Casa, algoritmo e banche dati contro evasione. Controlli su affitti e rendite catastali

Economia
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Introduzione

Il governo Meloni punta a una stretta contro l’evasione legata al settore immobiliare. Si punta a potenziare gli incroci di informazioni per arrivare a controlli mirati su chi ha usufruito dei bonus edilizi negli ultimi anni e scoprire se ha aggiornato le rendite catastali. Ma si lavora anche per scovare le case fantasma, non incluse nei registri del Catasto. E ancora far diventare il codice identificativo nazionale per gli affitti brevi uno strumento per combattere il nero nelle locazioni.

Quello che devi sapere

Banche dati per monitorare aggiornamento rendite

  • Anche se la manovra non si occuperà dell’aggiornamento delle rendite, l’esecutivo ha tra gli obiettivi un forte contrasto all’evasione legata alle case, come mette nero su bianco il Piano strutturale di bilancio, che indica questi target come una priorità assoluta nei prossimi anni. La scorsa legge di Bilancio aveva già regolamentato questi aspetti quindi ora non ci sono nuove norme da approvare, ma bisogna applicarle in modo efficace, partendo dall’utilizzo coordinato delle banche dati e usando gli incroci di informazioni già a disposizione.

Per approfondire: Rendita catastale, quando scatta l’obbligo di comunicare la variazione? Cosa sapere

Il caso degli affitti brevi

  • La lotta al tax gap si estende anche alle locazioni brevi, con l'indicazione del Cin nelle dichiarazioni fiscali. Attualmente, la piattaforma che contiene i codici identificativi nazionali è in fase di riempimento. C’era stato un rallentamento in questi mesi e si è stabilita la proroga del termine per munirsi del Cin: ora la data è il 1° gennaio 2025

Cosa comporta

  • Il Psb ha indicato l’obiettivo da raggiungere entro il 2026: per promuovere l’adempimento degli obblighi fiscali, il Cin per le locazioni brevi sarà inserito nelle banche dati per le analisi del rischio fiscale dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo sarà possibile più facilmente individuare anomalie. E i controlli di conseguenza saranno più mirati. Lo scopo è ridurre la possibilità di svolgere questa attività in nero

I controlli catastali

  • Per quanto riguarda il Catasto, esistono già le norme che impongono di comunicare le variazioni dopo i lavori. Ora però partirà un potenziamento dei controlli. Sotto la lente finiranno gli edifici che dal 2019 hanno usufruito di bonus pubblici per l’efficienza energetica e il miglioramento strutturale. Si parla principalmente di superbonus e sismabonus. Infine diventa centrale mappare gli immobili fantasma che non risultano nel registro catastale. Si parla di circa due milioni di proprietà completamente fuori dai radar del Fisco. Anche qui i controlli avverranno con strumenti tecnologici avanzati

Lotta a evasione è digitale

  • La tracciabilità, i pagamenti elettronici e l’incrocio delle banche dati sono concetti chiave della manovra che punta sul digitale per il salto di qualità nella lotta all'evasione fiscale. L'obiettivo è quello di recuperare gettito, si pensa a 1,2 miliardi di euro in 3 anni. Non moltissimo rispetto all'economia sommersa e illegale che l'Istat ha misurato la scorsa settimana nel 10% del Pil, ovvero in circa 200 miliardi, ma comunque un tassello

I Pos collegati alla cassa

  • La legge di bilancio introduce misure specifiche che vanno a toccare le procedure fiscali di negozi, imprese e professionisti. Innanzitutto viene previsto l'obbligo, a partire dal primo gennaio del 2026, di collegare i Pos ai registratori di cassa, in modo tale che quest'ultimo possa memorizzare sempre le informazioni minime di tutte le transazioni elettroniche e trasmettere all'Agenzia delle Entrate l'importo complessivo dei pagamenti elettronici giornalieri. Chi non rispetterà la norma sarà soggetto a sanzione e al ritiro della licenza.

I pagamenti tracciabili

  • Per le imprese e i professionisti arrivano però soprattutto le novità sulla tracciabilità dei pagamenti: le spese non potranno essere dedotte dall'imponibile se non saranno appunto tracciabili, il che significa che ristoranti, taxi o alloggi non potranno essere pagati in contanti ma solo con carte o bonifici. Un bel cambiamento di abitudini considerando le stime della relazione tecnica alla manovra: i pagamenti cash ammontano infatti ad oltre il 76% per ristorazione e alloggi e a più del 68% per taxi e Ncc, con una 'propensione al gap' rispettivamente del 21% e del 50%. Proprio dalle misure sulla tracciabilità deriverà non a caso il gettito maggiore, pari a circa 1 miliardo nel triennio

Da web tax 52 milioni l'anno

  • Sono invece bassi gli incassi stimati di altre due misure per le quali non sono finora mancate critiche. L'innalzamento dell'aliquota sulle plusvalenze legate a Bitcoin e cripto-attività, già particolarmente difficili da individuare, porterà nelle casse dello Stato meno di 17 milioni l'anno in più rispetto ai 27 milioni di oggi. L'allargamento della web tax, particolarmente contestato da pmi e start-up, dovrebbe invece garantire circa 52 milioni di euro l'anno.

Per approfondire: Nessuna riforma del catasto nella Manovra 2025: i tentativi, da Monti a Meloni