Direttiva Case Green, l'impatto sulle abitazioni in Italia: costi e tempistiche
L’obiettivo del testo europeo, che riguarda le prestazioni energetiche nell’edilizia, è quello di ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici degli edifici entro il 2030, per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. Nel nostro Paese molti edifici hanno condizioni energetiche scadenti e dovranno essere riqualificati. Intanto, il prezzo delle abitazioni in classe G cala. Di questi temi si è occupata la puntata di "Numeri", di Sky TG24, andata in onda il 13 marzo
- In pochi anni tra 5,5 e 7,6 milioni di edifici tra privati pubblici che sono in condizioni energetiche scadenti dovranno essere riqualificati in Italia. Sono questi i dati forniti da Fillea Cgil e Unimpresa per gli immobili nelle classi più basse (F e G), all'indomani del via libera alla Direttiva europea sulle case green che punta a ridurre le emissioni di gas serra e il consumo di energia per portare il settore a zero emissioni entro il 2050. Anche di questo tema si è occupata la puntata di Numeri, di Sky TG24, andata in onda il 13 marzo
- Ma cosa prevede la direttiva? Per le case private di nuova costruzione dovranno esserci “zero emissioni” dal 2030, mentre per le strutture pubbliche la regola varrà già dal 2028. Ci sarà anche l’obbligo dei pannelli solari, dal 2030
- In Italia, per quanto riguarda i gas serra, le case contribuiscono per il 12,5%. Mentre sul fronte delle polveri sottili, se si guarda unicamente il caso della Lombardia, si vede che il riscaldamento degli edifici contribuisce per il 52%
- La discussione sull’impatto ambientale delle abitazioni negli ultimi anni sta avendo anche un riverbero sui prezzi degli immobili. Quelli in classe G registrano un calo del 25% (stando ai dati del 2022)
- Centrale diventa anche l’Ape, cioè l’attestato di prestazione energetica. Al momento su 35 milioni di abitazioni, ce l’hanno solo 5 milioni
- Secondo l’Istat oltre l’82% degli edifici in Italia sono residenziali, cioè 12 milioni sui 14,5 milioni totali, con i restanti 2,5 milioni rappresentati da altre tipologie. Questi edifici sono mediamente "vecchi": secondo l’Enea, quasi 6 su 10 hanno un’età media di 59 anni e la classe energetica attuale non è buona. Infatti, come rilevato, quasi la metà degli edifici residenziali attualmente presenti è in classe G oppure E, cioè le due più basse
- Come in Italia, anche in Europa la classe energetica delle case non è buona: questo significa che per la direttiva europea, quasi il 60% delle abitazioni sarà da ristrutturare entro il 2050. Ci sono poi un 15% di nuove abitazioni e un quarto che già oggi può andare bene, in particolare quelle di nuova costruzione. Infatti, come rileva Enea, le case costruite durante il 2022 sono per il 95% in classe A. In foto, Parigi