in tempi più rapidi

La nuova versione del Conto termico prevede che entro i 15mila euro di contributo spetterà un’erogazione del contributo in una sola tranche, mentre prima la soglia era fissata a 5mila euro. In pochi mesi si otterranno tutti i soldi spettanti. Superando i 15mila euro si procede con una rateizzazione del contributo, per un massimo di cinque tranche.

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Come si calcolano gli sconti

Mentre gli attuali bonus casa prevedono sconti predefiniti, per il Conto termico il contributo si ricaverà da un’equazione che prende in considerazione diversi parametri, ad esempio la potenza e l’efficienza del prodotto installato oppure la zona geografica in cui si fa l’intervento.

Le domande

La domanda andrà inviata al Gse. Si potrà fare in autonomia oppure facendosi aiutare dal rivenditore o da un progettista. I dati necessari sono simili a quelli per le comunicazioni all’Enea per l’ecobonus. Il Sole 24 Ore ricorda però che molti prodotti prequalificati presso il Gse consentono di avere una corsia preferenziale e accedere a una procedura più rapida.

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Gli interventi per i Comuni

Un’attenzione particolare viene riservata ai Comuni: per gli interventi realizzati su edifici di Comuni con meno di 15.000 abitanti, nonché su scuole e strutture ospedaliere, l’incentivo può coprire fino al 100% delle spese ammissibili. Le amministrazioni potranno continuare a fruire dell’accesso agli incentivi sia direttamente, sia tramite prenotazione con acconti e rate intermedie. Sono anche previste modalità semplificate attraverso ESCO, partenariati pubblico-privato e comunità energetiche rinnovabili.

Gli interventi ammissibili per i cittadini

Andando nel dettaglio dei lavori incentivabili, il decreto spiega che gli interventi cambiano a seconda del soggetto richiedente. I privati potranno usufruire del Conto termico per sostituire il proprio impianto con pompe di calore, apparecchi ibridi e impianti a biomasse, ma anche per l’installazione di solare termico, la sostituzione di scaldacqua elettrici e a gas con scaldacqua a pompa di calore, la sostituzione di impianti esistenti con sistemi di teleriscaldamento efficiente o con unità di microcogenerazione alimentate da fonti rinnovabili.

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Gli interventi ammissibili per Pa e imprese

A disposizione di Pa e imprese, oltre agli interventi disponibili per i privati, ci saranno diversi interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili esistenti, dalla realizzazione dei cappotti termici alla la sostituzione di infissi, dall’installazione di schermature solari alla realizzazione di sistemi di illuminazione efficiente o di building automation. L’ultima versione del decreto ha introdotto alcune novità tra gli interventi come l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici e dei pannelli fotovoltaici con sistemi di accumulo.

 

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