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Chiara Ferragni, Fabio Maria Damato lascia la gestione di Fenice e TBS Crew

Economia

La conferma arriva da un comunicato delle società della nota influencer: "Il cambiamento fa parte di un percorso di rinnovamento aziendale"; l'ex manager ha precisato: "La mia uscita è stata una scelta autonoma e volontaria"

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Fabio Maria Damato lascia il gruppo di Chiara Ferragni. Ad annunciarlo sono le società Fenice e TBS Crew in una nota, dove si legge che dal 16 giugno il manager "cesserà dalla funzione di Direttore Generale e consigliere di entrambe le aziende per perseguire altre opportunità professionali". "Il cambiamento-  si legge ancora nel comunicato - fa parte di un percorso di rinnovamento aziendale". 

 

Damato: "Dimissioni volontarie"

Damato ha risposto al comunicato sul suo profilo Instagram. "In questi mesi difficili non ho mai replicato a provocazioni o a informazioni errate circolate sul mio conto - ha detto l'ex braccio destro di Ferragni- perché da dipendente credevo non fosse corretto farlo visto il rispetto per le persone, le gerarchie e per le aziende per cui ho lavorato. Ma oggi è opportuno anche rettificare come la mia uscita sia stata una scelta autonoma e volontaria, e non, come diffuso dall'azienda, che 'il cambiamento fa parte di un percorso di rinnovamento aziendale'".

Il manager lascia il gruppo Ferragni

Cambiano assetto le società di Ferragni, la frattura con il manager Fabio Maria Damato è ormai ufficiale. Il manager aveva assunto un ruolo centrale nelle aziende prima che il "Balocco-gate" mettesse in discussione l’adeguatezza dell’assetto manageriale del gruppo dell'influencer. Fabio Maria Damato faceva parte dell'universo imprenditoriale di Ferragni dal 2017.

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Marina di Guardo, la madre di Chiara, sostituisce Damato

La nomina della madre, Marina Di Guardo, a direttore generale di fatto della Sisterhood era stato il primo segnale della volontà di imprimere una nuova direzione al gruppo imprenditoriale Ferragni. Un cambio prima di tutto di immagine: alla madre di Chiara sono stati consegnati così gli stessi poteri gestionali che prima aveva Damato. Si tratta di un riassetto lento, ragionato che arriva sei mesi dopo lo scandalo dei pandori in cui Damato, oltre alla stessa Ferragni, è coinvolto. L'ex manager dell'influencer è infatti indagato per concorso in truffa aggravata nell’inchiesta sui pandori Balocco Pink Christmas realizzati in collaborazione con l'azienda dolciaria.

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Il ruolo di Damato nelle società del'influencer

Il ruolo di Fabio Maria Damato era secondo solo a quello della nota imprenditrice digitale. La centralità dell'ormai ex manager è dimostrata dai poteri di vertice che fino a pochi giorni fa aveva nella cassaforte dell’influencer, la Sisterhood (100% Ferragni) a cui fa capo l'impero Ferragni centrato su due aziende soprattutto: Fenice e TBC Crew. La prima, partecipata al 32,5%, è licenziataria dei marchi “Chiara Ferragni” e nel 2022- stando all'ultimo bilancio disponibile- aveva realizzato 15,6 milioni di ricavi con 3,4 milioni di utile. La TBC Crew, invece,  è una “talent agency” che gestisce anche blog ed e-commerce e nel 2022 ha fatturato 14,5 milioni con 5,1 di utile.

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Chi è Fabio Maria Damato

L'ascesa di Damato parte dalla Puglia, precisamente da Barletta. Da lì si trasferisce a Milano per studiare Economia aziendale alla Bocconi. All'epoca aveva già iniziato a scrivere di moda, la sua vera passione. È in questo ambiente, tra sfilate e copertine patinate, che Damato incontra Chiara Ferragni, era stato proprio lui a raccontarlo durante un Ted Talk: "io ero giornalista e lei era agli esordi". Allora, tutti gli socnsigliavano di mischiarsi con il mondo delle blogger, ma l'intuizione di Damato si rivelò vincente. "Insieme abbiamo deciso di fare rumore- aveva raccontato Damato- abbiamo messo alla porta chi non credeva in noi". Il manager aveva preso parte a tutti i progetti dell'influencer, compresa la realizzazione del documentario «Chiara Ferragni Unposted», di cui è uno dei produttori esecutivi.

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