Introduzione
L'abbondanza e la convenienza dei meloni fa sì che, stando agli ultimi dati pubblicati dalla Borsa della Spesa, rispetto alla settimana precedente, questi costino il 7,4% in meno, attestandosi all’ingrosso tra 0,80 e 1,60 euro/kg. Grandi risparmi anche sull’anguria, con prezzi in calo del -9,7%, da 0,30 a 0,60 euro/kg e sulle pesche con -2,1%, da 1,50 a 2,50 euro/kg.
Le temperature elevate stanno avendo un impatto negativo sulle coltivazioni di frutta e verdura. In particolare, la frutta deperisce più rapidamente e, come accade ogni anno durante il periodo delle ferie, la domanda diminuisce. Sono questi i due fattori che stanno contribuendo a una riduzione dei lisitini per alcuni prodotti di stagione. Ecco cosa sapere sulla spesa
Quello che devi sapere
Prezzi di meloni, angurie e pesche in calo
A tracciare un quadro dei prezzi è la Borsa della Spesa, il servizio settimanale di Bmti e Italmercati con il supporto di Consumerismo No Profit, che segnala i prodotti di stagione più vantaggiosi da acquistare. Secondo i dati pubblicati il 25 luglio:
- i meloni, rispetto alla settimana precedente, costano il 7,4% in meno, attestandosi all’ingrosso tra 0,80 e 1,60 euro/kg.
- sul podio del risparmio anche l’anguria con prezzi in calo del -9,7%, da 0,30 a 0,60 euro/kg
- e le pesche con -2,1%, da 1,50 a 2,50 euro/kg
Per approfondire:
Il costo del cibo aumenta a causa del cambiamento climatico? La tesi di uno studio
I problemi per le angurie nel 2024
Sempre la Borsa della Spesa, due settimane fa, aveva segnalato che i prezzi per le angurie erano ancora più bassi:- 18,2% perché la produzione superava la richiesta. Complice anche il maltempo. L’anguria aveva già affrontato un’annata sfidante nel 2024, soprattutto sul fronte produttivo, per via del clima estremo, o troppo caldo o troppo piovoso, senza dimenticare poi la difficoltà crescenti nel contenere i patogeni. In particolare, le forti piogge primaverili avevano avuto un impatto negativo al Nord, mentre al Sud aveva pesato il grande caldo estivo
I prodotti consigliati, dalle susine alle albicocche
Tra i prodotti consigliati ci sono le diverse varietà di susine che presentano prezzi all’ingrosso regolari, scesi da 2 di qualche settimana fa a 1,30 euro/kg. È poi giunta quasi al termine la produzione delle albicocche, in calo del 4,9% che variano da 1,50 a 2,30 euro/kg, a seconda della loro grandezza

Gli ortaggi
Tra gli ortaggi:
- le melanzane continuano a presentare un buon rapporto qualità-prezzo disponibili all’ingrosso intorno a 1 euro/kg all’ingrosso;
- da 2 a 2,50 euro/kg, i peperoncini verdi lunghi friggitelli, tendenti al calo a causa della domanda non altissima;
- piena stagione per i peperoni, all’ingrosso da 1,50 a 1,80 euro/kg
- mercato regolare per i fagioli rampicanti freschi, all’ingrosso, intorno ai 3,00 euro/kg;
- prezzi stabili a causa della domanda bassa per le lattughe, nonostante una diminuzione della produzione. All’ingrosso sono disponibili da 1 a 1,30 euro/kg (-7,3% rispetto ad un anno fa);
- Infine, buoni e con prezzi all’ingrosso intorno a 1,40 euro/kg i finocchi del Fucino

Prodotti ittici e carne
Per quanto riguarda i prodotti ittici, si segnalano prezzi convenienti per l’alletterato, un tonnetto dalla carne rossa, e per il pesce spada. Prezzi bassi anche per la pezzogna, pesce dalle carni bianche e delicate.
Prezzi invariati, invece, per i tagli di vitellone di maggior pregio, anche utilizzabili in estate per cotture alla piastra o alla griglia
I problemi nel 2025
A luglio 2025 le alte temperature hanno provocato di nuovo danni alle colture, scottando ortaggi e frutta. Nelle stalle si è registrato un calo della produzione di latte e al Sud si è aggravato l’allarme siccità, come registrato da Coldiretti che ha segnalato anche problemi alle operazioni di raccolta.
- In Piemonte, il caldo ha anticipato la maturazione di 10/15 giorni soprattutto per grano, orzo, pomodoro e uva.
- In Lombardia, dove si produce quasi la metà del latte italiano, le alte temperature hanno causato un calo della produzione del 10%, con punte anche del 15%.
- In Toscana, centinaia di chilogrammi di meloni (in Maremma) sono stati colpiti dal caldo e non sono più risultati adatti alla vendita.
- Girasole e mais sono in sofferenza soprattutto in Umbria
- In Puglia soffrono soprattutto le produzioni di uova, latte e miele. Crollano anche quelle di foraggio, avena e orzo.
Quello del caldo è un problema, che, del resto, affligge sempre di più le coltivazioni in estate. Nel 2023, per fare un esempio, il caldo torrido ha "bruciato" la frutta e verdura nei campi provocando la perdita del raccolto che in alcune aziende era arrivato al 90%: dai peperoni ai meloni, dalle angurie all'uva, fino ai pomodori e alle melanzane, come certificato dal Coldiretti
Per approfondire: Caldo estremo in Italia: dalla frutta al latte, soffrono colture e allevamenti. I dati