Nvidia, boom in Borsa del titolo grazie all'intelligenza artificiale: cosa sta succedendo
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Ansa e Ipa
Il gruppo, fondato nel 1993, ha registrato un picco del +16% e trainato verso l’alto tutti i principali listini mondiali. La capitalizzazione di 2mila miliardi di dollari ha superato il Pil del Canada e il suo fondatore e Ad, Jensen Huang, potrebbe presto diventare una delle 20 persone più ricche al mondo
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- È un vero e proprio boom. Nvidia corre grazie all'intelligenza artificiale e innesca un rally per le borse mondiali. Dall'Europa al Giappone i listini sono saliti ieri ai massimi storici, con lo Stoxx 600 a 495 punti e il Nikkei che rivede i livelli del 1989
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- Oggi Nvidia è salita a Wall Street del 3,73% e ha raggiunto i 2.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, superando il Pil del Canada
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- I risultati finanziari sono più che positivi: i ricavi sono più che triplicati e hanno raggiunto i 22,1 miliardi di dollari e un utile di 12,29 miliardi rispetto agli 1,41 dello stesso periodo dell'anno precedente. Per i tre mesi in corso l'attesa è per ricavi pari a 24 miliardi, ben sopra le attese degli analisti
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- Grazie al successo della sua creatura, il fondatore e Ad di Nvidia, Jensen Huang, è a un passo dall'accedere al club delle 20 persone più ricche al mondo. La sua fortuna, infatti, si aggira intorno ai 68,1 miliardi di dollari, un balzo notevole dato che appena 12 mesi fa era fermo a 13,5 miliardi
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- Come ha raccontato il Corriere, tra gli ingredienti del successo imprenditoriale di Ndivia c'è l’ansia, ben riassunta non solo dal motto aziendale “Siamo a 30 giorni dalla chiusura definitiva”, ma anche dall’inquietudine dello stesso Huang: “La sensazione di essere sull’orlo del fallimento non mi abbandona mai”. Non manca però anche la visione: dopo il supercomputer e le criptovalute, nel 2013 è arrivata l’intuizione dell’intelligenza artificiale, che ha reso Ndivia tra i primi player mondiali
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- Nvidia è stata finora la maggiore beneficiaria del boom dell'intelligenza artificiale, con colossi come Google, Microsoft e Apple che hanno scommesso pesantemente sul settore e hanno sempre più bisogno del suo hardware. Amazon, Meta, Microsoft e Google sono i maggiori clienti di Nvidia, rappresentando il 40% dei suoi ricavi
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- Inoltre, va ricordato come l’attività aziendale si richiami al cosiddetto sistema “platform”. Nvidia offre, oltre all’hardware, altri elementi, come software e servizi. Sulla piattaforma della società soggetti terzi, o partner aziendali, possono, tra le altre cose, sviluppare le soluzioni tecnologiche, testandole in un ambiente protetto
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- Fondata nel 1993 , Nvidia si è trasformata nell'arco degli ultimi tre anni da società concentrata nella produzione di chip per i videogiochi a punto di riferimento prima per i supercomputer, poi per le criptovalute e, infine, per l'intelligenza artificiale
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- Importante anche lo stesso modello di business. Nvidia è un’azienda senza fabbriche: questo significa che sviluppa il disegno, la struttura del chip che, poi, demanda alla produzione di terzi. I vantaggi sono molteplici: in un simile contesto, gli investimenti capitalizzati sono bassi. Grazie alla leadership nei mercati di riferimento, la società è agevolata nel procurement e vanta sistemi logistici (e d’approvvigionamento) efficienti
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- Da non dimenticare, poi, la questione geopolitica legata alla società: il gruppo, proprio perché fabless, nella produzione dei processori si appoggia in parte su Tsmc, i cui ricavi sono per un quarto generati a Taiwan. La società, nonostante la spinta sulla diversificazione geografica (40 miliardi di dollari per nuovi impianti in Usa, Giappone e forse Germania) è essenzialmente attiva a Taiwan, l'isola al centro della diatriba tra Occidente, in primis Stati Uniti, e Cina