Assegno di inclusione, il 26 gennaio i primi pagamenti dell'Inps. Cosa c'è da sapere
La prima tranche, spiega lo stesso Istituto, riguarda le richieste "presentate dal 18 dicembre al 7 gennaio e comunque entro il mese di gennaio 2024, in presenza di Patto di Attivazione digitale (PAD) sottoscritto entro lo stesso mese e con esito positivo dell'istruttoria". Dall'8 gennaio sarà possibile fare richiesta anche tramite Caf e non solo online
- Partiranno il prossimo 26 gennaio i primi accrediti dell’Inps relativi alle domande di Assegno di Inclusione, misura che va ufficialmente a sostituire il vecchio Reddito di cittadinanza. La prima tranche riguarda le richieste "presentate dal 18 dicembre al 7 gennaio e comunque entro il mese di gennaio 2024, in presenza di Patto di Attivazione digitale (PAD) sottoscritto entro lo stesso mese e con esito positivo dell'istruttoria"
- L'Inps ricorda anche che "per poter accedere al beneficio è necessario presentare la domanda di ADI, effettuare l'iscrizione al Sistema Informativo di Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) e sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale del nucleo familiare". Dal prossimo 8 gennaio sarà possibile fare richiesta anche tramite Caf e non più solo online sul sito www.inps.it
- In caso di sottoscrizione tardiva del PAD - spiega l'Inps - il riconoscimento del beneficio decorrerà dal mese successivo a quello di sottoscrizione del PAD stesso e "per tale motivo l'Istituto ha previsto una campagna di comunicazione per sollecitare i richiedenti la misura per i quali non risulti sottoscritto un Patto di attivazione"
- L'Assegno è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni: disabilità; minore età; con almeno 60 anni di età; condizione di svantaggio (grave disagio bio-psico-sociale) e inserimento in un programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificato dalla Pubblica amministrazione
- Ci sono però altri requisiti da rispettare. Il nucleo familiare del richiedente deve infatti essere in possesso congiuntamente di un Isee in corso di validità non superiore a 9.360 euro oppure un valore del reddito familiare inferiore a una soglia di 6mila euro annui, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza ADI
- Se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza la soglia di reddito familiare è fissata in euro 7.560 annui, anche questi moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza ADI
- Il parametro di equivalenza è pari a 1 per ogni nucleo familiare ed è incrementato fino a un massimo complessivo di 2,2 ulteriormente elevato a 2,3 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza
- Per percepire l'assegno serve poi che il patrimonio immobiliare del nucleo, ai fini Imu, debba avere un valore non superiore a 30mila euro. L’importo va calcolato decurtando dal patrimonio immobiliare complessivo il valore, ai fini Imu, della casa di abitazione
- Il massimo detraibile per la casa di abitazione è pari a 150mila euro. Il valore del patrimonio mobiliare non deve invece essere superiore a 6mila euro, accresciuto di 2mila euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10mila euro e incrementato di ulteriori mille euro per ogni minorenne successivo al secondo
- I massimali possono essere incrementati di altri 5mila euro per ogni componente in condizione di disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza presente nel nucleo