Tassi in calo, le rate per auto, casa e lavatrice ora sono meno care: quanto si risparmia?
In attesa del taglio del costo del denaro, su cui la Bce deciderà a giugno, è già calata la media dei tassi di interesse rispetto a fine 2023: ad oggi si possono risparmiare 54mila euro sulle rate di una casa, 10mila su quelle di un’auto e 144 su quelle di una lavatrice. "Le banche hanno capito che è giunto il momento di mettere un freno alle difficoltà di famiglie e imprese ancora alle prese con una politica monetaria restrittiva", ha dichiarato il segretario generale Fabi Sileoni
- Buone notizie per i mutui. "In attesa del primo taglio del costo del denaro, che la Bce dovrebbe decidere a breve, le banche stanno migliorando le condizioni su prestiti e mutui alle famiglie", ha dichiarato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. "La media dei tassi di interesse per i mutui e le rate dei finanziamenti è già sensibilmente calata rispetto a fine 2023 e questo comporta vantaggi per tutte quelle persone che vogliono comprare casa, un’automobile o una lavatrice", ha concluso
- Nel corso del 2023, i nuovi mutui a tasso variabile erano arrivati anche oltre il 6% dallo 0,6% di fine 2021, oggi la media è pari al 3,69%, evidenzia la Fabi. Vuol dire che per un prestito da 200 mila euro della durata di 25 anni la rata mensile nel 2023 era di 1.212 euro, mentre oggi è di 1.032 con un risparmio di 180 euro al mese e di 2.162 euro l'anno. Nel complesso, secondo Fabi, il totale del mutuo è sceso di 54.044 euro (-14,9%)
- Anche per pagare le rate dei finanziamenti per l'acquisto di un'auto i costi degli interessi si stanno riducendo. Secondo le stime Fabi, per acquistare un'automobile da 25 mila euro interamente a rate, con un finanziamento da 10 anni, il costo totale è salito da 37.426 euro di fine 2021 ai 48.961 euro di fine 2023, mentre oggi è sceso a 38.835, con un risparmio complessivo di 10.126 euro (-20,7%) rispetto ai tassi di fine 2023
- Lo stesso vale per una lavatrice da 750 euro acquistata interamente a rate: con un finanziamento da 5 anni, il costo totale è passa da 942 euro di fine 2021 a 1.106 euro di fine 2023, mentre oggi è sceso a 962 euro con un risparmio complessivo di 144 euro (-13,1%)
- A fine marzo 2024, il valore complessivo dei mutui per l'acquisto di abitazioni ammontava, a 423,4 miliardi di euro, in crescita di circa 33 miliardi rispetto a fine 2020 (+9%), ma in calo di 3 miliardi rispetto a fine 2022 (-1%). Sul totale di 423,4 miliardi erogati, circa un terzo, cioè 144 miliardi, è a tasso variabile e i restanti 279 miliardi sono a tasso fisso
- Quanto ai mutui a tasso fisso, che resta la tipologia preferita da chi compra casa, a partire da luglio 2022, sono passati da un interesse medio di circa l'1,8% anche fino a oltre il 6%. Negli ultimi mesi, le banche hanno iniziato una progressiva riduzione dei tassi praticati alle famiglie con il tasso medio fisso, sceso al 3,69% a marzo scorso. La riduzione è stata meno accentuata sui mutui a tasso variabile con la media stabile sopra il 4%
- Come ha osservato Sileoni, "le banche hanno capito che è giunto il momento di mettere un freno alle difficoltà di famiglie e imprese che si trovano ancora a pagare il prezzo di una politica monetaria restrittiva. Come sempre gli istituti anticipano le decisioni di politica monetaria"
- "La media dei tassi di interesse è già sensibilmente calata rispetto a fine 2023 e questo comporta importanti vantaggi per tutte quelle persone che vogliono comprare casa. È opportuno comunque sottolineare che non torneremo più ai tassi zero cioè a quella fase, per certi versi anomala, che è durata 10 anni", ha dichiarato Sileoni
- In una nota il centro studi Unimpresa stima che proprio il taglio dei tassi in Europa, atteso nella riunione Bce del 6 giugno, darà un contributo prioritario “a spingere l’accelerazione del Pil in Italia, che da un +0,7-0,8% di quest’anno nel 2025 dovrebbe crescere tra l’1,2 e l’1,3%”
- Per Unimpresa la maggiore crescita economica, oltre che dal taglio dei tassi, “sarà favorita da altri tre fattori: il recupero di potere d’acquisto delle famiglie, la ripresa del commercio mondiale e l’aumento della spesa finanziata dal Pnrr”