Bonus 100 euro, ecco perché sarà inferiore a questa cifra

Economia
Vittorio Eboli

Vittorio Eboli

Sui mass media viene chiamato "bonus 100 euro" dopo l'annuncio del Governo, ma in realtà la cifra in busta paga il prossimo gennaio, per i redditi fino a 28mila euro, sarà di sicuro più bassa. Vediamo perché

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Lo schema di decreto uscito dal Consiglio dei ministri del 30 aprile inserisce una serie di paletti per cui i 100 euro annunciati come bonus a gennaio per i redditi bassi sono non la somma incassata da tutti gli aventi diritti ma solo la cifra massima raggiungibile.

Lorda: perché, entrando nel reddito complessivo, è tassata con l’aliquota Irpef del 23%, che, con la rimodulazione delle aliquote in vigore da quest’anno, è quella che si applica ai redditi fino a 28 mila euro.

 

Esclusi chi paga zero o pochissime tasse 

Sono esclusi dal beneficio i redditi molto bassi, quelli per i quali già non si pagano tasse (la cosiddetta no tax aera: se non pago tasse, non posso ovviamente avere sconti sulle tasse).

E, come spiega il comunicato di Palazzo Chigi, bisogna avere redditi da lavoro dipendente che siano superiori alle detrazioni spettanti. Ossia: il lavoratore non deve essere finsclamente incapiente (esempio: se pago meno di 100 di tasse, non posso avere detrazioni superiori a 100). In sostanza, se pago zero o pochissime tasse, niente bonus.

Bonus 100 euro

Bonus rapportato alla porzione di anno lavorata

Si tratta quindi di una indennità a importo variabile destinata ai lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28mila euro, con coniuge non separato e almeno un figlio (entrambi a carico), oppure almeno un figlio a carico nelle diverse ipotesi di nuclei monogenitoriali.

A questo perimetro, si applicano altri due paletti. Il bonus va rapportato al periodo di lavoro dell’anno (esempio: se si è lavorato 6 mesi, il massimo che si può ottenere sarà di 50 euro).

E non c’è automatismo: il bonus andrà richiesto espressamente.

Bonus 100 euro paletti

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