Propensione al risparmio, quali sono le province italiane più parsimoniose? I dati
EconomiaIntroduzione
Il Piemonte è al top nella propensione al risparmio: se un quarto del valore complessivo maturato dagli italiani nel corso del 2023 si concentra a Milano, Roma e Torino, dati più alti sono invece presenti in provincia. Si registrano infatti valori maggiori a Biella (15,51%), Asti (13,64%) e Vercelli (13,62%) rispetto alla media nazionale dell'8,27%. Sul fronte opposto di questa classifica, a fare più fatica ad accantonare una quota delle proprie entrate sono i cittadini di Trapani (4,79%), Siracusa (4,66%) e Crotone (4,63%). Ecco cosa sapere.
Quello che devi sapere
Chi risparmia di più
Secondo quanto emerge da un'analisi realizzata da Unioncamere e dal Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, la predisposizione dei connazionali a mettere denaro da parte risulta maggiore nelle province che presentano, da un lato, un'incidenza maggiore di laureati e di anziani e, dall'altro, un nucleo familiare più ristretto rispetto alla media nazionale.
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Esposito (Centro studi Tagliacarne): “In provincia più parsimoniosi"
"La geografia territoriale del risparmio fa emergere un quadro composito. Nel complesso le aree metropolitane risparmiano di più, concentrando il 40% della grandezza (Milano, Roma, Torino, Bologna e Genova da sole fanno il 32,4%) anche per la dimensione demografica", dice Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne che ha aggiunto "tuttavia è la provincia minore a rappresentare ancora sotto molti versi il territorio più parsimonioso: nelle prime dieci posizioni per propensione al risparmio troviamo tutte realtà medio-piccole".
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I fattori che influiscono
Nel complesso la propensione a risparmiare si presenta più elevata nelle province che hanno una quota di laureati superiore alla media (8,8% contro il 7,9% delle province meno istruite); un indice di vecchiaia, che misura il rapporto fra popolazione over 64 e quella under 15, più alto della media nazionale (8,4% contro l'8,2% di quelle con un indice più basso della media italiana); un numero medio di componenti della famiglia sotto la media nazionale (9,1% contro il 7,5% di quelle con un numero di componenti sopra la media nazionale). A performare meglio sono poi anche le città metropolitane rispetto alle province (8,4% contro l'8,2%)
Il reddito pro-capite influisce nella propensione al risparmio?
Tuttavia, secondo la ricerca dell'istituto Tagliacarne con Unioncamere, in 15 province, oltre la metà delle quali situate nel Triveneto, i cittadini pur mostrando un reddito pro-capite superiore alla media nazionale, presentano una propensione al risparmio inferiore. In dieci casi su quindici si tratta di province con una dimensione demografica e un livello di anzianità superiore alla media
Gli esempi
Roma, in particolare, costituisce un esempio rappresentativo, con un reddito disponibile pro-capite superiore del 14,1% a fronte di una propensione al risparmio inferiore del 6,3% rispetto alla media nazionale. Ma piuttosto rilevanti sono anche i casi di Bolzano, con un reddito disponibile di oltre il 39% superiore alla media nazionale e una propensione al risparmio di quasi il 14% inferiore sempre alla media nazionale e di Cagliari (rispettivamente +4% e -36%)
Il risparmio nelle province meno ricche
In altre 18 province, di cui sei del Sud, invece, l'attuale complessità economica sembra spingere gli abitanti ad una maggiore "prudenza" ed a fare, in via precauzionale, uno sforzo aggiuntivo per mettere da parte un piccolo gruzzoletto di "salvataggio", pur disponendo di minori entrate. In queste province, infatti, il reddito pro-capite risulta essere inferiore alla media italiana a fronte di una propensione al risparmio più elevata rispetto al dato nazionale. Sono province che nel complesso appaiono molto piccole (con circa 311 mila abitanti in media), in 16 casi su 18 presentano un livello di anzianità della popolazione superiore alla media nazionale e in 12 casi un livello di scolarità inferiore al dato Italia
I casi che si distinguono
Tra tutte Asti si distingue per una propensione al risparmio del 65% superiore alla media nazionale nonostante un reddito disponibile di circa il 7% inferiore. Un ulteriore esempio proviene dalla vicina Alessandria che, nonostante un reddito pro-capite leggermente inferiore alla media nazionale, riesce ad avere una capacità di risparmiare superiore di quasi il 50% dalla media nazionale. Importante anche il risultato che riesce a conseguire una realtà del Sud: Avellino con un -29% in termini di reddito e un +26% di propensione al risparmio.
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