Carrefour Italia comprata da NewPrinces, dalle sedi ai dipendenti: cosa succede adesso
EconomiaIntroduzione
Una rete fatta di 1.188 sedi sparse per tutto lo Stivale - 41 ipermercati, 315 supermercati, 820 minimarket e 12 cash&carry (self service) – che passano in mano a un’azienda italiana: NewPrinces Group ha annunciato che rileverà i punti vendita del gruppo francese Carrefour, in un’operazione con un enterprise value da un miliardo di euro (ed equity value di un euro). Insomma: i supermercati Carrefour tornano italiani ed entro tre anni torneranno anche alla vecchia insegna "Gs".
Dall’integrazione tra le due realtà, la cui chiusura è prevista per il terzo trimestre dell’anno, nascerà la seconda forza nostrana nel settore food per quanto riguarda il fatturato e la prima per quanto riguarda l’occupazione (13mila operatori diretti in Italia, più di 18mila nel mondo e altre 11mila persone coinvolte nelle attività accessorie fornite da aziende esterne). Il percorso non è però tutto in discesa: i sindacati temono ricadute occupazionali. E le Borse parlano chiaro: l'uscita dall'Italia è stata festeggiata alla Borsa di Parigi dove Carrefour, anche grazie alla trimestrale migliore delle attese, ha guadagnato il 5,9% a 13 euro mentre a Piazza Affari NewPrinces è precipitata e ha lasciato sul terreno il 9,3% a 19,4 euro.
Quello che devi sapere
NewPrinces, l’azienda che ha deciso di comprare Carrefour Italia
NewPrinces, quotata a Piazza Affari dall’ottobre 2019, è la società della famiglia dell’imprenditore salernitano Angelo Mastrolia, con sede principale a Reggio Emilia. Fondata nel 2004, all’interno del gruppo Parmalat, fino a poco tempo fa si chiamava Newlat Food. Dopo l’acquisizione dell’azienda britannica Princes da Mitsubishi, siglata nella primavera del 2024, è diventata NewPrinces Group. Con siti produttivi dislocati tra Italia, Regno Unito, Germania, Francia, Polonia, Paesi Bassi e Mauritius, prima di entrare nella Gdo operava già in 10 categorie di business alimentare: pasta, legumi, alimenti, pesce e pomodori in scatola, bevande analcoliche e succhi di frutta, prodotti da forno, latte e latticini, piatti pronti e alimentazione specializzata. Tra i suoi marchi principali anche Plasmon.
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L’operazione di acquisizione di Carrefour
Con l’acquisto di Carrefour, NewPrinces guarda a un aumento di fatturato che dagli attuali 750 milioni di euro potrebbe arrivare a 6,9 miliardi già quest'anno, per poi superare i 7 miliardi nel 2027. L'impatto dell'operazione sulla posizione di cassa del gruppo è stimato in 240 milioni di euro, tenendo conto del contributo finanziario di Carrefour a sostegno del progetto di acquisizione.
Fatturato in calo e piano di rilancio
Come detto, non si tratta però di una strada senza difficoltà. I 4,2 miliardi di fatturato dell'Italia, Iva inclusa, circa il 4% dei ricavi del colosso francese, sono in calo dal 2022. E lo è anche l'utile operativo corrente, così come il free cash flow netto, in un contesto economico definito da Carrefour "particolarmente difficile e competitivo". Ecco quindi che nell'accordo vincolante per la compravendita è previsto un piano di rilancio da 437,5 milioni di investimenti: 237,5 milioni sono il contributo una tantum messo da Carrefour mentre New Princes investirà 200 milioni.
Punti vendita moderni e il ritorno del marchio Gs
Con le risorse del piano di rilancio si procederà alla modernizzazione dei punti vendita di Carrefour si preparerà il ritorno del marchio Gs (Generali Supermercati), sparito nel 2010 e sostituito proprio dall’insegna Carrefour. "La nostra idea è di incontraci subito coi partner e i franchisee. Per il cambio di insegna vogliamo condividere con loro il percorso. La nostra idea è di arrivare in tre anni al cambio del brand", ha detto Mastrolia. Si andrà poi a integrare la piattaforma logistica di NewPrinces, con oltre 600 mezzi refrigerati per la distribuzione di prodotti freschi, e a rafforzare i canali della consegna a domicilio e HoReCa.
Le preoccupazioni dei sindacati per l’occupazione
C’è già preoccupazione sul fronte sindacale per la tutela dell’occupazione di tutte le unità produttive di Carrefour Italia. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno subito richiesto un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, solleciteranno la convocazione di tutte le parti interessate, tenendo comunque conto che la società transalpina continuerà a gestire il marchio Carrefour in licenza per un periodo transitorio, come parte di un accordo di servizio. "La priorità - dichiarano le tre sigle - sarà verificare il piano di rilancio e la salvaguardia del perimetro occupazionale di tutte le unità produttive sede compresa di Carrefour Italia, della rete franchising e degli appalti, così come sarà importante valutare la qualità del piano di rilancio". Da sottolineare come, lo scorso 21 luglio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione come conseguenza delle mancate risposte di Carrefour Italia circa le prospettive degli oltre 10mila dipendenti diretti e dei 14mila impiegati nella rete di vendita in franchising e negli appalti. Il Ceo di NewPrinces, Giuseppe Mastrolia, rassicura poi sul futuro degli uffici centrali di Carrefour Italia a Milano: "Per il momento pensiamo di includere il management di Carrefour. Si può stare tranquilli".
Urso vedrà Mastrolia e poi i sindacati
Il governo guarda comunque con favore all'operazione, che va a "rafforzare il Made in Italy", dice il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Informato in via preliminare sull'acquisizione, incontrerà Mastrolia nei prossimi giorni "per approfondire gli sviluppi industriali e occupazionali dell'operazione". Poi vedrà anche le organizzazioni sindacali: il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato un primo incontro per mercoledì 30 luglio al Mimit per delinerare le tappe di approfondimento del nuovo piano industriale e le modalità di coinvolgimento delle organizzazioni sindacali.
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