Stipendi statali, aumenti fino a 500 euro tra il 2019 e il 2027. Il report dell’Aran

Economia
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Introduzione

Le buste paga dei dipendenti pubblici potrebbero aumentare fino a oltre 500 euro al mese considerando il periodo compreso fra il 2019 e il 2027. Le cifre sono dell'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni), il cui Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti stima per le funzioni centrali un incremento retributivo pro-capite del 20,43% pari a 562 euro per 13 mensilità. Per gli altri contratti sono ancora in corso le negoziazioni per il triennio ‘22-‘24 ma le stime indicano per la sanità un possibile aumento di 530 euro al mese fra il 2019 e il 2027 in rialzo del 21,08%. Per scuola, istruzione e ricerca si tratterebbe invece di 400 euro in più (+16,57%) e per le funzioni locali 395 euro (+16,68%). Cifre che però non soddisfano i sindacati, con il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo che parla di "ostracismo ingiustificato da parte di Cgil e Uil".

Quello che devi sapere

Aran: "Per i contratti della Pa risorse certe fino al 2030"

  • I costi dei rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici ammontano a 10 miliardi per il triennio 2025-27 e raggiungono gli 11 miliardi per quello successivo, spiega l'Aran in una nota sul nuovo Rapporto semestrale. L'agenzia sottolinea poi che le risorse da destinare ai rinnovi, per la prima volta, sono pianificate per i prossimi sei anni, con un orizzonte temporale fino al 2030. Gli stanziamenti previsti dalla Legge di Bilancio per i settori statali e stimati per gli altri settori - viene ricordato - sono coerenti con il Piano strutturale di bilancio trasmesso dal Governo alla Commissione europea. Sulle risorse, un altro aspetto di novità segnalato "è il fatto che la cadenza temporale presenta un profilo regolare, mentre in precedenza, per i primi due anni dei singoli trienni, gli stanziamenti erano appena sufficienti a coprire l'indennità di vacanza contrattuale". Il Rapporto evidenza inoltre una crescita del rilievo assunto da risorse finanziarie ulteriori, rispetto a quelle destinate alla contrattazione, dedicate a singoli settori o comparti da provvedimenti normativi.

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Naddeo: "Novità importanti su orario, settimana corta e buoni pasto"

  • "Il rapporto ci offre un quadro dettagliato dei dati economici della contrattazione nel pubblico impiego. Tuttavia, per avere una visione completa, è necessario affiancare a questi numeri l'analisi della parte normativa dei contratti, che ha un rilievo significativo anche rispetto al settore privato", ha detto il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo. "Elementi come l'orario di lavoro, i permessi, il lavoro agile, il buono pasto e la settimana corta - ha aggiunto Naddeo - sono aspetti fondamentali che contribuiscono a definire un sistema di garanzie e diritti per le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego. Questi istituti, infatti, non solo regolano la qualità delle condizioni lavorative, ma rappresentano anche un riferimento per l'evoluzione delle tutele nel mondo del lavoro in generale". L'attenzione ai diritti normativi è quindi "un elemento imprescindibile" della contrattazione , che va valutato insieme alle risorse economiche, per garantire un sistema equo ed equilibrato per tutti i dipendenti pubblici".

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Stipendi Pa centrale in linea con inflazione 2016-2027

  • Gli aumenti degli stipendi dei dipendenti pubblici nelle funzioni centrali sono, in un arco di tempo tra il 2016 e il 2027, "più o meno in linea con l'inflazione", ha detto ancora Naddeo. Nelle previsioni del Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti, l'inflazione (Ipca al netto degli energetici importati) è stimata al 25,4% nell'intero periodo 2016-2027. Gli aumenti retributivi nelle funzioni centrali sarebbero del 23,9% e maggiori nel comparto sanità (24,6%) e nell'area dirigenziale della sanità (26,1%). Restano meno allineate con l'inflazione, invece, le retribuzioni attese per scuola, istruzione e ricerca (20,1%) e funzioni locali (20,2%). "Le funzioni locali sono in sofferenza, non perché hanno avuto meno soldi nei rinnovi dei contratti, ma perché non hanno disposizione di leggi specifiche e questo è un dato di fatto, ma il contratto va visto anche sulla parte normativa che secondo me è di grande rilevanza", ha precisato Naddeo.

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Naddeo: "Nel mancato contratto della sanità c’erano tutele su aggressi

"Nel contratto mancato della sanità c'erano tante disposizioni normative che, per me, sono di rilevanza. Lo torno a dire, nonostante la polemica con alcuni sindacati, anche in riferimento alle continue aggressioni a infermieri e medici", ha voluto sottolineare il presidente dell’Aran. "C'era una norma di tutela che consentiva il patrocino gratuito da parte dell'azienda nei confronti del lavoratore, nei casi di aggressione. Abbiamo previsto anche il supporto psicologico sempre gratuito e volontario, ovviamente, in questo caso". Alcuni sindacati dicono che non firmano perché non è prevista la costituzione delle aziende come parte civile nei casi di aggressione "ma questo - per Naddeo - non puoi metterlo nel contratto"

Zangrillo: "Falsa narrazione, da Cgil e Uil ostracismo"

  • "C'è una falsa narrazione che i numeri ancora una volta smentiscono", ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, commentando il rapporto sulle retribuzioni presentato dall'Aran. "Dal rapporto emergono dati che fotografano la realtà e smentiscono tesi che alcuni sindacati continuano a sostenere. Il primo elemento rilevante riguarda l'ammontare complessivo delle risorse finanziarie stanziate da questo governo per il rinnovo dei contratti dal 2022 e in prospettiva fino al 2027: 21 miliardi di euro. Mai prima d'ora erano state allocate così tante risorse e con tale anticipo rispetto alla scadenza dei contratti stessi", ha sottolineato Zangrillo parlando di "ostracismo ingiustificato da parte di Cgil e Uil nei confronti di questa tornata contrattuale"

Fp Cgil: "Stipendi della Pa crescono meno che nel privato"

  • Proprio dai sindacati però arrivano le critiche. Per il segretario nazionale Fp Cgil Florindo Oliverio il rapporto semestrale dell'Aran "non può negare l'evidenza: le retribuzioni dei dipendenti pubblici crescono meno di quelle dei dipendenti privati". In una nota, Oliverio ha indicato che, nel periodo 2014/2024, gli stipendi dei lavoratori pubblici sono aumentati del 12,2% mentre nel privato del 16,3%: "I contratti privati continuano a rinnovarsi nel rispetto del principio secondo cui il contratto di primo livello deve almeno garantire il recupero del maggiore costo della vita" mentre, con l'accordo separato per il rinnovo del Ccnl delle Funzioni centrali, "questo principio è stato messo in discussione". Il risultato, ha detto il segretario, è un aumento retributivo del 6% a fronte di un'inflazione al 16,5%. Per questo, "aldilà delle mirabolanti cifre esposte come somma di ben tre Ccnl dal 2024 fino al 2030", la sottoscrizione di un ipotetico contratto per il 2025/27 sulla base delle risorse stanziate "sarebbe una nuova e più pesante cambiale in bianco"

Uil-Fpl: "La vera falsa narrazione è quella di Zangrillo"

  • Basta con la retorica della "straordinarietà" dei fondi stanziati per i contratti della Pubblica amministrazione e le accuse di ostracismo ai sindacati: "Questa non è generosità, è semplicemente un dovere. E basta con le minacce di atti unilaterali: la democrazia si pratica con il confronto, non con arroganza e propaganda", ha attaccato anche la segretaria generale Uil-Fpl, Rita Longobardi, rispondendo al ministro Zangrillo. "La narrazione secondo cui chi critica è ostile per principio fomenta un racconto distorto, il ministro Zangrillo non può continuare a non vedere e deve ammettere la realtà: il rinnovo proposto è insufficiente e i lavoratori pubblici ne pagano le conseguenze". Per la leader della Uil-Fpl "Zangrillo avrebbe bisogno di una buona calcolatrice. I numeri che cita, anche attraverso l'Aran, sono ben diversi da quelli elaborati dal nostro Centro Studi nazionale, con il supporto di esperti fiscali e tributaristi". Secondo i calcoli del sindacato, infatti, con i rinnovi del Ccnl 2022/2024 le buste paga aumentano di appena 40 euro medi netti nella sanità pubblica e circa 30 euro medi netti nelle funzioni locali.

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