Investimenti, puntare sui fondi obbligazionari prima delle mosse Bce: ecco perché conviene
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Intervistati da Il Sole 24 Ore, alcuni analisti concordano nel ritenere che il probabile taglio dei tassi di interesse non preclude alla possibilità di rendimenti per chi decide di entrare nel comparto. Ma a differenza dei bond di Stato molto dipenderà dalla capacità di "rotazione" dei titoli, che hanno caratteristiche e scadenze differenti
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- In attesa del probabile taglio dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea, dopo i rialzi avvenuti fino a metà 2023, la scelta di chi intende investire sui fondi obbligazionari potrebbe risultare ancora vantaggiosa. Ecco perché
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- Come sottolineano alcuni analisti finanziari intervistati da Il Sole 24 Ore , per gli investitori che hanno acquistato fondi obbligazionari all’indomani della stretta monetaria della Bce, il rendimento non è stato significativo
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- Secondo il quotidiano finanziario dopo l’ultimo rialzo a metà settembre 2023, le prospettive per chi ha deciso di entrare nel settore sono diventate più rosee
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- Come spiega a Il Sole 24 Ore Matthieu David, branch general manager per l’Italia di Candriam, “gli investitori che hanno smobilitato la liquidità ferma sui conti correnti, a rischio erosione in tempi di inflazione più alta, per indirizzarla sui fondi obbligazionari hanno fatto bene perché le cedole attualmente elevate possono costituire una componente integrativa del reddito”
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- Secondo David la finestra per posizionarsi sul mercato obbligazionario resterà aperta anche per i prossimi mesi a patto che “il gestore selezioni gli emittenti attraverso un’attenta analisi del loro business model, della loro propensione a integrare le sfide dello sviluppo sostenibile e dei loro fondamentali”
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- La scelta di investire sui fondi obbligazionari risponde più alla capacità di rotazione del portafoglio più che alle fluttuazioni di tipo congiunturale. A differenza di un titolo di Stato, un fondo obbligazionario è composto da numerosi titoli con scadenze differenti il cui dinamismo può fare la differenza
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- Come sottolinea sempre nell'intetervista al Sole Alessandro Tentori, responsabile investimenti Europa di Axa Im, gli investitori che evitavano i bond con rendimenti negativi, come per esempio i Bund tedeschi tra il 2019 e il 2022, ora sono attratti da questo nuovo regime dei tassi di interesse. Tentori consiglia di diversificare i fondi su cui investire e di non concentrare tutto in singoli titoli perché “nonostante l’aumento dei rendimenti, un bond rimane pur sempre un bond: un flusso di cedole con ripagamento del nozionale a scadenza”
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- In vista di un probabile taglio dei tassi d’interesse, resiste ancora il margine di guadagno potenziale dall'acquisto di fondi obbligazionari. Per Anna Paola Marchi, direttrice della distribuzione per l’Italia di Federated Hermes “i dati su inflazione e crescita fanno presumere che i tassi rimarranno a livelli elevati"
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- Marchi evidenzia poi come “le emissioni dei titoli di maggiore qualità siano interessanti dopo che l’anno scorso il mercato ha favorito i junk bond e il temuto atterraggio duro non si è materializzato”