Scuola, arrivano gli arretrati degli stipendi di docenti e personale Ata: le cifre
A breve in busta paga insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario riceveranno gli aumenti previsti dal rinnovo di contratto 2019/2021, ovvero dai 300 ai 1.700 euro lordi una tantum. Come ha osservato Flc-Cgil, la cifra netta è però più bassa del 33%, considerando la presenza delle ritenute assistenziali, previdenziali e fiscali
- Dai 300 ai 1.700 euro lordi una tantum. Arrivano gli arretrati in busta paga per gli insegnanti e il personale Ata delle scuole, dopo il rinnovo del contratto 2019/2021 siglato lo scorso 18 gennaio
- Si tratta di una “emissione speciale” che copre il periodo di mancati aumenti da gennaio 2022 allo scorso febbraio
- L'emissione è stata avviata contestualmente alla normale busta paga mensile, sulla piattaforma NoiPa, per circa 1,2 milioni tra docenti, bidelli e amministrativi, più 12mila addetti Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica)
- Questi aumenti sono relativi al rinnovo del Contratto collettivo nazionale 2019/21 sottoscritto lo scorso 18 gennaio. Gli arretrati riguardano la Retribuzione professionale docente (Rpd) che grazie al rinnovo del Ccnl subisce un incremento a decorrere da gennaio 2022. Gli arretrati, per quanto riguarda invece l’aumento del Compenso individuale accessorio (Cia), spettano anche al personale Ata
- Quanto al netto che è stato erogato ai lavoratori della scuola, considerando le ritenute assistenziali, previdenziali e fiscali, l’importo, secondo Flc-Cgil, va ridotto in media del 33%
- Un docente con meno di 14 anni di esperienza riceve circa 200 euro, mentre uno che ha un’esperienza trentennale arriva a oltre 310 euro. Solo funzionari e addetti con qualifiche elevate (come i dirigenti), però, vedono una somma importante: ben 1.669,11 euro lordi, circa mille netti
- Gli aumenti per i lavoratori Afam sono più alti: si va dagli 846 euro lordi per gli addetti dell’Area prima ai 1.965 euro, sempre lordi, per i docenti in servizio da più di 28 anni. Per quanto riguarda le università, invece, saranno i singoli atenei a stabilire quando arriveranno gli aumenti in busta paga con gli arretrati per i docenti
- Tuttavia, per i sindacati questo non basta. “Lo Stato deve pagare mensilmente un assegno pari al 50% dell'inflazione programmata per il mancato rinnovo del contratto successivo. In media si tratta di una cifra importante: 2mila euro, al netto di quanto ricevuto a dicembre con assegno relativo ad anticipo rinnovo contrattuale 2022-2024, e riguardano l'indennità di vacanza contrattuale assegnata solo in piccola parte”, spiega Marcello Pacifico del sindacato Anief
- A detta dei sindacati questo non viene fatto: il governo invece di spendere per questo i 5 miliardi stanziati per gli aumenti preferisce tenere i soldi in cassa in attesa del rinnovo contrattuale
- “In attesa del rinnovo del contratto di categoria, noi continueremo a proporre e portare avanti appositi ricorsi, per personale di ruolo e precari, finalizzati al recupero della piena indennità di vacanza contrattuale: in pratica, portiamo avanti delle azioni giudiziarie per il recupero del doppio dell'assegno ricevuto a dicembre 2023, esattamente come dice la legge in vigore”, sostiene Pacifico