Industria 5.0, quando arriva la misura e cosa manca per renderla operativa
Il ministro Urso ha fatto sapere che, con grande probabilità, entro giugno dovrebbe essere tutto sistemato. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria: “Abbiamo incominciato una interlocuzione positiva, speriamo a breve di avere le risposte”
- C’è attesa per il decreto interministeriale e per il regolamento tecnico necessari per sbloccare i crediti d’imposta 5.0. La norma che ha varato il nuovo piano è inserita nel decreto Pnrr quater, approvato in Cdm il 26 febbraio e convertito in legge dal Parlamento il 23 aprile. Le agevolazioni copriranno gli investimenti effettuati dal primo gennaio 2024
- Si tratta di incentivi alle imprese che risultano innovative e che tagliano i consumi energetici. Questi, sotto forma di credito d’imposta, arrivano fino al 45% dell’investimento. Sono però agevolazioni ancora bloccate, appunto, in attesa dei decreti attuativi. A questo proposito, qualcosa si è mosso nella giornata di ieri, 28 maggio
- “Credo che entro il mese di giugno sarà tutto pienamente definito, quindi le imprese possono programmare i loro interventi e investimenti per la seconda parte dell'anno". Così si è espresso sul tema il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine dell'incontro al Mimit con presidente di Confindustria, Emanuele Orsini
- Si tratta, rimarca Urso, di misure "significative: parliamo di un importo totale per oltre 13 miliardi di euro tra Industria 4.0 ed efficientamento energetico" con il Pnrr
- Al termine dell’incontro di ieri è arrivato anche il commento di Emanuele Orsini, presidente di Confindustria: "Abbiamo incominciato una interlocuzione positiva, speriamo a breve di avere le risposte. Abbiamo parlato di priorità per l'industria e per il Paese: Industria 5.0, che per noi è fondamentale per rimettere al centro crescita e investimenti; di nucleare, materie prime e anche di automotive"
- Nei mesi scorsi la Ragioneria dello Stato ha manifestato grande cautela in merito alle regole relative ai crediti d’imposta, anche a seguito del cosiddetto "effetto superbonus" sui conti pubblici
- L’obiettivo di Industria 5.0 è agevolare con i crediti d’imposta le spese delle imprese, di qualsiasi dimensione, in beni strumentali innovativi a patto che il progetto comporti anche un risparmio energetico pari ad almeno il 3% della struttura produttiva oppure ad almeno il 5% se si considerano i processi interessati dall’investimento
- Il piano attinge copertura finanziaria di 6,3 miliardi dal Pnrr
- L’intensità del credito di imposta è commisurata all'entità dell’investimento. Punta a premiare di più le piccole e medie imprese e a obiettivi di efficienza energetica. Per investimenti fino a 2,5 milioni il credito di imposta arriverà al 45% nella classe più alta di risparmio energetico, cioè almeno il 10% per l’unità produttiva o 15% per il processo interessato dal progetto
- L’intensità dell’agevolazione è inversamente proporzionale all’investimento. Quindi, per la quota di investimenti compresa tra 2,5 e 10 milioni di spesa il credito d’imposta sarà del 25% nella terza classe di efficienza energetica, del 20% nella seconda e del 15% nella prima classe. Infine, per la quota tra 10 e 50 milioni il beneficio fiscale sarà rispettivamente del 15%, 10% e 5 per cento