Decreto Flussi, 54% domande per lavoratori stranieri dal Sud. Ma c'è il rischio truffe
Nei tre click day del 18, 21 e 25 marzo si sono superate le 700mila istanze, a fronte di poco più di 151mila posti disponibili. La regione che ne ha inviate di più è la Campania. Il Sole 24 Ore evidenzia che il sistema non è impermeabile alla possibilità di "richieste false", inviate con lo scopo di ricevere denaro da chi ha intenzione di entrare in Italia
- I tre click day del 18, 21 e 25 marzo, organizzati nell’ambito del Decreto Flussi per favorire il lavoro straniero regolare in Italia, hanno segnato la cifra record di più di 700mila domande da parte di potenziali datori di lavoro, a fronte di 151mila posti disponibili. Il 54% delle domande è arrivato dalle regioni del Sud Italia. Ma c’è il rischio che intorno a questa iniziativa siano organizzate truffe, sia ai danni dei datori di lavoro che dei cittadini extraeuropei
- A sottolinearlo è il Sole 24 Ore, che guardando ai dati sulla provenienza territoriale delle domande – sulla base delle informazioni fornite dal Ministero dell’Interno – e incrociandoli con gli allarmi di sindacati e associazioni parla di una suddivisione "anomala" delle richieste per lavoratori stranieri (stagionali, non stagionali e per assistenza familiarie in ambito sociosanitario)
- Si sottolinea una non totale corrispondenza della geografia della domande con i tassi di disoccupazione e con il numero di imprese che abitano le varie regioni
- Il Sole 24 Ore parla ad esempio di possibili "richieste false" inviate con lo scopo di ricevere denaro da chi ha intenzione di entrare in Italia. Romano Magrini, responsabile relazioni sindacali, lavoro, immigrazione e sicurezza di Coldiretti fa sapere che la questione è già stata posta ai ministeri competenti
- Il pericolo, evidenzia Magrini, è che i datori di lavoro che beneficerebbero davvero dagli ingressi previsti dal Decreto Flussi si ritrovino senza manodopera. E suggerisce che si metta in piedi un meccanismo per controllare che effettivamente alle domande accolte seguano le sottoscrizioni di contratti di soggiorno
- Si tratta di oltre tre volte le richieste provenienti dalla Lombardia (10,7%), dove le imprese sono circa 940mila e dove la disoccupazione viaggia sul 4%
- La Provincia di Napoli (oltre 119mila richieste) da sola totalizza più domande di Veneto ed Emilia-Romagna insieme. Caserta (53.331) e Salerno (42.582) superano Milano (35.861) e Roma (32.630)
- Alcune storture potrebbero essere determinate dal sistema in vigore. L’esame delle domande accettate passa dagli sportelli unici per l’immigrazione, per il rilascio del nulla osta, poi le richieste vengono trasmesse ai Paesi di riferimento dei lavoratori per l’emissione del visto d’ingresso. Infine l’azienda interessata deve far riferimento alle prefetture per il contratto di soggiorno. La scarsa presenza di ispettori del lavoro rende però difficili i controlli al termine della trafila
- Il Sole 24 Ore scrive che si rischia che molti lavoratori stranieri entrino in Italia con un nulla osta rilasciato in automatico secondo le regole vigenti e con un visto regolare, per poi entrare in una situazione di irregolarità una volta che l’impresa che avrebbe dovuto assumerli non porti a termine le procedure