Cacao, non si ferma la corsa dei prezzi: le cause e il rischio rincari sul cioccolato
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A marzo il costo delle fave sui mercati internazionali ha stabilito nuovi record sfondando per la prima volta quota 10mila dollari a tonnellata. Epicentro della crisi è il calo della produzione in Africa Occidentale, dove fenomeni climatici estremi (ma non solo) fiaccano le coltivazioni. Il consumo di cioccolato, invece, continua a salire
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- I rincari sulle uova di Pasqua certificano il momento “amaro” della filiera del cioccolato alle prese con un’impennata record del prezzo del cacao. Ecco perché
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- In crescita costante da almeno due anni, il mese scorso il costo delle fave di cacao ha toccato un nuovo record sfondando quota 10mila dollari alla tonnellata nelle borse merci di New York e Londra
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- Il motivo per cui il cacao oggi è acquistato “a peso d’oro” è da ricercarsi in primo luogo nel calo della produzione in Africa Occidentale. Paesi come Ghana, Costa d’Avorio e Camerun esportano oltre il 70% a livello globale
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- Da tempo la regione è colpita da fenomeni climatici estremi come siccità, ondate di caldo e alluvioni che nel tempo fiaccano i raccolti. Il Ghana, alle prese lo scorso dicembre con le inondazioni causate da “El Nino”, ha annunciato che quest’anno la produzione di cacao si fermerà a 650mila tonnellate, duecento in meno di quanto inizialmente previsto. L'ente regolatore ivoriano paventa un raccolto inferiore del 33%: 400mila tonnellate rispetto alle 600mila del 2023
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- In secondo luogo le condizioni meteo avverse frutto dei cambiamenti climatici alimentano l’insorgere di malattie nelle piantagioni. Il “Cocoa swollen shoot virus disease” danneggia le piante di cacao così come il “baccello nero” che fa marcire il raccolto a causa dell’eccessiva umidità
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- La produzione di cacao in Africa Occidentale cala inoltre per la diminuzione di terreni coltivabili: le estrazioni illegali di metalli e minerali preziosi come oro, uranio e diamanti ha portato a una progressiva deforestazione. In parallelo cresce il numero di coltivatori in crisi per l'aumento dei costi di produzione costretti a vendere i propri terreni alle imprese minerarie
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- Nei paesi occidentali invece aumenta il consumo di cioccolato: secondo le stime negli Stati Uniti ha raggiunto mediamente gli 8 chili a persona in un anno, tre in più di Regno Unito e Europa
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- Come dichiarato da un portavoce del gruppo Nestlè, proprietario di marchi come Kitkat e Smarties, a causa del costo del cacao triplicato in dodici mesi il prezzo dei prodotti a base di cioccolato sono destinati ad aumentare. Sulla stessa linea Mondolez, proprietaria di marchi come Toblerone e Oreo, che per quest'anno prevede rialzi simili al +15% del 2023
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- Il produttore svizzero di cioccolato "Lindt & Sprungli" stima aumenti fino al 2025 dopo il +10,1% nel 2023. Secondo gli economisti anche nell'ipotesi il prezzo del cacao scenda, il costo del cioccolato è destinato a rimanere alto anche nei prossimi anni
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- L’impiego del cacao è variegato ed è materia prima per altri prodotti oltre al cioccolato: burro cacao, succhi e miscele per bevande, integratori alimentari, profumi e prodotti cosmetici rischiano di vedere aumentato il prezzo