
Decreto Superbonus, cittadini a rischio multe e restituzioni delle somme: cosa sappiamo
Lo “scudo” dagli accertamenti fiscali per chi non completerà i lavori avviati con il Superbonus non coprirà tutti i contribuenti. Potranno invece beneficiarne solo coloro che hanno utilizzato lo sconto in fattura. Critiche da parte delle opposizioni. Il testo è atteso a Palazzo Madama

APPROVATO DALLA CAMERA
- La Camera ha approvato il decreto Superbonus con 140 sì, 92 no e 15 astenuti. Il provvedimento passa ora al Senato ed è atteso nell'Aula di Palazzo Madama dal 20 febbraio, così come stabilito dalla conferenza dei Capigruppo. In questo modo, il governo ha blindato ancora una volta il decreto Superbonus dopo aver già stretto le maglie in Commissione Finanze

CRITICHE DELL’OPPOSIZIONE
- I deputati del centrosinistra hanno aspramente criticato il provvedimento non solo per il contenuto in sé, ma anche perché non sono state recepite le richieste di prorogare l'agevolazione fiscale per alcuni casi di "reale fragilità" come quelli di chi ha avuto gli immobili danneggiati da catastrofi, alluvioni o incendi

“PRIORITARIO L’EQUILIBRIO DEI CONTI PUBBLICI”
- Il decreto, approvato a fine anno dal consiglio dei ministri, salva i lavori col 110% certificati entro il 31 dicembre e prevede, tra l'altro, un aiuto per i redditi bassi, limitando gli interventi con il bonus barriere architettoniche per evitarne l'uso improprio. Per il governo e i deputati del centrodestra, alla luce delle coperture previste, "non si poteva fare di più". Per il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti la priorità è "l'equilibrio dei conti pubblici"

SALVI I LAVORI CERTIFICATI ENTRO IL 2023
- L'agevolazione al 110% rimane solo per chi ha optato per sconto in fattura o cessione del credito sui lavori certificati entro dicembre 2023. Per tutti gli altri lavori dal primo gennaio la detrazione passa al 70%

FONDO POVERTÀ
- Per tutelare i cittadini meno abbienti e consentire la conclusione dei cantieri al 110% che abbiano raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60% al 31 dicembre 2023, è previsto uno specifico contributo, riservato ai percettori di redditi inferiori a 15.000 euro, in relazione alle spese sostenute dal primo gennaio 2024 al 31 ottobre 2024. Il contributo sarà erogato dall'Agenzia delle entrate, secondo criteri e modalità stabiliti da un decreto del Mef

SISMABONUS
- Si esclude la cessione del credito nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione in zone sismiche per i quali non sia stato richiesto il titolo abilitativo alla data di entrata in vigore del decreto legge. Vengono inserite verifiche più puntali per limitare l'agevolazione soltanto agli edifici effettivamente danneggiati da eventi sismici

BARRIERE ARCHITETTONICHE
- Per arginare fenomeni fraudolenti, si limitano gli interventi sottoposti all'agevolazione chiarendo a quali si fa riferimento. È necessaria un'apposita asseverazione per il rispetto dei requisiti, a garanzia che i lavori vengano effettivamente realizzati per abbattere le barriere architettoniche. Da gennaio 2024 la cessione del credito è consentita per le parti comuni dei condomini con uso abitativo e alle persone fisiche con redditi inferiori a 15mila euro. Il limite del reddito non si applica alle persone con disabilità

UNA FALLA NEL TESTO
- È stata però individuata una "falla" nel testo: lo “scudo” dagli accertamenti fiscali per chi non completerà i lavori avviati con il Superbonus non coprirà tutti i contribuenti. Potranno invece beneficiarne solo coloro che hanno utilizzato lo sconto in fattura. Chi ha utilizzato il 110% attraverso il canale “ordinario” della detrazione dalle proprie imposte dovrà restituire i soldi ricevuti nel caso in cui non terminasse i lavori di efficientamento energetico della propria abitazione e non riuscisse ad ottenere un miglioramento di due classi

LE SOMME
- La norma sullo scudo dagli accertamenti era stata decisa per evitare ai contribuenti onesti la beffa di trovarsi l’Agenzia delle Entrate a chiedere indietro le somme per i lavori già effettuati, oltre al danno di non aver potuto concludere i cantieri per lo stop definitivo alla maxi agevolazione fiscale deciso dal governo

CHI RIMANE FUORI
- Questa “copertura” ora resterà valida soltanto per chi ha utilizzato lo sconto in fattura per effettuare i lavori, mentre lascerà fuori, come detto, i contribuenti che hanno deciso di scaricare dalle proprie tasse anno per anno le quote del bonus 110%