Bonus barriere al 75%, come cambia la platea nel 2024 e per cosa si può usare
Oggi, 20 febbraio, è atteso il via libera definitivo del Senato al decreto Salva spese, che ha limitato l’accesso all’agevolazione fiscale. Dallo scorso 30 dicembre, le spese sostenute ammesse sono solo per gli interventi su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Ecco i casi in cui vale ancora anche per rifare gli infissi e come ottenere la detrazione
- Dopo i limiti imposti al Superbonus, anche il bonus barriere architettoniche viene cambiato. Il Decreto Salva spese, che ha messo mano alla materia, ha introdotto novità. Il provvedimento limita l’applicazione del bonus al 75% per chi vuole sostituire gli infissi. Ecco cosa cambia
- Dopo essere stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 29 gennaio scorso, il Dl Salva spese è stato approvato dalla Camera dei Deputati senza modifiche rispetto al testo del Cdm. Entro oggi, 20 febbraio, è atteso il via libera definitivo del Senato
- Oltre alla stretta sul Superbonus 2024, il decreto fissa nuovi limiti per usufruire del bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Fino al 2025 viene riconosciuta una detrazione Irpef del 75% sulle spese sostenute per la rimozione di ostacoli alla mobilità negli edifici, anche in assenza di disabili
- Per i lavori effettuati su edifici esistenti, dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025 era prevista una detrazione Irpef da ripartire in 5 quote annuali. A seconda dell’edificio, il bonus è del 75% su importi massimi da 30mila a 50mila euro
- Dal 30 dicembre 2023, per il bonus barriere architettoniche al 75%, le spese sostenute ammesse sono solo per gli interventi su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Esclusi quindi infissi e rifacimenti dei servizi igienici
- Prevista una deroga per chi ha avviato i lavori ma non li ha conclusi, in base a quando il proprietario o l’amministratore di condominio ha prenotato la vecchia versione del bonus barriere. È quindi salva la vecchia agevolazione (sostituzione delle finestre) per chi ha presentato il titolo abilitativo per i lavori entro il 29 dicembre 2023. Si applica l’agevolazione se entro la stessa scadenza il richiedente ha versato l’acconto al fornitore per l’esecuzione dell’opera
- Per il cambio delle finestre o il rifacimento del bagno è importante riuscire a provare che i lavori sono stati avviati nei termini di legge, ad esempio dimostrando di aver stipulato con il fornitore un accordo vincolante e aver versato un acconto entro il 29 dicembre
- Per l’accesso al bonus non è più sufficiente la sola stipula del contratto di prenotazione dell’intervento per avviare nuove procedure
- Il decreto Salva spese ha introdotto anche modifiche sulla possibilità di accedere alla cessione del credito, strumento previsto nonostante il divieto introdotto dal Dl Blocca Cessioni, per i lavori la cui la Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) era stata presentata dal 17 febbraio 2023
- Per gli interventi relativi al 2024, l’accesso alla cessione del credito riguarda esclusivamente le parti comuni dei condomini. Mentre per interventi su edifici unifamiliari o unità in edifici plurifamiliari il contribuente deve essere titolare del diritto della proprietà sull'abitazione principale e con un reddito inferiore ai 15mila euro, esclusi i nuclei in cui è presente un componente con disabilità