Rivalutazione pensioni, aumenti a gennaio 2024: quando arrivano e a chi spettano
L’Inps provvede ogni anno ad adeguare gli importi degli assegni pensionistici in seguito all’aumento dei prezzi al consumo. Fascia per fascia, dalla più bassa fino alla più alta, ecco come funziona la rivalutazione
- Le pensioni di tutte le categorie previdenziali e assistenziali sono connesse al valore dell’aumento dei prezzi al consumo, che ogni anno viene registrato dall’Istat. L’Inps provvede ogni anno ad adeguare gli importi di conseguenza. Il meccanismo è definito indicizzazione o perequazione automatica (o anche rivalutazione) delle pensioni
- L'adeguamento, ricordano le testate di settore, si basa inizialmente su un indice Istat stimato e viene fatto un conguaglio sulla base del valore definitivo a gennaio dell'anno successivo (che quest'anno è anticipato a dicembre)
- Nella Legge di Bilancio 2024 c'è una novità che riguarda la rivalutazione delle pensioni di importo elevato. La modifica riguarda esclusivamente la classe di importo superiore a 10 volte il trattamento minimo Inps, per le quali viene fissata l'aliquota di rivalutazione del 22%, invece che del 32% come nel 2023
- Le pensioni da 5 a 6 volte il minimo, da 2.839,70 a 3.407,64, avranno una rivalutazione del 53%, con un aumento pari al 2,862%. Esempio: pensione da 3000 euro x 2,862 % = 3.085,86
- Le pensioni oltre 10 volte il minimo, con un assegno che supera i 5.679,40, avranno una rivalutazione del 22%, con un aumento effettivo del 1,188%. Esempio: pensione da 6000 euro x 1,188% = 6.071