Bonus affitto 2025, a chi spetta e come funziona l’agevolazione per i fuori sede
EconomiaIntroduzione
Per i lavoratori e gli studenti fuori sede in difficoltà con il pagamento dell’affitto c'è la possibilità di essere aiutati a sostenere questa spesa: ecco cosa sapere sui contributi che si possono ottenere.
Quello che devi sapere
Per i lavoratori fuori sede
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un’innovativa misura di supporto per incentivare la mobilità lavorativa, rivolta ai lavoratori che scelgono di trasferirsi per esigenze professionali. Al centro di questa iniziativa si trova il bonus affitto, un vantaggio fiscale destinato ai dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato nel 2025.
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I requisiti
Questa misura, che rientra nell’ambito dei fringe benefit, permette a tutti i lavoratori neoassunti a tempo indeterminato tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025 di beneficiare dell’agevolazione, erogata dal datore di lavoro ed esente da imposizione fiscale, a determinate condizioni:
- Il trasferimento della residenza a una distanza minima di 100 chilometri per motivi di lavoro (anche nella stessa regione);
- Un reddito non superiore a 35 mila euro nel 2024.
È possibile escludere dal reddito, nel limite di 5 mila euro all’anno, le somme erogate o rimborsate per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione della casa.
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L’alternativa
C’è, poi, un’altra opzione: secondo il comma 1-bis dell’art. 16 del TUIR è prevista una detrazione per chi trasferisce la residenza a oltre 100 chilometri dal proprio Comune, purché in una Regione diversa. L’importo massimo è di 991,60 euro per redditi fino a 15.493,71 euro, mentre per redditi tra 15.493,71 e 30.987,41 euro la detrazione si riduce a 495,80 euro
Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate ha risolto un dubbio presente a questo proposito: l’eventuale contributo o rimborso erogato dal datore di lavoro, che beneficia di una esenzione fiscale fino a 5 mila euro, è alternativo alla detrazione prevista per la stessa tipologia di spese
Non incluse nei bonus
È bene ricordare, inoltre, come gli importi riconosciuti dal datore di lavoro per la manutenzione della casa non possono essere considerati tra le spese che danno diritto al bonus ristrutturazione o all’ecobonus: le agevolazioni, in altre parole, non si escludono, ma seguono strade alternative
I rimborsi per i canoni di locazione
In aggiunta la Manovra prevede che, dal 2025 al 2027, i rimborsi per canoni di locazione dell’abitazione principale e per interessi sul mutuo, entro il limite di 1.000 euro (che possono arrivare a 2 mila euro per dipendenti con figli), non concorreranno alla formazione del reddito, in deroga al TUIR
Per gli studenti fuori sede
Presente anche un bonus affitto per gli studenti universitari fuori sede, che viene a sua volta finanziato dal Fondo per studenti fuori sede. Per richiederlo, è necessario appartenere a un nucleo familiare con un ISEE non superiore a 20 mila euro. L’importo massimo previsto è di 279,21 euro
In cosa consiste
Gli studenti che non soddisfano i requisiti possono beneficiare di una detrazione fiscale prevista dal comma 1 dell’art. 15 del TUIR. Tale detrazione si applica ai contratti di locazione stipulati da studenti universitari e richiede che il domicilio sia a una distanza minima di 100 chilometri dal Comune di residenza. L’agevolazione è pari al 19% dell’importo massimo deducibile, fissato in 2.633 euro, per un massimo di 500 euro. Per redditi familiari fino a 120 mila euro la detrazione è totale, mentre per redditi compresi tra 120 e 240 mila euro è parziale
Le iniziative locali
Anche alcuni Comuni e Regioni offrono contributi per il pagamento degli affitti ai cittadini in difficoltà economica. Un esempio è quanto fatto dal Comune di Roma, che ha messo a disposizione un sostegno di 1.000 euro annui. Non è il solo: sono infatti diversi gli importi e i criteri di accesso tra le diverse amministrazioni. Sui siti istituzionali o agli sportelli comunali e regionali è possibile ottenere tutte le informazioni
I requisiti più comuni per i bandi locali di affitto giovani
Solitamente i requisiti variano da comune a comune ma solitamente includono alcuni requisiti, come:
- Età, generalmente meno di 35 anni;
- Occupazione, nel caso bisogna essere al primo impiego oppure con un contratto a tempo determinato;
- Reddito, rientrando in soglie ISEE stabilite dal Comune o dalla Regione;
- Residenza, con generico obbligo di abitare nel territorio di riferimento da almeno sei mesi o un anno, sempre con regolare contratto di locazione registrato.
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