Sismabonus, detrazioni fino all’85% per chi acquista case antisismiche: come funziona
Il tetto massimo di spesa è 96.000 euro, con un risparmio che può arrivare fino a 81.600 euro sull'Irpef. La misura spetta solo a chi risulta proprietario al rogito ed è riconosciuta a prescindere dal fatto che si tratti di prima o seconda casa
- A fine anno è in scadenza il bonus per chi acquista case antisismiche riqualificate dal costruttore: l’agevolazione è riconosciuta sia per le prime sia per le seconde case e anche per gli immobili destinati a uso produttivo (come uffici o negozi). Si tratta del cosiddetto Sismabonus
- Come spiega il sito dell’Agenzia delle Entrate, per le spese sostenute dal primo gennaio 2017 al 31 dicembre 2024 spetta una detrazione del 50%, che va calcolata su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare
- Si accede a una detrazione più elevata (70 o 80%) quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (80 o 85%). Infine, chi compra un immobile in un edificio demolito e ricostruito nei Comuni in zone classificate a “rischio sismico 1” può detrarre dalle imposte una parte consistente del prezzo di acquisto (75 o 85%, fino a un massimo di 96.000 euro)
- In generale, la detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali dello stesso importo
- L’Agenzia nella risoluzione n.14 dell'8 marzo ha ricordato alcuni requisiti: al momento del rogito deve essere attestata la riduzione della classe di rischio sismico rispetto all'edificio che è stato demolito
- Lo sconto in fattura o cessione di credito è ammesso/a in caso di pratica edilizia presentata dal costruttore entro il 16 febbraio 2023. Questa possibilità è concessa a chi sceglie un edificio riqualificato, quindi realizzato senza consumo di suolo