I piatti più disgustosi al mondo, tra i primi 100 ci sono due italiani. LA CLASSIFICA

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Ipa e Taste Atlas

Introduzione

Abbinamenti improbabili e sfide solo per i palati più coraggiosi. Taste Atlas ha stilato la lista dei 100 piatti meno amati dalla Rete, basati su migliaia di recensioni (negative) nel loro sito. Una vera e propria sequenza di errori, scelte discutibili o semplicemente piatti della tradizione che oggi hanno perso il loro significato. Ecco quali sono i 10 meno apprezzati.

Quello che devi sapere

I piatti italiani

  • Sono due i piatti italiani inseriti da Taste Atlas in questa classifica: al 15°posto c’è l’insalata di nervetti, piatto della tradizione povera lombarda realizzato con cartilagini di vitello bollite e servite con cipollotti, olive o peperoni. Al 62° posto troviamo invece il risotto alle fragole, apprezzato da alcuni per il contrasto di sapori presenti, ritenuto da altri invece esagerato

 

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I piatti italiani

Aginares salata

  • Al decimo posto della Top 100 troviamo l'Aginares salata, un'insalata greca tradizionale originaria di Creta. Sebbene esistano delle varianti, è solitamente preparata con carciofi giovani e teneri, succo di limone, olio d'oliva, senape, aglio, aneto, sale e pepe. I carciofi vengono puliti e bolliti in una miscela di acqua e succo di limone, tagliati in quarti e a metà, conditi con limone e sistemati su un piatto. Un condimento composto da succo di limone, olio d'oliva, senape e aglio viene poi versato sui carciofi e l'insalata cosparsa di aneto tritato, condita con sale e pepe, mescolata e servita immediatamente

 

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Curry acido di interiora di pesce thailandese (Kaeng tai pla)

  • In nona posizione si trova questo curry di pesce denso e aromatico, originario della Thailandia meridionale. La base del piatto è preparata con tai pla, interiora di pesce fermentate, e una pasta di curry piccante composta da peperoncini, galanga, pasta di gamberi, curcuma, scalogno e citronella. Possibili varianti includono ingredienti come pesce secco, melanzane a cubetti, germogli di bambù, fagiolini o altre verdure. Per la sua intensità e i suoi aromi forti e pungenti, il kaeng tai pla si serve con riso al vapore a parte

Ramen Burger

  • All’ottavo posto un’invenzione made in USA: si tratta del ramen burger, cioè di un hamburger di carne racchiuso tra due panini di ramen noodle fritti. L'hamburger di carne è solitamente spalmato di salsa shoyu e guarnito con rucola e cipollotti. Inventato nel 2013 da Keizo Shimamoto, un blogger di ramen, ha raggiunto in breve tempo una fama tale da essere incluso nella classifica degli hamburger più influenti mai creati

Ramen Burger

Anguille in gelatina

  • Un gradino più su ci sono le anguille in gelatina, piatto della tradizione inglese utile a cucinare questo pesce che si trovava anche nel Tamigi. La ricetta prevedeva di tagliare le anguille a pezzetti, bollirle per circa mezz'ora con erbe aromatiche, quindi raffreddarle: in questo si forma una gelatina morbida e trasparente, prodotta dagli stessi pezzi del pesce. Sebbene ci sia stato chi ne ha criticato la consistenza, il piatto si presenta come delicato e leggermente salato, senza odore di pesce

Chapalele

  • In sesta posizione c’è invece il chapalele, un pane cileno preparato solo con patate e farina. È originario dell'isola di Chiloé, dove tradizionalmente viene cotto a vapore e cotto nel curanto, un vero e proprio buco nel terreno usato per preparare il cibo. Il chapalele può anche essere fritto, saltato in padella o cotto al forno. Può essere usato come spuntino oppure come accompagnamento a stufati e piatti di carne

Chapalele

Bachi da seta fritti (Hon mhai)

  • Al quinto posto troviamo i bachi da seta fritti, cucinati in particolare in Thailandia. Ma come si preparano? Si friggono i bachi da seta e poi li si condisce con sale, pepe e, a volte, una salsa segreta preparata dal venditore, visto che vengono preparati soprattutto nei chioschi lungo le strade. Una volta fritti, i bachi, che sono ricchi di proteine, diventano croccanti e unti e, secondo alcuni, hanno anche proprietà medicali 

Svið

  • Fuori dal podio troviamo uno dei piatti islandesi della tradizione: composto da una testa di pecora tagliata, bruciacchiata e poi cotta sul fuoco all’aria aperta per rimuovere la pelliccia, viene solitamente consumato durante la tradizionale festa islandese di metà inverno nota come Þorrablót. Un piatto inventato quando non ci si poteva permettere il lusso di sprecare nemmeno un pezzo di carne, che oggi potrebbe impressionare più di qualcuno

Calskrove

  • Inventato dal ristorante Tre Kronor della città svedese di Skellefteå, questo piatto, che troviamo in classifica al terzo posto, è per tutti gli indecisi che non sanno mai scegliere tra una pizza e un hamburger: consiste infatti in una pizza calzone farcita con hamburger (fatto di pane, hamburger e condimenti vari) e patatine fritte

Calskrove

Blodpalt

  • Tradizionalmente associati alle zone settentrionali della Svezia e alla Lapponia finlandese, i blodpalt, piatto secondo in classifica per Taste Atlas, sono i nutrienti ravioli marrone scuro preparati con farina di segale o orzo e sangue animale (cucinato in un modo simile al sanguinaccio in Italia). Sebbene fossero tradizionalmente preparati con sangue di renna, oggi si trovano in numerose varianti regionali che impiegano sangue di vari animali, spezie diverse e occasionalmente purè di patate. A volte sono farciti con un mix di cipolle saltate e pancetta a cubetti, e sono solitamente cucinati in brodi di carne

Blodplättar

  • Al primo posto nella classifica di Taste Atlas ci sono questi pancake “al sangue”, molto popolari nei Paesi nordici come Svezia e Finlandia. Sono dei normali pancake che vengono guarniti con sangue animale (cucinato in un modo simile al sanguinaccio in Italia), in un deciso contrasto tra il colore marrone scuro del pancake e il rosso del sangue. In aggiunta è possibile trovare anche cipolle e spezie e, accanto, mirtilli rossi freschi o marmellata di mirtilli rossi, per accentuare il colore rosso

 

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