Partite Iva, dalle aliquote alla base imponibile: come funziona il ravvedimento speciale
EconomiaIntroduzione
Con il via libera in commissione Finanze al dl Fisco, è stato anche "riesumato" il ravvedimento speciale legato al concordato preventivo biennale. La base imponibile e l'imposta sostitutiva da applicare seguono un medesimo schema basato sugli Isa, gli Indici sintetici di affidabilità fiscale. Il versamento, secondo quanto previsto, potrà essere effettuato in un'unica soluzione tra l'1 gennaio e il 15 marzo 2026, oppure in un massimo di 10 rate mensili maggiorate di interessi
Quello che devi sapere
La novità
Arriva il nuovo ravvedimento speciale legato al concordato preventivo biennale 2025-2026. La commissione Finanze della Camera, in una seduta lampo, ha dato il via libera all'emendamento al decreto fiscale del presidente Marco Osnato (Fratelli d’Italia) in versione leggermente riformulata. Il testo è atteso in Aula a partire da domani, lunedì 21 luglio, poi passerà al Senato per la seconda lettura
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Una nuova sanatoria
La norma, che rappresenta di fatto una nuova "sanatoria", replica quella già sperimentata lo scorso anno al debutto del concordato, spostandone in avanti i termini temporali. In sostanza, accettando la proposta dell'Agenzia delle entrate, autonomi e professionisti potranno chiudere i conti arretrati con il Fisco per gli anni dal 2019 al 2023, pagando un'aliquota commisurata alla loro "fedeltà" fiscale, che oscilla tra il 10% e il 15% delle somme non versate
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Gli indici sintetici di affidabilità
Gli importi da pagare in via agevolata variano a seconda delle "pagelle" fiscali di ciascun contribuente, i cosiddetti Isa, ossia gli Indici sintetici di affidabilità fiscale. Si tratta di particolari strumenti che forniscono al contribuente una valutazione complessiva sulla propria affidabilità fiscale, graduata su una scala di valori da 1 a 10, che è il risultato dell'applicazione di singoli indicatori. Più alto è il punteggio ottenuto in termini di affidabilità, maggiori sono i benefici premiali per gli interessati. Per l’attribuzione del punteggio Isa, il contribuente deve comunicare all’Agenzia, attraverso gli appositi modelli, i propri dati economici, contabili e strutturali rilevanti
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La base imponibile Irpef
L'emendamento che introduce la nuova sanatoria stabilisce che la base imponibile Irpef è costituita dalla differenza tra il reddito d’impresa o di lavoro autonomo già dichiarato in ciascuna annualità e il valore effettivo incrementato del 5% per chi ha un punteggio di affidabilità pari a 10. Viene invece incrementato del 10% per chi va da 8 a 10; del 20% per chi va da 6 a 8; del 30% per chi va da 4 a 6; del 40% per chi va da 3 a 4; del 50% per chi è sotto il 3
L'imposta sostitutiva
L'imposta sostitutiva segue la stessa logica: chi ha un voto pari o superiore a 8 dovrà versare il 10% del reddito non dichiarato. Chi ha un punteggio tra il 6 e l'8 salirà al 12%, e chi non arriva al 6 dovrà pagare il 15%. L'aliquota Irap è invece uguale per tutti e pari al 3,9%. Per il 2020 e il 2021, anni del Covid, è previsto un ulteriore sconto del 30%. In ogni caso, il valore complessivo dell'imposta da pagare non può essere inferiore a 1.000 euro
Qualche numero
Il ravvedimento speciale avrà un onere sui cinque anni, dal 2026 al 2030, di 395 milioni di euro. Circa 58 milioni, dice l'emendamento, saranno coperti con le maggiori entrate derivanti dallo stesso meccanismo. Per gli altri, distribuiti sulle varie annualità, si pescherà dal Fondo per l'attuazione della delega fiscale. Secondo i dati recentemente forniti dal ministero dell'Economia e delle Finanze nel corso di un'interrogazione parlamentare, gli incassi derivanti dal primo ravvedimento speciale ammontano a circa 1,26 miliardi. L'imposta sostitutiva già versata è pari a 781 milioni, mentre 483 milioni di euro sono ancora da versare mediante rateizzazione. I contribuenti che hanno aderito sono poco meno di 188mila
Le date
Veniamo ora alla domanda clou: quando partirà questo ravvedimento speciale? Anzitutto, bisogna aspettare che si concludano le adesioni al concordato biennale preventivo, la cui scadenza è fissata al 30 settembre. Solo dopo, ovviamente, si potrà pensare alla "sanatoria". In commissione Finanze si è tuttavia previsto che tale ravvedimento potrà essere effettuato in un'unica soluzione tra l'1 gennaio e il 15 marzo 2026, oppure in un massimo di 10 rate mensili maggiorate di interessi. Le somme raccolte, sia dal concordato biennale che dal ravvedimento, andranno ad alimentare il Fondo per l’attuazione della delega fiscale, incrementato per finanziare le modifiche al sistema Irpef, come la riduzione degli scaglioni e altre misure di semplificazione e razionalizzazione del sistema tributario
La reazione del Pd
"Un nuovo ravvedimento speciale per chi aderirà al nuovo concordato preventivo biennale. Stesso vecchio regalo a chi ha evaso. Colpa della maggioranza che lo ha chiesto o del governo che ha dato seguito? Piuttosto un'unica falange pronta a creare vie di uscita, con generosi sconti a chi non ha pagato le tasse. Un ulteriore schiaffo a chi paga regolarmente", ha detto Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria nazionale del Pd
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Il commento del M5s
"Cosa non si fa per continuare a strizzare l'occhio a una piccola fetta di contribuenti, mentre la maggior parte di autonomi, professionisti e partite Iva riceve solo schiaffoni", commentano i parlamentari del M5s delle commissioni Finanze di Camera e Senato. "Nel dl fiscale, un emendamento della maggioranza recupera il ravvedimento speciale per provare disperatamente a spingere le adesioni al già fallimentare concordato fiscale. Parliamo dell’ennesimo condono, grazie al quale chi aderisce al concordato può pagare una mini aliquota tra il 10 e il 15% per sanare in modo tombale le tasse non pagate nei 5 anni precedenti", hanno spiegato. Si tratta, secondo i pentastellati, di "un altro esempio della 'rivoluzionaria' politica fiscale targata Meloni-Giorgetti-Leo, quella che avrebbe dovuto semplificare i rapporti tra Fisco e contribuenti, abbassare il prelievo e stimolare la crescita economica. In tre anni di provvedimenti fiscali è successo l’esatto opposto, con la crescita azzerata e la pressione fiscale aumentata nel 2024 e nella prima parte del 2025"
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