Introduzione
L'esecutivo Meloni va alla Consulta contro la norma regionale toscana sul turismo, che contempla misure di contenimento del fenomeno di overtourism e di conseguente spopolamento dei centri storici. Lo spiega un comunicato di Palazzo Chigi al termine della riunione del Consiglio dei ministri del 7 marzo. La Regione Toscana le ha varate per dare una cornice di regolazione specifica ai Comuni che subiscono di più l'impatto di b&b, affitti brevi e affittacamere, a svantaggio della residenza. Firenze, in primis, ma anche altri capoluoghi di provincia. Per il governo, le norme toscane sono incostituzionali, in particolare laddove limitano la libertà di impresa e violano gli ambiti di autonomia regionale concessa dalla Costituzione.
Quello che devi sapere
Cosa contesta il governo
- Nello specifico, il testo su rifugi escursionistici e di affittacamere e bed and breakfast del 17 gennaio 2025 – secondo l’esecutivo - contiene disposizioni che "ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di libertà di impresa", violano "gli articoli 3, 41, 42 e 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione". Per questa ragione il Cdm ne ha deliberato l'impugnazione.
- È stata inoltre decisa dal governo l'impugnazione di un'altra legge della Toscana, il "Testo unico del turismo" del 31 dicembre 2024, perché alcune disposizioni "ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di libertà di impresa, concorrenza, ordinamento civile e penale, tutela del patrimonio culturale e professioni, violano gli articoli 3, 41, 42, 117, primo comma, secondo comma lettere e), l) ed s), e terzo comma della Costituzione".
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Marcheschi (FdI): “Atto doveroso”
- “Si tratta di un atto doveroso contro l'ennesimo tentativo velleitario di farsi le leggi da soli”, ha commentato il senatore toscano di Fratelli d'Italia Paolo Marcheschi, in riferimento al testo sugli affitti brevi. “Da parte della sinistra che governa la Toscana è una fuga in avanti di chi si dice contro l'autonomia e poi si fa le leggi in autonomia, quindi bene che sia arrivato questo provvedimento da parte del nostro esecutivo"
“Legge spacciata come innovativa”
- In una nota, Marcheschi e il consigliere regionale Fdl in Toscana Sandra Bianchini hanno aggiunto: “La giunta Giani ha voluto spacciare questa legge come innovativa ed era convinta di poterla utilizzare per fare campagna elettorale - proseguono - Per Fratelli d'Italia questa legge non ha mai introdotto niente di innovativo ed è stata una occasione persa per disciplinare un settore strategico per la nostra Regione, quale è il turismo. La norma toscana ha avuto come unico obiettivo quello di far passare il messaggio per cui la responsabilità della trasformazione del centro storico fiorentino in una invivibile Disneyland turistica sarebbe da imputare ai cittadini, e nello specifico ai proprietari di immobili, e non a chi governa da sempre la città e che non è stato capace di gestire i flussi turistici". "Siamo a favore di una libera concorrenza regolamentata perché solo così si tutelano cliente, proprietà privata e impresa", proseguono, e "pensiamo che gli affitti brevi non debbano essere demonizzati, anzi, questi rispondono a una domanda turistica alternativa e rappresentano una fonte di reddito aggiuntiva per alcune famiglie”
Giani, governatore Toscana: “Forniremo nostre motivazioni”
- È arrivata subito la reazione del governatore toscano Eugenio Giani (Pd), che definisce la scelta del governo “clamorosa”: "La legge fornisce una visione equilibrata del governo dei flussi turistici, un'attenzione alle esigenze dei residenti delle grandi città e responsabilizza i Comuni. Siamo convinti del testo approvato quindi seguiremo l'iter giuridico istituzionale fornendo le nostre motivazioni. Così facendo - aggiunge Giani - il governo mostra che l'autonomia regionale la sostiene solo a parole, dando enfasi all'autonomia differenziata ma poi mostrando verso le Regioni, in questo caso la Toscana, molto centralismo. Basti pensare che l'eccezione di costituzionalità viene formulata sulla legge sul turismo come sulla legge relativa ai balneari”. Ora la Regione seguirà l'iter previsto e fornirà alla Consulta i suoi motivi
Giani: “Da otto ministeri osservazioni capziose. Eravamo pronti”
- "Eravamo coscienti e preparati al fatto che il governo avrebbe impugnato la legge. D'altra parte, e mai era successo prima d'ora, ben otto sono stati i ministeri che in queste settimane hanno presentato osservazioni, spesso capziose. Naturalmente siamo convinti di avere ragioni da vendere e dunque la giunta regionale, una volta letto il ricorso, si difenderà e si costituirà in in giudizio presso la Corte costituzionale, partendo innanzitutto dal fatto che il turismo è una materia di competenza della Regione e che abbiamo quindi pieno titolo di legiferare secondo le esigenze del turismo". Lo affermano in un comunicato stampa diffuso poco dopo la decisione del Cdm lo stesso Giani con l'assessore regionale al turismo Leonardo Marras. "Ci saremmo aspettati - proseguono Giani e il suo assessore Marras - che invece di assumere una posizione pregiudiziale sul piano politico, ci fosse stato un comportamento diverso”
Funaro, sindaca di Firenze: “Governo contro una legge che dà risposte”
- "Dal Governo ci saremmo aspettati un intervento normativo sul turismo che fornisse strumenti concreti ai Comuni, e invece va contro a una legge che dà finalmente le risposte di cui abbiamo bisogno". È il commento della sindaca di Firenze, Sara Funaro. "Su un tema così importante per le nostre città e il nostro Paese - aggiunge - serve unione e la volontà condivisa di tutelare la vivibilità dei cittadini con le esigenze di un turismo sostenibile. Noi continueremo ad andare avanti sostenendo la Regione e con le nostre azioni e proseguiremo nel chiedere al governo le risposte necessarie"
Stella, Forza Italia: “Decisione sacrosanta”
- "Giusta e sacrosanta l'impugnazione da parte del Governo della legge della Regione Toscana sul turismo. Le norme riguardanti gli affitti brevi sono palesemente incostituzionali, come diciamo da sempre. Si tratta di una vittoria storica di Forza Italia, che da subito ha condotto una battaglia quasi in solitaria contro questa legge". Ha detto il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella. "La legge - ricorda Stella - contempla la possibilità per i Comuni a più alta densità turistica di individuare, di concerto con la Regione, zone o aree in cui definire criteri e limiti per lo svolgimento delle attività di locazione breve di immobili per finalità turistiche, e consente ai Comuni di proibire o addirittura limitare nei giorni le locazioni turistiche. È una legge contro la proprietà privata, un attacco alla casa e alla libertà individuale, e giustamente il Governo l'ha impugnata"
Le proteste degli immobiliari
- La legge regionale toscana aveva suscitato le proteste dei proprietari immobiliari, che tramite le associazioni di categoria avevano gridato alla limitazione della disponibilità dei loro beni, da poter destinare a uso turistico, rappresentando anche gli interessi di chi possiede interi palazzi. Nel dibattito, partiti come FdI e Forza Italia hanno tenuto questa linea
Cosa prevede il Testo unico sul turismo della Toscana
- Il Testo unico del turismo (approvato lo scorso dicembre dal Consiglio regionale della Toscana, e anch’esso impugnato dal governo) punta a regolamentare la locazione turistica. Prevede che, per il perseguimento di una corretta fruizione turistica del patrimonio storico, artistico e culturale, i Comuni a più alta densità turistica possano adottare uno specifico regolamento con cui porre limiti all’esercizio dell’attività di locazione breve praticata per finalità turistiche. Tali criteri e limiti devono riferirsi a determinate zone o aree del territorio comunale e rispettare i parametri elencati nella legge. Sulla base di questi, i regolamenti adottati dai Comuni potrebbero determinare, per specifiche zone omogenee, sia un divieto generale allo svolgimento dell’attività di locazione breve sia un numero massimo di giorni, anche non consecutivi in ciascun anno solare, superato il quale lo svolgimento dell’attività di locazione breve è da considerarsi non consentito. Inoltre il Testo prevede la possibilità di individuare uno specifico rapporto da rispettare fra superficie dell'immobile e numero di ospiti ammessi, e di definire requisiti e standard di qualità che gli immobili adibiti a locazione breve dovranno possedere con riferimento all’accessibilità degli spazi, agli standard igienico-sanitari, al decoro degli ambienti, nonché alla presenza di servizi di connettività.
Per approfondire: Affitti brevi, cos'è il Cin richiesto dal ministero del Turismo e come richiederlo
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