Superbonus e bonus edilizi, addio sconto in fattura e cessione del credito. Le novità
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Il Cdm ha approvato un decreto legge con nuove limitazioni sui bonus edilizi. Il provvedimento non era all'ordine del giorno. Viene eliminato ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano, ma potrebbero esserci modifiche per le zone terremotate. Arriva la dichiarazione preventiva. Giorgetti: “Generosità eccessiva, mal di pancia per gli effetti”
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- Nel corso del Consiglio dei ministri del 26 marzo, a sorpresa, è stato approvato un decreto legge con nuove limitazioni sui bonus edilizi. Il provvedimento, che non era all'ordine del giorno, è stato presentato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e ha lo scopo di tenere sotto controllo i costi
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- Il governo ha approvato un decreto in materia di bonus edilizi che elimina ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano, ha spiegato Giorgetti. Tuttavia a quanto si apprende da diverse fonti, il governo sta ancora mettendo a punto gli ultimi dettagli della versione finale del decreto, esaminando le richieste arrivate fino ad ora, in particolare sulle zone terremotate e sui redditi bassi
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- “Abbiamo eliminato la disposizione della remissione in bonis che avrebbe consentito fino al 15 ottobre le correzioni con il pagamento di minime sanzioni di tutte le comunicazioni già intervenute e previsto per tutte le nuove fattispecie una nuova comunicazione preventiva, quando si inizia il lavoro, in modo da avere un monitoraggio del fenomeno e non solo quando le fatture vengono caricate”, ha aggiunto il ministro dell'Economia
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- Scompare lo sconto in fattura, arriva la dichiarazione preventiva, i crediti verranno sottratti prima dai 'debiti', cioè dai ruoli iscritti nelle cartelle esattoriali in via definitiva. E poi c’è la limitazione della cessione del credito Ace (Aiuto alla crescita economica riconosciuto alle imprese) perché si era iniziato a notare un utilizzo fraudolento su questa agevolazione che peraltro è eliminata dalla riforma fiscale
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- L’esecutivo dunque corre ai ripari sui rischi di nuovi sforamenti dei conti da parte del Superbonus e dei bonus fiscali ed energetici. "Norme nate in modo scriteriato e che hanno prodotto risultati devastanti per la finanza pubblica", dice senza giri di parole Giorgetti. "Qualcuno sorrideva sul mal di pancia - aggiunge - confermo che fa malissimo a me e a tutti gli italiani”
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- Le misure - dice Giorgetti - "sono tese a chiudere definitivamente la eccessiva generosità" della misura. Di fatto una pietra tombale sui rischi futuri e i cui effetti attuali "potremo definitivamente contabilizzare tra pochi giorni quando si caricherà la finestra per tutte le fatture e i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023"
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- La decisione arriva guardando alle nuove previsioni che il governo farà a breve con il Def, in aprile, e per le quali si attende anche la valutazione da parte di Eurostat dei criteri di contabilizzazione dei bonus. Le indiscrezioni parlano di ulteriori sforamenti per 10 miliardi
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- "Già il conto è salatissimo - ammette Giorgetti, ribadendo gli allarmi già lanciati nel passato - Anche se qualcuno ne è entusiasta, il prezzo per la finanza pubblica e sul debito graverà per diversi anni a venire. L'obiettivo di questo decreto è mettere un punto finale rispetto all'impatto sul 2023, fatto salvo le valutazioni definitive di Eurostat"
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- Nel comunicato finale del Cdm a proposito del nuovo decreto si legge anche che "al fine di garantire un'adeguata e tempestiva conoscenza delle grandezze economiche e finanziarie connesse alle misure agevolative oggetto del decreto” si prevede “l'introduzione di misure volte ad acquisire maggiori informazioni inerenti alla realizzazione degli interventi agevolabili”
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- “È, inoltre, previsto, un corredo sanzionatorio. In particolare, l'omessa trasmissione di tali informazioni, se relativa agli interventi già avviati, determina l'applicazione di una sanzione amministrativa di euro 10.000, mentre per i nuovi interventi è prevista la decadenza dall'agevolazione fiscale”, si legge