Affitti brevi o tradizionali, cosa conviene di più e come cambia il mercato. Il confronto
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Overtourism e caro affitti, a Napoli è emergenza
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Introduzione
Cambia il mercato degli affitti nelle grandi città italiane: in queste ultime, infatti, la mancanza di case non si sta traducendo in un aumento dei canoni anche grazie al canone concordato e al suo appeal fiscale. Ecco cosa succede
Quello che devi sapere
L’analisi
- L’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa ha confrontato alcuni indici legati al mondo degli affitti di Milano, Roma e Napoli. Le tre principali città italiane stanno vivendo da diversi anni un mercato locativo in forte crescita, anche se il primo semestre del 2024 ha evidenziato i primi segnali di rallentamento su tutto il territorio nazionale, dopo un 2023 in cui si era registrato uno degli aumenti dei canoni più elevati degli ultimi 20 anni. Resta sempre il mismatch tra la domanda di abitazioni, molto elevata, e l’offerta, ridotta a causa degli affitti brevi e dei timori dei proprietari
Per approfondire: Mercato immobiliare, nel 2024 sono aumentati affitti e compravendite. I dati
La situazione a Milano
- Il rallentamento a livello nazionale nei primi sei mesi del 2024 si è notato anche a Milano, dove gli affitti hanno raggiunto livelli tali da renderla la città più costosa d’Italia. Nel capoluogo meneghino gli affitti sono cresciuti tra l'1,1 e il 2.1%, ma il fenomeno più importante del 2024 è il ritorno sul segmento residenziale di coloro che hanno provato a mantenersi con gli short rent, ma hanno dovuto fare i conti con alcuni problemi come ad esempio le aree sature e le difficoltà di gestione dell’attività. A tutto questo si è aggiunto anche un altro fattore, come il maggior appeal dei contratti a canone concordato i cui valori sono stati rivisti al rialzo dal Comune: in precedenza la loro fetta di mercato si attestava a meno del 5%
Per approfondire: Affitti, conviene locazione turistica o contratto registrato? I casi da Firenze a Milano
La situazione a Roma
- L'anno appena trascorso ha messo in evidenza una notevole carenza di immobili in affitto in particolare a Roma, dove molti proprietari hanno scelto gli affitti brevi in vista del Giubileo. Ad andare forte nella Capitale è soprattutto il bilocale, che rappresenta il 44,1% delle scelte, con due terzi degli inquilini che puntano a risiedere stabilmente nell’alloggio e con tempi richiesti per chiudere le trattative di appena 32 giorni. In una situazione del genere inevitabile l'aumento dei canoni, saliti tra il 4 e il 5% a causa della scarsa offerta
La situazione a Napoli
- Storia simile a quella di Roma è anche quella di Napoli: l’elevato afflusso di turisti degli ultimi anni ha letteralmente cambiato il volto degli affitti in città. L’aumento dei canoni oscilla tra il 2,7% e il 4,5% e sono anche qui necessari 32 giorni per affittare. Come nella Capitale anche nel capoluogo partenopeo i tre quarti delle richieste sono per una residenza stabile. Ad andare forte è sempre il bilocale, con il 34% delle scelte
Il canone concordato
- Escludendo Milano, dove predomina ancora il canone libero, a Roma e Napoli, invece, va per la maggiore il canone concordato: nella Capitale viene utilizzato da quasi due cittadini su tre, visto il 65% dei casi riscontrati, mentre nel capoluogo campano rappresenta il 47,8% dei contratti
I vantaggi
- Ma che differenza c’è tra il canone concordato e il canone libero? I vantaggi del primo sul secondo sono almeno tre: la cedolare secca è al 10% e non al 21%; c’è uno sconto sull’Imu del 25% e la durata minima è inferiore (cinque anni contro otto), oltre a beneficiare di una riduzione della base imponibile per l’imposta di registro di circa il 30%. Dunque, il concordato viene giudicato conveniente se ha canone pari almeno all’85% di quello che si potrebbe incassare con l’affitto a libero mercato
Tipologia più locata
- Secondo la ricerca del gruppo Tecnocasa, il bilocale è la tipologia più affittata nelle grandi città: 41,6%, una percentuale che sale a Milano al 54,8%. Come visto, a Roma la percentuale di bilocali affittati è al 44,1% mentre a Napoli è al 34%
Motivo di locazione
- Ma perché si affitta? Secondo quanto evidenzia la ricerca, l’affitto per scelta abitativa prevale a Napoli (76,1%) e Roma (66,7%) mentre a Milano vince la motivazione lavoro (48,2%)
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