Mutui green, offerte in aumento e risparmio fino a 60 punti base: i dati
Tra i prodotti più convenienti dell’ultimo periodo ci sono i finanziamenti relativi a un immobile che ha una classe energetica alta, come A o B. Tipologie di prestiti destinate a consolidarsi visto che l’Unione europea ha approvato la direttiva che punta alla neutralità climatica entro il 2050 riducendo o azzerando le emissioni degli edifici
- Fra i mutui più convenienti al momento ci sono quelli cosiddetti green che, rispetto a un finanziamento standard, consentono di risparmiare tra i 20 e i 30 punti base, con punte fino a 60 punti base, ovvero un taglio di 400-500 euro l’anno per un prestito canonico di 140mila euro
- La valutazione di mutuo green varia da banca a banca ma, in linea di massima, rientrano in questa categoria i finanziamenti agganciati a un immobile con classe energetica A e B. E in alcuni casi gli istituti di credito vi fanno rientrare anche la C (in una scala dove la lettera G corrisponde al livello più basso)
- I mutui green hanno poi un altro merito: stanno contribuendo a riattivare l’offerta, in particolare da parte di alcuni istituti di credito che lo scorso anno hanno drasticamente ridotto le erogazioni defilandosi parzialmente dal mercato
- Il confronto è evidente se si osservano i dati di Mutuionline.it pubblicati da Il Sole 24 Ore. Se si considera un mutuo di 20 anni di 100mila euro per una prima casa di 200mila euro, un finanziamento standard a tasso fisso, ad esempio di Crédit Agricole, ha un tasso del 2,59%, una rata di 534 euro e un TAEG di 2,90%. Un mutuo green sempre dello stesso istituto ha un tasso dell’1,99%, una rata di 505 euro e un TAEG del 2,17%
- Un risparmio presente anche con un mutuo alle stesse condizioni ma a tasso variabile: Ing, ad esempio, con un mutuo standard ha un tasso del 4,60%, una prima rata di 632 euro e un TAEG del 4,88%. Se invece si sceglie l’opzione green, il tasso scende al 4,40%, la prima rata a 621 euro e il TAEG al 4,67%
- Il Parlamento Europeo lo scorso 12 marzo 2024 ha approvato in via definitiva la "direttiva case green" con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 a effetto serra e il consumo energetico entro il 2030, in vista del raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050
- La direttiva prevede che i nuovi edifici costruiti dopo il 2020 (edifici pubblici dopo il 2018) debbano avere un impatto energetico prossimo allo zero, il che significa consumi molto bassi. Inoltre, incoraggia gli Stati membri a elaborare strategie a lungo termine per la ristrutturazione degli edifici esistenti, trasformandoli in immobili ad alta efficienza energetica entro un termine definito
- Partendo da un parametro oggettivo quale può essere uno sconto, spiega Il Sole 24 Ore, "si ricava che l’offerta si sta muovendo, mostrando una forte disponibilità ad erogare mutui di questa tipologia che per una banca rappresentano anche minori rischi, andando difatti ad ipotecare immobili di più elevata qualità e, di conseguenza, clienti con un grado di solvibilità migliore"
- I dati sono però ancora insufficienti. "La domanda per questi mutui è ancora piuttosto modesta. Prendendo in considerazione l’ultimo trimestre del 2023, la percentuale di erogazioni di questa tipologia di prodotto sul totale del mix è stata di circa il 9%, anche se quest’anno sembra destinata a crescere alla luce di offerte più competitive rispetto allo scorso anno", sottolinea Alessio Santarelli, direttore generale broking di MutuiOnline, a Il Sole 24 Ore
- È una moda oppure dovremo abituarci a un mercato sempre più spaccato in futuro? "Tendiamo a escludere che si tratti solamente di una mera strategia di marketing, le offerte sono più vantaggiose", sottolinea Santarelli. A trarne vantaggio, così, potrebbe essere il patrimonio immobiliare italiano nel medio/lungo periodo, che potrebbe ringiovanire