Concordato biennale, le regole aggiornate dell’Agenzia delle Entrate

Economia
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Introduzione

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, ha firmato la circolare n.9/E del 24 giugno che contiene tutte le istruzioni aggiornate in materia di concordato (Cpb), anche alla luce del decreto correttivo (Dlgs n. 81/2025). Dalle regole generali ai benefici per chi aderisce, passando per le risposte ai quesiti di contribuenti e addetti ai lavori: ecco cosa prevede.  

Quello che devi sapere

Chi può aderire nel biennio 2025-2026

Per il biennio 2025-2026, ricorda l'Agenzia delle Entrate, vale il “doppio binario” per comunicare la scelta: quest’anno l’adesione potrà infatti essere formalizzata insieme alla dichiarazione dei redditi o in alternativa in via “autonoma” e cioè inviando il modello Cpb insieme al solo frontespizio di Redditi 2025.

 

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Dal 31 luglio al 30 settembre

L’adesione per il biennio 2025-2026 può essere trasmessa congiuntamente alla dichiarazione dei redditi e ai modelli Isa entro il 30 settembre 2025, oppure in via autonoma. Nel caso di adesione autonoma, il contribuente potrà inviare il modello Cpb insieme al solo frontespizio della dichiarazione Redditi 2025, utilizzando lo stesso canale telematico della dichiarazione annuale, entro il termine stabilito per l’adesione. Il termine per accettare la proposta di concordato era in origine fissato al 31 luglio.

 

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In appendice la raccolta delle risposte

La circolare riserva un’appendice alle risposte, già oggetto di precedente pubblicazione. In aggiunta, vengono forniti alcuni nuovi chiarimenti. Infine, è riportata una ricognizione aggiornata delle risposte dell’Agenzia delle Entrate disponibili nella sezione Faq del sito istituzionale riportando quelle ritenute ancora attuali.

 

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L’introduzione delle soglie

Tra le novità introdotte dal decreto c'è l'inserimento di soglie per le proposte di concordato, un beneficio che interessa solo i contribuenti più affidabili, quelli cioè con un voto Isa superiore all'8. In pratica, la proposta del fisco avrà un tetto: non potrà eccedere il 10% del reddito dichiarato per chi ha un'affidabilità di 10, il 15% per chi ha 9 e il 25% per chi ha 8. Inoltre, al ricevimento di un avviso bonario, non si decade se si pagano tutte le somme dovute entro 60 giorni

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La comunicazione di adesione

Nel frontespizio modelli Redditi 2025, nella sezione “Tipo di dichiarazione”, dopo la casella “Quadri aggiuntivi al modello 730” è stata inserita la voce “Comunicazione Cpb”. Tale casella deve essere compilata solo nel caso di trasmissione in via autonoma, indicando il codice “1 – Adesione”. Nel frontespizio dovranno essere inserite soltanto le informazioni relative ai dati anagrafici, al soggetto firmatario della comunicazione Cpb e alla presentazione telematica da parte del soggetto incaricato

Come funziona la revoca

La medesima casella “Comunicazione Cpb” può essere anche utilizzata per effettuare la revoca indicando il codice “2 – Revoca”. In questo caso, nel frontespizio dovranno essere inserite soltanto le informazioni relative ai dati anagrafici, al soggetto firmatario della comunicazione e alla presentazione telematica da parte del soggetto incaricato. Il modello Cpb 2025/2026 dovrà essere compilato con le sole informazioni riguardanti codice Isa, codice attività e tipologia di reddito (impresa o lavoro autonomo) relativi alla proposta di concordato da revocare

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Leo: “Da concordato 1,6 miliardi”

"Dal concordato preventivo biennale abbiamo ricavato 1,6 miliardi di euro e in un colpo sono usciti dal sommerso 190mila soggetti, soggetti con cui ora si può lavorare" a cui è seguita "una fase 2.0 del concordato con cui abbiamo spianato ancor di più la strada per far sì ché le imprese aderiscano, e così facendo staranno tranquille e non avranno l'incubo delle tasse. Continuiamo su questa strada. Del resto vediamo che dalle categorie è stato recepito favorevolmente, è quello il percorso che dobbiamo intraprendere". Lo ha detto alcuni giorni fa il viceministro all'Economia, Maurizio Leo

Risultati inferiori alle attese

Tuttavia, va ricordato che la prima edizione del concordato, cui hanno aderito quasi 585.000 contribuenti (cioè circa il 13% di quelli potenzialmente interessati) ha dato risultati inferiori alle attese. Il governo sperava infatti di incassare almeno 4 miliardi per procedere con il taglio dell'Irpef al ceto medio, ma gli incassi - come appena visto - si sono fermati a 1,6 miliardi 

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Cos’è il concordato

Il concordato prevede un accordo tra il Fisco e le partite Iva per far aumentare il gettito. L’Agenzia indica le tasse da pagare per i 2 anni a venire al contribuente che in caso di accettazione otterrà meno controlli e qualche vantaggio. È stato introdotto dal decreto legislativo 13/2024, e aggiornato in seguito, con il decreto correttivo approvato ad inizio giugno 2025.

 

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