Bonus edilizi, più controlli dei Comuni contro frodi e irregolarità: cosa sappiamo
Un emendamento al decreto Superbonus vorrebbe inserire nelle competenze delle amministrazioni locali anche le verifiche su alcune agevolazioni, come i bonus per l'abbattimento delle barriere architettoniche e il rifacimento delle facciate
- Potrebbero ampliarsi le competenze dei Comuni nella lotta alle irregolarità e alle frodi in alcune agevolazioni edilizie previste dallo Stato. Ora gli enti locali potrebbero essere chiamati a svolgere non solo controlli sul Superbonus, ma anche sul bonus barriere architettoniche e sul bonus facciate
- Facciamo un passo indietro. La commissione Finanze del Senato sta lavorando sulla legge di conversione del decreto Superbonus: nei giorni scorsi sono stati presentati diversi emendamenti al testo da parte di partiti di maggioranza e opposizione (Forza Italia, Lega, Pd, M5s, Avs e Iv)
- Con un emendamento a prima firma Massimo Garavaglia, il Carroccio ha proposto di coinvolgere i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus, incentivandone la partecipazione con un riconoscimento del 50% delle somme e sanzioni eventualmente incassate. Ma ora l'ipotesi allo studio è quella di andare oltre questo perimetro
- Come spiega il Sole 24 Ore, la maggioranza starebbe pensando di mettere nel pacchetto delle verifiche dei Comuni anche altre agevolazioni che presentano maggiori rischi di violazioni: tra queste, appunto, il bonus barriere architettoniche e il bonus facciate. Ma ricordiamo in cosa consistono
- Il bonus per l'eliminazione barriere architettoniche è stato modificato dal decreto Salva spese, il cui via libera è arrivato due mesi fa. Fino al 2025 viene riconosciuta una detrazione Irpef del 75% sulle spese sostenute per la rimozione di ostacoli alla mobilità negli edifici, anche in assenza di disabili. Gli interventi possono riguardare scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici
- Il bonus facciate - cessato nel 2023 - consisteva in una detrazione d'imposta del 90% delle spese sostenute nel 2020-21 e del 60% di quelle nel 2022, per interventi finalizzati al recupero o al restauro della facciata esterna degli edifici di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali
- Come spiega il Sole 24 Ore, l'ultima versione del provvedimento, atteso in Aula a metà maggio, parla di potenziare l'azione di contrasto "alle attività fraudolente relative all’indebita percezione e utilizzo di detrazioni" maturate con il Superbonus. Ma attenzione: nell’emendamento citato si legge di verifiche anche su "interventi relativi alle facciate degli edifici e per l’eliminazione delle barriere architettoniche"
- Come ricorda il quotidiano economico, eventuali controlli specifici - con tanto di accesso in cantiere - per il bonus barriere architettoniche sarebbe una novità assoluta. Diverso il caso dell'agevolazione che riguarda le facciate degli edifici, già sotto la lente d'ingrandimento della Guardia di Finanza che più volte ha individuato operazioni fraudolente
- Ci sono tuttavia dei nodi da sciogliere, scrive il quotidiano economico. Anzitutto bisogna definire quanta parte delle somme incassate andrebbe ai Comuni: al momento l’ipotesi è del 50%, ma la percentuale potrebbe scendere fino al 30. Inoltre, la partecipazione degli enti locali a questo tipo di attività ha portato, in tema di evasione fiscale, a 125mila segnalazioni a GdF e Agenzia delle Entrate in 14 anni: una cifra ritenuta bassa
- In aggiunta, spiega il Sole 24 Ore, gli uffici tecnici delle amministrazioni locali hanno poche possibilità di prendere in carico nuove attività, anche per via degli appalti del Pnrr. Solo col Superbonus, gli accessi ai cantieri dovrebbero riguardare ben 494mila edifici: un numero molto elevato, destinato ad aumentare in caso di inserimento nei controlli anche del bonus barriere architettoniche e del bonus facciate