Bonus idrico integrativo 2024: come funziona e quando fare domanda
Si tratta di un’agevolazione riservata a chi vive in condizioni di particolare svantaggio economico. Per accedervi le famiglie devono presentare la domanda entro e non oltre il 30 maggio 2024, ma la scadenza può variare in base all’ente. Anche gli importi variano in base alle scelte delle singole amministrazioni locali
- Il bonus idrico integrativo è un’agevolazione riservata a chi vive in condizioni di particolare svantaggio economico. Per accedervi le famiglie devono presentare la domanda entro e non oltre il 30 maggio 2024, ma la scadenza può variare in base all’ente. Ecco tutto quello che c’è da sapere
- L’accesso al bonus idrico integrativo 2024 è condizionato al possesso di una serie di requisiti, tra i quali è prevista una soglia Isee. Va però subito ricordato che il regolamento di attuazione della normativa è demandato alle varie autorità idriche regionali e locali, mentre gli avvisi che riportano le modalità per presentare la richiesta sono di competenza diretta delle amministrazioni comunali
- La misura si va ad aggiungere al bonus sociale nazionale relativo alla fornitura dell'acqua potabile. Il finanziamento avviene attraverso un fondo di solidarietà che provvede a ripartire le risorse disponibili tra i vari territori. Per poter accedere alla misura, i potenziali beneficiari devono presentare una specifica domanda, che deve essere inoltrata entro e non oltre il 30 maggio 2024 (o altra data decisa dall’ente)
- Per poter accedere all’agevolazione, le famiglie devono quindi presentare un’apposita richiesta che può essere presentata online o agli sportelli dedicati, il cui indirizzo viene indicato all’interno del portale dell’ente territoriale che si occupa di gestire il bonus idrico integrativo 2024
- Alla domanda è necessario allegare la seguente documentazione:
- un documento d’identità valido del richiedente;
- una copia della bolletta dell’utenza domestica per la quale si sta chiedendo il bonus;
- copia dell’attestazione Isee ordinario in corso di validità nel momento in cui si presenta la domanda
- Occorre anche essere in possesso di determinati requisiti, tra i quali:
- per quanti abbiano un’utenza idrica diretta, l’intestatario del contratto di fornitura deve avere obbligatoriamente la residenza anagrafica all’indirizzo di fornitura;
- se, invece, l’utenza è indiretta occorre avere la residenza anagrafica che coincide con l’indirizzo della fornitura condominiale
- In entrambi i casi il richiedente deve comunque necessariamente rispettare il requisito fondamentale del disagio economico e sociale. I parametri, in questo caso, sono fissati direttamente dai singoli Comuni, a cui è stato anche demandato il compito di fissare l’ammontare del contributo
- Gli importi possono variare a livello locale. Per esempio, nel Comune di Roma (come riportato dal sito lavoroediritti.com) il bonus si calcola come la spesa per i corrispettivi fissi e variabili di acquedotto, fognatura e depurazione per un consumo fino a:
- 40 mc annui per ciascun componente nucleo familiare, per utenze dirette e indirette con ISEE non superiore a € 9.530 aventi diritto a norma del presente regolamento;
- 20 mc annui per ciascun componente nucleo familiare, per altre utenze aventi diritto a norma del presente regolamento
- La quantificazione del bonus viene effettuata dal gestore, sulla base dei dati trasmessi all’atto della presentazione della domanda e tenendo conto delle tariffe in vigore nell’anno di riferimento
- Un altro esempio, riportato da Qn, è quello della Sardegna, dove vengono corrisposti:
- 25 euro per ogni componente del nucleo familiare nei casi in cui l’indicatore Isee ordinario sia inferiore a 9mila euro;
- 20 euro per ogni componente del nucleo familiare nei casi in cui l’indicatore Isee ordinario sia compreso tra i 9mila euro e la soglia di 20 mila euro