Cibo, in Italia aumenta lo spreco: si buttano alimenti per 14,1 miliardi di euro

Economia
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Introduzione

In Italia cresce ancora la quota di cibo che si butta nella spazzatura, mentre scende sempre di più l'attenzione alle buone pratiche. In aumento anche i poveri alimentari. È questa la fotografia che emerge dal Rapporto “Il caso Italia 2025” dell'Osservatorio Waste Watcher International, elaborazione Ipsos/Università di Bologna

Quello che devi sapere

Lo spreco di cibo

  • Nelle case italiane, secondo il Rapporto, quest'anno sale ancora la quota di cibo che viene sprecata e più ci si allontana dal periodo Covid più scende l'attenzione alle buone pratiche. In totale, considerando tutta la filiera, lo spreco di cibo in Italia presenta un conto salato di 14,1 miliardi di euro, per 4,5 milioni di tonnellate di prodotti: si sfiorano i 140 euro a testa all'anno (139,71), contro i 126 euro di un anno fa. A preoccupare, però, è soprattutto il segnale negativo che arriva dalle nostre case con un costo di 8,2 miliardi di euro sul totale del costo dello spreco di filiera

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Il Rapporto

  • A fotografare la situazione dello spreco di cibo nel nostro Paese è il Rapporto “Il caso Italia 2025” dell'Osservatorio Waste Watcher International, elaborazione Ipsos/Università di Bologna. Il Rapporto è stato presentato in vista della 12esima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, che è domani 5 febbraio. La Giornata, fondata dalla campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero, lancia il countdown verso l'obiettivo Onu 2030 di dimezzare lo sperpero di cibo rispetto ai 737,4 grammi settimanali registrati 10 anni fa al momento dell'adozione dell'Agenda delle Nazioni Unite

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Verso l’obiettivo Onu 2030

  • Andrea Segrè, direttore scientifico Waste Watcher e ideatore della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, riguardo all’obiettivo Onu 2030 ha spiegato: “Per arrivare all'obiettivo, al 2030 lo spreco dovrà attestarsi a 369,7 grammi settimanali a testa. Per fare questo dobbiamo tutti tagliare, ogni anno da qui al 2029, circa 50 grammi di cibo a settimana". Che tradotto, in pratica, significa un quarto di mela in meno nel bidone ogni settimana o un quarto di bicchiere di latte in meno gettato negli scarichi o una rosetta di pane in meno nell'umido

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Il confronto

  • Si tratta, sottolinea il Rapporto, di un impegno urgente. Ogni giorno, infatti, vengono sprecati sul territorio nazionale 88,2 grammi di cibo a testa, pari a 617,9 grammi a settimana: numeri in crescita rispetto agli 81 grammi al giorno e i 566,3 grammi a settimana di un anno fa

I cibi più sprecati

  • Guadando alla classifica dello spreco, in testa c’è la frutta fresca (24,3 grammi settimanali) e poi il pane (21,2 grammi). Seguono verdure (20,5 grammi), insalata (19,4 grammi), cipolle, aglio e tuberi (17,4 grammi)

Aumentano i poveri alimentari

  • E se da una parte si spreca, dall'altra si allontana l'accesso al cibo sano e sostenibile: l'indice Fies di insicurezza alimentare 2025, infatti, sale del 13,95% (era +10,27% nel 2024). L'impoverimento alimentare delle famiglie italiane colpisce soprattutto al Sud (+ 17%) e al Centro (+15%)

Chi spreca di più

  • Il Sud e il Centro sono anche le aree dove si spreca più cibo nelle case: il Sud +16% con 713,8 grammi pro capite settimanali e il Centro +4% con 640 grammi. A sorpresa, sprecano soprattutto le fasce sociali più deboli (+26% rispetto alla media), ma si butta anche tanto nei piccoli centri (+12%) e nelle famiglie senza figli (+16%). A pesare sulla bilancia degli sprechi, in questi casi, "è la deperibilità del cibo più economico ma di minore qualità". Più virtuosi al Nord, con uno spreco medio di 526,4 grammi per cittadino

Le buone pratiche

  • Per le buone pratiche, il coordinatore del Rapporto Luca Falasconi, docente dell’Università di Bologna, ha invitato a scaricare l’app dello Sprecometro: "L'obiettivo è ambizioso, ma ogni piccola azione conta", ha sottolineato

Le abitudini degli italiani

  • Per quanto riguarda le abitudini, in Italia l'86% dichiara di avere a cuore e prestare molta o parecchia attenzione al cibo e alla sua preparazione in cucina, anche quando il tempo scarseggia. Tuttavia, solo 1 su 10 dona il cibo cucinato in eccesso a parenti o amici, solo il 28% chiede al ristorante una doggy bag e il 14% confessa di sprecare cibo quasi ogni giorno

Le cause

  • Tra le cause “esterne”, il 38% degli intervistati cita il fatto che frutta e verdura spesso sono conservate in frigo e quando si portano a casa vanno a male. Tra le cause soggettive, ci si dimentica del prodotto acquistato e si fa scadere (34%), troppe offerte (29%) e rifiuto degli avanzi (25%). Infine, 1 su 3 ammette anche di non pensare al rischio dello spreco e dimenticarsene. Per il 23% la prevenzione degli sprechi richiede troppo tempo, ma c'è anche un 45% che è disponibile a congelare i cibi che non si possono mangiare a breve e il 40% a utilizzare il cibo appena scaduto (se ancora buono)

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