Manovra, governo al lavoro su taglio Irpef: ipotesi 33% per redditi fino a 60mila euro
EconomiaIntroduzione
Il governo guidato da Giorgia Meloni sta già lavorando alla prossima Manovra. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti predica prudenza: dovrà cercare di accontentare le richieste dei partiti di maggioranza, trovando però le risorse per far quadrare i conti. Sul tavolo ci sono anche delle misure per aiutare il ceto medio, come il taglio dell’Irpef chiesto soprattutto da Forza Italia. Ecco le ipotesi allo studio
Quello che devi sapere
Cos’è l’Irpef
L'Irpef, Imposta sul reddito delle persone fisiche, è la tassa che viene pagata dai cittadini che percepiscono un reddito. Riguarda le persone fisiche residenti e non residenti nel territorio dello Stato. L’Irpef si applica sul reddito complessivo della persona. L’imposta lorda si calcola applicando al reddito complessivo, al netto degli oneri deducibili, le aliquote per scaglioni
Per approfondire: Irpef, quanto pesa sul ceto medio? L’ipotesi di un taglio al 33% dell’aliquota: l’analisi
Le aliquote
Al momento gli scaglioni Irpef sono tre: aliquota al 23% per i redditi fino a 28mila euro; 35% per i redditi da 28mila euro a 50mila euro; aliquota al 43% per i reddito oltre 50mila euro
Per approfondire: Modello 730, quando arrivano i rimborsi Irpef? A chi spettano e come funzionano
Il taglio dell’Irpef
La riduzione fiscale è uno dei punti centrali del programma di centrodestra. Da tempo il governo Meloni ha fatto sapere di avere tra i suoi obiettivi il taglio dell'Irpef, per aiutare il ceto medio. Le opzioni di cui si parla sono soprattutto due: ridurre l’aliquota della seconda fascia di reddito, estendere la seconda fascia di reddito fino a 60mila euro. Due opzioni da provare a realizzare insieme o in alternativa
Per approfondire: Decreto correttivo Irpef, tornano benefici fiscali per familiari non a carico. Ecco quali
La proposta di Forza Italia
Nella maggioranza a insistere sulla necessità di abbassare le tasse è soprattutto Forza Italia, che ha fatto del taglio Irpef per gli scaglioni intermedi il suo "cavallo di battaglia" ed è tornata a rilanciare la sua proposta: tagliare l'Irpef per il ceto medio passando dall’aliquota del 35% a quella del 33% per i redditi fino a 60mila euro. Il costo sarebbe di circa 4 miliardi
Il nodo risorse
E il problema è soprattutto quello delle risorse, cioè quei "circa 4 miliardi" che vanno trovati per ampliare la riduzione fiscale. Dopo il tentativo senza successo dello scorso anno, quando una ulteriore riduzione era saltata proprio per mancanza di fondi, anche nelle file di Fratelli d'Italia c'è chi inizia a sbilanciarsi sul fatto che con la manovra per il 2026 sarà la volta buona
La ricetta economica di Forza Italia
A illustrare la proposta di Fi è Maurizio Casasco, responsabile economico del partito. "La ricetta economica di Forza Italia in vista della Legge di Bilancio per il prossimo anno punta sull'abbattimento delle tasse per imprese e famiglie, favorire gli investimenti e salari più alti ma senza la ricetta sbagliata della sinistra che penalizzerebbe i lavoratori", ha detto ad Affaritaliani. In manovra, ha aggiunto, "dovrà esserci la riduzione dell'aliquota Irpef dal 35 al 33% fino a 60mila euro lordi" che "costa circa 4 miliardi di euro. È il cavallo di battaglia di Fi. Il ceto medio si è caricato sulle spalle la maggior parte del gettito fiscale, è ora che abbia la doverosa attenzione"
Il risparmio
Una riduzione dell'aliquota "dal 35% al 33% per i redditi fino a 60mila euro", secondo i conti fatti dal responsabile economico di Fi Casasco, farebbe risparmiare "440 euro" di imposte ai redditi "fino a 50.000 euro" e "1.440 euro ai redditi da 50.001 a 60mila euro". Gli azzurri hanno suggerito anche come trovare la copertura, con un mix di "concordato fiscale, ravvedimento operoso e aumento dell'occupazione" che fa aumentare anche le entrate
Tajani: “Questa è una delle nostre priorità”
“Abbassiamo le aliquote Irpef: questa è una delle nostre priorità”, ha detto anche Antonio Tajani, segretario di Forza Italia e vicepremier. Ha aggiunto: “Dobbiamo abbassare le aliquote dal 35 al 33% e allargare la base fino a 60mila euro. Dobbiamo assolutamente ridurre la pressione fiscale: meno tasse, meno tasse e meno tasse deve essere il nostro progetto economico" e "credo che si possa arrivare anche a una flat tax al 24". E ancora: “Credo che si debba cominciare a riflettere sul ridurre la pressione fiscale dei lavoratori su straordinari, festivi e premi di produzione e per i lavoratori che vengono pagati meno di 9 euro l'ora, si dovrebbe togliere il contributo a carico del lavoratore da 7,5 euro fino a 9 per far diventare più ricchi gli stipendi. Certo dobbiamo trovare le coperture, ma prima dobbiamo avere in mente cosa vogliamo e non far diventare il ceto medio sempre più povero"
La proposta della Lega
Il taglio dell'Irpef proposto da Forza Italia ha finora duellato con l'altra proposta della maggioranza in campo fiscale, quella portata avanti dalla Lega sulla rottamazione. C'è un ddl in fase avanzata in commissione Finanze al Senato, che alla ripresa a settembre passerà alla fase degli emendamenti come ha assicurato il presidente Massimo Garavaglia. L'idea estiva lanciata dal partito di via Bellerio è quella di finanziare la nuova tranche di "pace fiscale" con un "contributo" da parte delle banche
Giorgetti predica prudenza
Spetterà a Giancarlo Giorgetti cercare di accontentare le richieste della maggioranza. Il ministro dell’Economia probabilmente insisterà con la politica della "prudenza" che ha sempre predicato, anche perché si sta cercando di portare l'asticella del deficit sotto il 3% già dal 2026, così da uscire con un anno di anticipo dalla procedura di infrazione
Gli incontri al Mef e i possibili interventi
Intanto, un primo giro di incontri al Mef con i ministri è già iniziato prima della pausa estiva. Orazio Schillaci ha annunciato di avere spuntato due miliardi in più per la sanità. Ma la lista di interventi che si vorrebbero mettere in campo è lunga. C'è da stabilizzare l'Ires premiale, appena sbloccata, come ha già anticipato il viceministro all'Economia Maurizio Leo. E poi ci sarebbero i mille agenti in più per la polizia penitenziaria chiesti dalla stessa Giorgia Meloni. E ancora la moda, da sostenere con un credito d'imposta ad hoc (da 250 milioni) su cui punta il ministro Adolfo Urso. Da trovare anche il finanziamento dell'estensione della Zes a Umbria e Marche, appena approvata in Consiglio dei ministri. E bisognerà capire come ricalibrare il tetto agli stipendi della Pa, dopo che la soglia dei 240mila euro introdotta dal governo Renzi nel 2014 è stata bocciata dalla Corte Costituzionale. La Lega spera anche nel blocco dell'età pensionabile ("la Ragioneria in un primo momento parlava di 200 milioni, vedremo", ha detto il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon). Sempre Forza Italia ha già messo nel novero delle richieste la "detassazione degli straordinari" e pure "dei rinnovi contrattuali"
Per approfondire: Riforma Fisco, quali sono i possibili effetti su stipendi e pensioni: le simulazioni