CCNL scuola, firmato il rinnovo del contratto docenti: quali sono gli aumenti
Per il personale Ata 96 euro in più al mese, 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi. Aumenti medi di 124 euro per gli insegnanti
- I lavoratori di scuola, università, ricerca, Afam hanno il Ccnl di lavoro rinnovato. È stato firmato infatti, presso l'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni), il Ccnl 'Istruzione e ricerca’ 2019-2021
- Il contratto entra in vigore per 1,2 milioni di dipendenti, di cui la maggioranza (1.154.993) lavora nella scuola (850mila gli insegnanti), e 77.255 lavorano invece nei settori università ed enti di ricerca (esclusi i docenti)
- Gli aumenti salariali medi mensili ammontano a 124 euro per i docenti, 96 per il personale Ata e 190 euro per i direttori dei servizi generali e amministrativi. Anche per gli altri settori ci sono aumenti significativi
- Per la prima volta viene regolamentato lo smart working nelle due modalità previste per la Pubblica Amministrazione, lavoro da remoto e lavoro agile. La possibilità di lavorare da casa non è per gli insegnanti ma per il personale tecnico e amministrativo delle istituzioni scolastiche ed educative, il personale degli Enti di ricerca, il personale tecnico e amministrativo dell’AFAM, il personale delle Università
- Il contratto definisce un nuovo ordinamento professionale per il personale ausiliario, amministrativo e tecnico delle scuole, delle università e delle accademie e conservatori. Per il personale degli enti di ricerca, invece, si rinvia a contratto ulteriore la definizione dell'ordinamento professionale e delle risorse aggiuntive per gli enti di ricerca non vigilati dal ministero dell'Università e della Ricerca (Mur)
- “Con la firma definitiva, entra in vigore il contratto per il personale del comparto istruzione e ricerca triennio 2019-2021 – afferma il ministro della Pa, Paolo Zangrillo - Un lavoro sinergico di costante dialogo per il raggiungimento di un accordo che valorizza la professionalità di oltre 1,2 milioni di lavoratori, con maggiori tutele e incrementi stipendiali che diventano stabili. Un impegno nei confronti dei lavoratori di un'area fondamentale per la crescita del Paese che prosegue anche per la tornata 2022-2024”
- Il nuovo CCNL introduce per i precari il diritto a tre giorni di permesso retribuito; per i docenti il riconoscimento della formazione quale attività di servizio e per il personale ATA la revisione dell’ordinamento professionale
- Per quanto riguarda gli aspetti economici, la parte prevalente degli aumenti retributivi è stata già attribuita con l’anticipazione contrattuale di dicembre 2022. Ora, con la firma definitiva, viene distribuita la parte residuale che, per il personale docente e ATA, consiste in un incremento della RPD per i docenti (mediamente 13 euro mensili), del CIA per gli ATA (circa 6 euro mensili), dell’indennità dei DSGA (65 euro mensili) con i relativi arretrati da gennaio 2022. Complessivamente l’aumento medio è pari a 110 euro mensili
- A tutto il personale in servizio nell’anno scolastico 2022/2023 (compresi i supplenti annuali) è corrisposto un emolumento una tantum per l’anno 2023 pari a 63,84 euro per i docenti e 44,11 euro per il personale ATA. Innalzate, dal 1° gennaio 2024, del 10% tutte le misure dei compensi orari spettanti al personale docente e ATA per le prestazioni aggiuntive all’orario d’obbligo da liquidare a carico del fondo di scuola (FMOF)
- Innalzate anche le misure delle indennità di bilinguismo e trilinguismo, di lavoro notturno e/o festivo spettanti al personale educativo e ATA delle istituzioni educative. L’indennità di direzione per i DSGA parte variabile sarà integrata in sede di contrattazione integrativa nazionale anche utilizzando le risorse della legge 160/2019 (valorizzazione personale scolastico)