
Introduzione
Dopo il Covid, è la prima volta che l’offerta scende nei capoluoghi italiani. A dirlo è un’analisi di Aigab, l’associazione dei gestori di locazioni brevi. Più di 8mila annunci sono stati disattivati nell'arco di un mese, da gennaio a febbraio 2025: il picco a Firenze con un calo del 20%. Milano e Roma registrano una frenata rispettivamente dell’8% e del 9%. “I proprietari, anche per via dei tanti adempimenti, si stanno rivolgendo ad altri mercati”, commenta Marco Celani, presidente di Aigab
Quello che devi sapere
Città più colpite
- Brusca frenata nel mercato degli affitti brevi. Per la prima volta dopo il Covid si registra un calo nell’offerta nelle grandi città: solo nel mese di febbraio sono quasi 9mila gli annunci che sono stati disattivati dalle principali piattaforme online, un calo dell’11% rispetto al mese precedente
- A rivelarlo è un’analisi di Aigab, l’associazione dei gestori di locazioni brevi. Picco a Firenze, dove si è registrata una flessione del -20%. Alloggi in affitto scesi poi del 9% a Roma e dell’8% a Milano
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Incidono le nuove regole: il Cin
- Il calo significativo degli annunci per gli affitti brevi è dovuto anche alle nuove regole per gli affittuari. Prima tra tutte quella che riguarda l’introduzione del Cin, il Codice identificativo nazionale diventato obbligatorio dal 2 gennaio 2025: si tratta di un codice univoco che serve a identificare le strutture ricettive e gli immobili destinati a locazioni brevi. “Con tanta offerta e poca domanda, i proprietari, anche per via dei tanti adempimenti, si stanno rivolgendo ad altri mercati”, ha commentato Marco Celani, presidente di Aigab
- Come ricorda il Sole 24Ore, al 14 marzo i Cin rilasciati erano 519mila: un numero che corrisponde all’85% delle strutture registrate nella banca dati del ministero del Turismo e dotate dei codici regionali. Il 15% restante non desta sospetti perché sembra corrispondere alle inserzioni eliminate sui principali portali dall’inizio dell’anno. Airbnb, ad esempio, da gennaio ha disattivato gli annunci privi di Cin, tranne quelli per locazioni oltre i 30 giorni o con il codice in via di rilascio
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Regole sulla sicurezza
- Ci sono poi altri obblighi per i locatari. Dall’inizio del 2025 sono infatti state introdotte nuove regole in materia di sicurezza, come la presenza di estintori portatili e rilevatori di monossido: dispositivi necessari che però implicano costi per l’adeguamento, aumentano gli impegni di manutenzione e che, di conseguenza, riducono la redditività degli immobili
- “Questo aspetto ha inciso maggiormente sul calo di gennaio”, ha infatti sottolineato Celani. “Dal mercato sono usciti soggetti che trovano impegnativo, sia economicamente che in termini di tempo, adeguarsi alle nuove norme. La domanda scoraggiata da una parte e l’offerta in fase di ritiro rendono l’andamento del mercato molto piatto, soprattutto nei 20 capoluoghi italiani”
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Questione keybox
- La rimozione delle keybox rappresenta un altro problema. Una circolare di novembre 2024 obbliga i proprietari di ogni struttura ricettiva a identificare di persona gli affittuari. Una regola che si pone l’obiettivo di limitare abusi e irregolarità e aumentare la sicurezza ma che, dall’altra parte, impone un maggior impegno da parte dei locatari che devono garantire la loro presenza fisica al momento del check in
- Appellandosi a questa circolare, molti comuni hanno imposto la rimozione delle keybox, le scatole contenenti le chiavi degli appartamenti attaccate all’esterno dell’edificio
- A tal proposito, riferisce il Corriere della Sera, il 20 marzo si terrà un incontro tra il ministero del Turismo e le associazioni di categoria: sul tavolo lo studio di altre soluzioni tecnologiche che permettano di riconoscere i clienti anche a distanza
Difficoltà economiche
- Per il presidente di Aigab, però, il calo delle inserzioni non è solo una reazione all’introduzione delle nuove regole. “È una questione di incertezza economica - ha spiegato Marco Celani - I turisti, soprattutto quelli stranieri, sono portati a prenotare meno o a farlo più sotto data. Il mercato, quindi, si adegua con un abbassamento dei prezzi per rendere l’alloggio più allettante oppure rendendo inattivo per un periodo di tempo limitato l’annuncio online”
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Nessuna preoccupazione per il mercato
- Nonostante la significativa flessione degli annunci relativi agli affitti brevi, l’associazione dei gestori di locazioni brevi non sembra essere preoccupata per l’andamento del mercato
- “Siamo sicuri che una parte degli annunci disattivati si riattiverà avvicinandosi all’estate”, ha spiegato il presidente Celani. “Altri proprietari, invece, scoraggiati dai calendari vuoti dopo essere stati abituati negli ultimi anni a vederli sempre pieni, si riversano su altri mercati più affidabili. Infatti, quello delle locazioni 4+4 a febbraio è cresciuto del 16%; ma anche gli affitti transitori sono in crescita”
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