Rinnovo contratto statali, dagli aumenti alla settimana corta: cosa prevede

Economia
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Introduzione

Il 6 novembre ha visto luce verde la firma - con i sindacati spaccati - del rinnovo del contratto 2022-24 del comparto Funzioni centrali, che interessa circa 195mila dipendenti.

 

Tra le news più consistenti, un incremento retributivo medio di 165 euro al mese, per 13 mensilità. Inoltre, ci sarà la possibilità della settimana corta, su quattro giorni. Sarà in via sperimentale e volontaria mantenendo le 36 ore settimanali. Più facile anche ricorrere allo smart working

Quello che devi sapere

La firma del contratto

  • Firmato ieri, 6 novembre, all'Aran - con una spaccatura tra i sindacati - il rinnovo del contratto 2022-24 del comparto Funzioni centrali, che interessa circa 195mila dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali, degli enti pubblici non economici tra cui Inps e Inail. L'accordo è stato sottoscritto dalla Cisl-Fp e dai sindacati autonomi Confsal Unsa, Flp e Confintesa Fp, no invece da Fp-Cgil e Uil-Pa, che hanno fatto sapere: "Oggi il governo e l'Aran si prendono la responsabilità di scegliere la via della rottura di una trattativa ancora in corso, che lasciava ancora margini per migliorare un testo che non dà risposte adeguate alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto"

Per approfondire:

Tutte le news sulla Pa

Le novità

  • Il contratto prevede un incremento retributivo medio di 165 euro al mese, per 13 mensilità. Tra le principali novità, la possibilità della settimana corta, su quattro giorni: in via sperimentale e volontaria mantenendo le 36 ore settimanali. L'indicazione era già trapelata nei giorni scorsi, perché contenuta appunto nella bozza del biennio 2022-2024 

Gli aumenti

  • Il comparto delle Funzioni centrali impiega oggi circa 200mila dipendenti in Italia tra ministeri, agenzie fiscali ed enti come Inps e Inail. Le novità - discusse tra Aran e sindacati - non solo includono la riduzione dell’orario settimanale a parità di stipendio, ma molte altre richieste. Già da alcune settimane, si parlava poi di aumenti salariali: l’aumento medio lordo mensile per un assistente (carica più bassa di dipendenti ministeriali) - secondo l'ultima bozza di accordo - sarebbe di 121,40 euro. Per gli operatori invece è di 127,70 euro, per i funzionari sarà di 155,10 euro, mentre per professionalità cosiddette elevate arriva fino a 193,90 euro

Le proposte sulla settimana corta

  • Sulla settimana corta, il 28 ottobre scorso, la discussione è arrivata anche in Aula alla Camera, ma si prolungherà fino a gennaio. La proposta delle opposizioni (Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle) suggerisce una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario nelle aziende. L’emendamento oppressivo della maggioranza, in particolare Fratelli d’Italia e Forza Italia, non è stato votato. Al contrario, la Lega sembra essere più disposta a valutare il tema, con il sottosegretario al welfare Claudio Durigon che ha parlato di “una disponibilità a capire se ci sono le possibilità di trovare una soluzione adeguata”

Cosa cambierebbe con la settimana corta

  • L’articolazione dell’orario di lavoro su quattro giorni comporterebbe un riproporzionamento delle giornate di ferie annue così come di tutte le altre assenze dal servizio previste dalla legge e/o dai Ccnl

La riorganizzazione su 4 giorni

  • Sul tema, Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, aveva già fatto sapere, nei giorni scorsi: “Nelle pubbliche amministrazioni la riduzione dei giorni lavorativi mantenendo le ore settimanali può essere realizzata attraverso una riorganizzazione e l’implementazione di orari flessibili. Questo permetterebbe ai dipendenti di concentrare le ore lavorative in meno giorni. Tale approccio potrebbe portare a una maggiore produttività e a un miglior equilibrio tra vita lavorativa e privata. Tuttavia, è cruciale valutare gli impatti sulle operazioni per assicurarsi che i servizi pubblici non subiscano interruzioni o ritardi a causa dell’implementazione della settimana corta”

Smart working e buoni pasto

  • Si allarga poi la possibilità di lavorare in smart working, superando il vincolo della presenza fisica prevalente e rendendolo più facile per i neo assunti e per chi è in condizioni di particolare necessità. 
  • Per i lavoratori con particolari esigenze di salute o che assistono familiari con disabilità in situazione di gravità ai sensi della legge 104 o genitori con bambini piccoli, si legge nella bozza, "e per le altre casistiche individuate in sede di contrattazione integrativa è possibile estendere il numero di giorni di attività resa in modalità agile rispetto a quelle previste per il restante personale". 
  • L'adesione al lavoro agile ha natura consensuale e volontaria ed è consentito a tutti i lavoratori (a tempo pieno o parziale, assunti con contratto a tempo indeterminato o determinato). L'amministrazione individua le attività che possono essere effettuate in lavoro agile, a esclusione dei lavori in turno e di quelli che richiedono "l'utilizzo costante di strumentazioni non remotizzabili"
  • La bozza di contratto prevede poi l'erogazione del buono pasto per la giornata in lavoro agile svolta con le stesse ore previste in presenza: "Ai fini dell'erogazione del buono pasto le ore di lavoro convenzionali della giornata di lavoro resa in modalità agile sono pari alle ore di lavoro ordinarie che il dipendente avrebbe svolto per la medesima giornata se avesse reso la prestazione in presenza"

Per approfondire:

Smart working, lavoratori disposti a rinunciarci solo se aumenta lo stipendio. L’analisi

Le dichiarazioni di Zangrilo

  • "Grande soddisfazione per un accordo che risponde all'esigenza di una Pa moderna ed efficiente, sempre più vicina a cittadini e imprese", ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. "La firma è il giusto riconoscimento al lavoro delle nostre persone - commenta Zangrillo -. Il contratto prevede un incremento retributivo medio del 6%, pari a 165 euro al mese, per tredici mensilità. Con l'incremento del 4% della tornata 19/21, quello attuale del 6% e quello previsto nella legge di bilancio in discussione del 5,5% per la tornata 2025-2027, diamo continuità ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego come non era mai successo e con incrementi mai visti: circa 16% in tre tornate"

Per approfondire:

La rubrica di Cottarelli su Insider: Non cresceremo più: il tasso di fertilità cala più del previsto (anche in Cina)