Bonus barriere architettoniche 2024, come ottenere l’agevolazione del 75% sulle finestre
Il Decreto Salva spese, in dirittura d’arrivo con l’esame del Senato, ha ristretto l’accesso allo sconto fiscale per chi intende sostituire gli infissi nella propria abitazione. La detrazione Irpef scatta solo se il richiedente ha presentato entro il 29 dicembre 2023 il titolo abilitativo o, in alternativa, ha versato l’acconto al fornitore
- Il Decreto Salva spese ha introdotto novità sul fronte dei bonus edilizi. Nello specifico, il provvedimento limita l’applicazione del bonus barriere architettoniche al 75% per chi vuole sostituire gli infissi. Ecco cosa cambia
- Pubblicato in Gazzetta ufficiale il 29 gennaio scorso, il Dl Salva spese è stato approvato dalla Camera dei Deputati senza modifiche rispetto al testo del Consiglio dei Ministri. Entro il 20 febbraio è atteso il via libera del Senato
- Oltre alla stretta sul Superbonus 2024, il decreto fissa nuovi limiti per usufruire del bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Fino al 2025 viene riconosciuta una detrazione Irpef del 75% sulle spese sostenute per la rimozione di ostacoli alla mobilità negli edifici, anche in assenza di disabili
- Per i lavori effettuati su edifici esistenti, dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025 è prevista una detrazione Irpef da ripartire in 5 quote annuali. A seconda dell’edificio, il bonus è del 75% su importi massimi da 30mila a 50mila euro
- Dal 30 dicembre 2023 tuttavia il bonus barriere architettoniche ammette solo gli interventi su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici
- I lavori per la sostituzione delle finestre negli edifici rientrano nell’agevolazione nel caso in cui entro il 29 dicembre 2023 sia stato presentato il titolo abilitativo
- In alternativa lo sconto si applica se entro la stessa scadenza del 29 dicembre scorso il richiedente ha versato l’acconto al fornitore per l’esecuzione dell’opera
- Per l’accesso al bonus non è più sufficiente la sola stipula del contratto di prenotazione dell’intervento per avviare nuove procedure
- In secondo luogo il decreto Salva spese ha introdotto modifiche sulla possibilità di accedere alla cessione del credito, strumento previsto nonostante il divieto introdotto dal Dl Blocca Cessioni, per i lavori la cui la Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) era stata presentata dal 17 febbraio 2023
- Per gli interventi relativi al 2024, l’accesso alla cessione del credito riguarda esclusivamente le parti comuni dei condomini. Mentre per interventi su edifici unifamiliari o unità in edifici plurifamiliari il contribuente deve essere titolare del diritto della proprietà sull'abitazione principale e con un reddito inferiore ai 15mila euro, esclusi i nuclei in cui è presente un componente con disabilità