Cedolare secca affitti, +3,8% e incasso record da 3,7 miliardi di euro: i dati
Economia
I 3,1 milioni di contribuenti che hanno scelto questo tipo di imposta, hanno pagato un’aliquota del 17,5%, decisamente inferiore anche alla prima aliquota Irpef al 23%. La sostitutiva risulta, quindi, un chiaro vantaggio fiscale rispetto alla tassazione ordinaria, indipendentemente dalla fascia di reddito di riferimento
Le ultime statistiche fiscali confermano la crescita di appeal della flat tax sugli affitti. Infatti, rispetto alle preferenze dei contribuenti italiani, relative alle dichiarazioni presentate nel 24, la cedolare secca si conferma al vertice. In totale, l’imposta dichiarata ha toccato quota 3,7 miliardi di euro, stabilendo un record assoluto di crescita, con 9 punti in più rispetto all’anno precedente. In aumento soprattutto la versione light, al 10%, della sostitutiva, dedicata ai canoni concordati. Bisogna ricordare che la cedolare risulta un notevole risparmio fiscale e un’importante semplificazione, andando a sostituire l’Irpef e le relative addizionali, l’imposta di registro e l’imposta di bollo. I 3,1 milioni di contribuenti che hanno scelto questo tipo di imposta, hanno pagato un’aliquota del 17,5%, decisamente inferiore anche della prima aliquota Irpef al 23%. La sostitutiva risulta quindi un chiaro vantaggio fiscale rispetto alla tassazione ordinaria, indipendentemente dalla fascia di reddito di riferimento.
La distribuzione regionale
Per quanto riguarda la distribuzione regionale, la cedolare secca al 21% viene utilizzata soprattutto in Lombardia, dove l’ha scelta il 22.8% dei soggetti. L’opzione al 10% viene invece utilizzata principalmente nel Lazio, con il 17,7% degli aderenti totali. “Il confronto con l’anno precedente mostra un maggiore incremento nelle isole (+12%), nelle regioni centrali (+9,8%) e meridionali (+9,7%)”.Queste le stime riportate nel bollettino del Dipartimento finanze.

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Le fasce di reddito che scelgono la cedolare
Mentre i dati sulla distribuzione per reddito di queste attività offrono un quadro sorprendente. Circa la metà dei contribuenti che scelgono la cedolare secca dichiara un reddito medio basso. Il 48,4% dei soggetti con cedolare secca al 21% e il 48,9% con cedolare al 10% dichiara un reddito compreso tra 20mila e 50mila euro. Un altro quarto dei contribuenti, invece, si attesta sotto i 20mila euro. Quindi è evidente come in molti casi i contribuenti vivano delle sole entrate dell’affitto di immobili, o comunque il canone di locazione rappresenta una componente rilevante del loro reddito annuo.
